CARI AMICI, ANCHE QUEST'ANNO FABIO FERRO HA DISEGNATO PER NOI IL NUOVO CALENDARIO A VIGNETTE 2013 CHE POTETE SCARICARE A QUESTO LINK.
venerdì 21 dicembre 2012
giovedì 20 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
Cisterna di Latina: scoperte e misteri irrisolti. Ne parla venerdi 14 dicembre l'Associazione Egeria CRS
Venerdi 14 Dicembre, alle ore 17.30, nella Biblioteca Comunale Cisterna di Latina (ingresso da Piazza Caetani) verranno presentate le esplorazioni speleologiche condotte dall'Associazione "Egeria Centro Ricerche Sotterranee" nella zona fra Cisterna e Cori dal 1999 al 2012.
Un racconto che attraversa il tempo, la storia antica dell'insediamento cisternese e gli eventi più recenti della Seconda Guerra Mondiale, concentrandosi prevalentemente sulle Grotte Caetani, destinate a diventare il nuovo fiore all'occhiello del complesso museale di Palazzo Caetani. Saranno presentati in anteprima i dodici pannelli didattici realizzati dall'Associazione Egeria e destinati ad arricchire il percorso di visita delle Grotte.
Interverrà il Sindaco di Cisterna Antonello Merolla, la dottoressa Marta Libera Pennacchi Direttrice del Museo di Palazzo Caetani, il Consigliere Comunale Alfio Cicchitti e per la nostra Associazione Carla Galeazzi, Carlo Germani e Luigi Casciotti che si alterneranno al microfono mettendo in luce aspetti diversi degli studi fin qui condotti.
Ingresso libero. Vi aspettiamo.
Egeria Centro Ricerche Sotterranee
13-16 dicembre 2012: Mostra "AMBRA. DALLE RIVE DEL BALTICO ALL’ETRURIA"
MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA
13 – 16 DICEMBRE 2012
Le Repubbliche Baltiche della Lituania, Lettonia ed Estonia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria Meridionale presentano nella sede del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia il progetto “Luce
dalle Terre dell’Ambra. Dalle rive del Baltico al Mediterraneo”, finalizzato a far conoscere la cultura di questi
Paesi attraverso un fil rouge rappresentato proprio dalla via dell’ambra che, fin dall’antichità, collegava le rive
del Baltico, territorio principale di estrazione, con il Mediterraneo ed, in particolare, con l’Etruria.
Per quattro giorni, dal 13 al 16 dicembre 2012, il pubblico potrà entrare in contatto con l’importante storia e le
tradizioni delle repubbliche baltiche e, al contempo, riappropriarsi di un cuore pulsante per Roma, come è e sarà
sempre più Villa Giulia.
Si tratta di un evento che intende promuovere il dialogo tra i cittadini d’Europa nel segno di un’Unione che trovi
nella cultura il principale elemento di coesione e di prospettiva.
L’evento, coordinato dall’Ambasciata della Repubblica d’Estonia in collaborazione con le Ambasciate delle
Repubbliche di Lituania e di Lettonia, è posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e ha
ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, della Regione
Lazio, della Provincia di Roma e di Roma Capitale.
Elemento centrale del progetto è una mostra di grande fascino dedicata all’ambra, considerata dagli antichi
“pietra” preziosa e magica, con la sua luce calda simile a quella del sole; pietra da cui ricavare preziosi gioielli e
amuleti in grado di assicurare fortuna e da utilizzare per guarire numerose malattie. Per la prima volta saranno
presentati al pubblico raffinati gioielli in ambra realizzati in Etruria, tra cui alcune preziose collane da Vulci, Veio
e Capena. Nella mostra, a confermare l’eccezionalità dell’esposizione figureranno, quale importante elemento
di raffronto, gioielli contemporanei prodotti nell’ambiente culturale baltico e straordinari testimoni della
continuità nella tradizione millenaria di intagliare questa “pietra” preziosa per ricavarne veri e propri capolavori
d’arte. CLICCARE QUI PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA MOSTRA E SUGLI EVENTI COLLEGATI
“Dunque sul lato destro il mare svevo bagna le genti degli Estii, simili piuttosto agli Svevi per i culti e l'aspetto esteriore, ai Britanni per la
lingua. Venerano la Madre degli dèi (...) Esplorano anche il mare e sono gli unici a raccogliere, nelle secche e sul litorale, l’ambra(..) che
chiamano gleso...” (Tacito, “Germania”, paragrafo 45, 98 d.C.)
mercoledì 5 dicembre 2012
UN ALTRO RELITTO IDENTIFICATO ED ESPLORATO DA SUBACQUEI ITALIANI: QUESTA VOLTA E' IL PIROSCAFO BREGENZ AFFONDATO NEL 1918 A DURAZZO
Di nuovo i nostri amici di "BLU SUB" protagonisti di un grande ritrovamento. Questa è la volta del Piroscafo BREGENZ....
