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mercoledì 28 agosto 2013

"SPELEOLOGIA SUBACQUEA: MONDI SOMMERSI E GROTTE IN MARE" (di Mario Mazzoli, General Manager ASSO) - Rivista della Guardia costiera, giugno 2013

      

Sul numero di giugno 2013 della rivista della GUARDIA COSTIERA è stato pubblicato un articolo di Mario Mazzoli, General Manager della A.S.S.O., sulle esplorazioni speleosubacquee in grotta e in mare.

"Un gommone si avvicina alla falesia calcarea, occupato da subacquei carichi di attrezzature. Da un secondo natante, attraccato sotto costa, altri sub stanno calando in acqua una specie di siluri e delle telecamere. Ma cosa ci fanno dei subacquei così bardati in una zona dove il fondale è meno di sette metri? Stanno esplorando una sorgente che si apre sulla parete di roccia, a pochi metri di profondità ma che prosegue all’interno del massiccio montuoso sovrastante il Golfo di Orosei per più di due chilometri. Veicoli subacquei, respiratori a circuito chiuso, fari, filo di Arianna .. sono speleo subacquei. Quando si pensa ad uno speleo subacqueo lo si vede nel fondo di una grotta, sporco di fango, attorniato dai colleghi speleologi che dopo avergli trasportato le attrezzature lo aiutano a rimontarle e a vestirsi sul bordo del sifone che impedisce alla spedizione di proseguire l’esplorazione della grotta che, a quel punto, può essere profanata solo grazie ad un subacqueo con la mentalità dello speleologo. Tutto vero, ma qui siamo in mare e quindi procediamo con ordine. La maggior parte delle rocce ha pori e fratture che non sono percorribili. Le grotte sono invece delle cavità che possono essere percorse dall'uomo e che possono snodarsi nel sottosuolo anche per decine e centinaia di chilometri oltre a raggiungere profondità vicine ai duemila ........ CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO QUI

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