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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

giovedì 7 novembre 2013

LE NAVI DI PISA: UNA QUESTIONE ANCORA "PENDENTE" (articolo di Carlo Beltrame dal numero 54 dell'Archeologo Subacqueo)

"L'Italia non è un paese normale: questa è l'osservazione che sempre più spesso in patria e all'estero sentiamo emettere da chi consideri le nostre vicende politiche, sociali, economiche e per quello che più qui ci riguarda - culturali. Giudizio che, però, suona alle nostre orecchie quasi assolutorio ed ingiustificatamente benevolo di fronte a decenni di malversazioni, di corruzione ad ogni livello, di superficialità, d'impreparazione tecnica e gestionale della nostra classe politica ed amministrativa, di generalizzata accondiscendenza ed ignoranza collettiva. 

Sconforta infatti rilevare come, pur nell'avvicendarsi di governi di segno diverso, nulla sia mutato nella sostanza, in un "gattopardismo" dilagante che ha paralizzato il paese bloccando sul nascere qualsiasi ipotesi di cambiamento o di concreta inversione di tendenza. La mala gestione dei beni culturali, a ben vedere, rappresenta uno degli indicatori più significativi del basso livello raggiunto dall'Italia tra le cosiddette democrazie evolute. 

Il degrado inarrestabile del nostro multiforme patrimonio, I'esiguità delle risorse ad esso destinate (appena lo 0,2 % della spesa pubblica), l'evidente anoressia dei ruoli tecnici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la conseguente incapacità di tutelare i beni archeologici e storico-artistici presenti su tutto il territorio nazionale, sconvolto da speculazioni edilizie, da dissennate..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO (PDF)




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