E’ stato identificato ed esplorato nelle giornate del 25 e 26 luglio 2012 da due subacquei
Italiani, il relitto del piroscafo austriaco Bregenz che trasportava 1.200 soldati austro-ungarici e
affondato da un MAS Italiano 94 anni fa nelle acque della Baia di Durazzo.
L’importante scoperta, portata a termine da Igli Pustina e Mauro Pazzi, il primo titolare della
società BLUSUB e profondo conoscitore delle acque dell’Albania e il secondo fotografo subacqueo
specializzato in relitti, è il frutto di mesi di ricerche che sono serviti a mettere in relazione i diversi
elementi raccolti sia sul posto che negli archivi italiani e austriaci della 1° Guerra Mondiale e che
hanno permesso l’identificazione certa della nave.
“Il piroscafo Bregenz” ha commentato Igli Pustina “è una delle poche navi di ragguardevole stazza,
affondatate durante il Primo Conflitto che non era ancora stata individuata. Il fatto che in quelle
coordinate fosse presente un relitto era da tempo noto ai pescatori di Durazzo ma non era mai stato
identificato ed esplorato da subacquei a causa anche delle pessime condizioni in cui versa.
Solo alla fine dello scorso anno il recupero del binocolo di un ufficiale, di sicura fabbricazione
austriaca, avvenuto durante una immersione ricognitiva, ha permesso di iniziare a ricomporre
un “puzzle” fatto di coordinate, caratteristiche tecniche e documenti d’archivio, che qualche giorno fa
ci ha dato la certezza che quello era il piroscafo austro-ungarico Bregenz, affondato da un MAS della
Regia Marina Italiana il 13 maggio del 1918. Nella tragedia persero la vita 234 soldati austro-ungarici”.
Durante l’esplorazione del relitto il fotografo Mauro Pazzi ha raccolto una importante documentazione
fotografica che confrontata con le immagini dell’epoca ha contribuito all’identificazione della nave.
Il piroscafo Bregenz era stato varato nell’ottobre del 1908, requisito dalla Marina Austro-Ungarica
all’inizio del 1918 e adibito al trasporto truppe.
Era lungo 108 metri, largo quasi 15 ed aveva una stazza lorda di 3.905 tonnellate.
Era dotato di macchine a vapore a triplice espansione per complessivi 3.350 HP che gli consentivano
una velocità massima di 13,5 nodi.
La cronaca dell’affondamento.
Nella notte del fra il 12 e il 13 maggio 1918 il piroscafo Bregenz era diretto a Durazzo e trasportava
circa 1.200 soldati austro-ungarici ma, poco prima del suo ingresso all’interno delle fortificazioni del
porto, un’esplosione a prua provocò un’enorme falla, pochi istanti dopo la nave venne scossa da
un’ulteriore esplosione all’altezza del locale caldaie che ne decretò la fine e il definitivo affondamento.
Le torpediniere TBT 84 e 98 e il cacciatorpediniere Dukla, di scrta al piroscafo, recuperarono
tempestivamente 958 naufraghi dei 1.200 passeggeri, le vittime furono 234.
L’affondamento del Bregenz fu portato a termine dal Tenente di Vascello Italiano Mario Azzi al
comando del MAS 99 insieme al Comandante Gennaro Pagano di Melito a bordo del MAS 100.
I MAS erano imbarcazioni di pochi metri di lunghezza, dotati di pochissima autonomia ma di grande
maneggevolezza (questa era data dai potenti motori e dal limitato peso visto che imbarcavano
pochissimo carburante)
A causa dell’ autonomia i due MAS furono trainati da Brindisi al largo di Durazzo dai
Cacciatorpedinieri italiani Nievo e Bronzetti poi, in piena notte, raggiunsero le fortificazioni esterne del
porto e, all’arrivo del piroscafo, partirono all’attacco. Purtroppo, il MAS 99 del Comandante Pagano
di Melito fu vittima di un’avaria, ma il Comandante Azzi a bordo dell’altra unità riuscì a portarsi a circa 200 metri dall’imponente nave nemica e a lanciare entrambi i siluri in dotazione. Le torpediniere
di scorta al Bregenz individuata l’imbarcazione italiana aprirono immediatamente il fuoco ma Azzi,
sfruttanto la maneggevolezza del suo mezzo, schivò i colpi nemici e riguadagnò velocemente il largo.
Nel frattempo anche il MAS 99, una volta riparato il guasto, abbandonò l’area per raggiungere i
Cacciatorpedinieri che li attendevano per il rientro a Brindisi.
Ai due Comandanti italiani rimase il tempo di vedere i siluri andare a segno e il Bregenz affondare
rapidamente. Erano le ore 2.30 del 13 maggio 1918.
Poco dopo, al largo del porto di Durazzo il convoglio si ricongiunse e le due imbarcazioni furono
trainate nuovamente a Brindisi dove arrivarono alle 7.30 del mattino.
Tirana, 30.07.2012
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