ARCHEOLOGIA SUBACQUEA: ASSO, CENTRO ARCHEOLOGICO STUDI NAVALI, SUB SEA SERVICES E DRONE SOLUTION INSIEME PER NUOVI DATI ED EVIDENZE SULL'ANTICO PORTO DI CIVITAVECCHIA

E’ con l’occasione della
bellissima mostra “NAVALIA. Potenza e tecnologia della flotta romana” sulla
tecnologia delle navi antiche (allegato manifesto) - pensata, realizzata ed
autofinanziata da CANS - che Palmieri ha anche organizzato anche alcune
conferenze. Nel corso di una di queste ha ventilato la possibilità che la A.S.S.O.
potesse effettuare delle ricerche subacquee sui resti dell’antico porto di
Civitavecchia, proposta immediatamente colta dall’associazione locale “La
Civetta di Civitavecchia” con il risultato che segue.
Nei primi giorni del mese di maggio 2016, un team multidisciplinare di
tecnici e archeologi subacquei della A.S.S.O. e della SUB SEA SERVICES, di
piloti e tecnologi della DRONE SOLUTION hanno effettuato prospezioni e
rilevamenti tecnici e topografici in mare, in superficie ed aerei nella zona
del Molo del Lazzaretto e del Fortino San Pietro all'interno del Porto di
Civitavecchia. L'operazione ha consentito di acquisire nuovi dati che verranno
resi disponibili alla comunità scientifica e agli appassionati.
Il Fortino di San Pietro, grazie ad una iniziativa dell’Associazione
"La Civetta di Civitavecchia" e alla raccolta di un notevole numero
di firme, è stato inserito tra I Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano.
Si tratta di una struttura fatta risalire ad un faro del maestoso progetto
portuale, voluto dall’imperatore Traiano e diretto dall’architetto Apollodoro
di Damasco, edificata su un molo attraversato da gallerie che garantivano
continuo ricambio delle acque evitando anche l’interramento della darsena che,
come l'intero molo, sono state oggetto del recente intervento conoscitivo. Nel
corso del tempo il "Fortino" ha subito danneggiamenti e restauri. Nel
XVII secolo fu costruito un edificio adiacente, distrutto dopo la guerra, che
ospitava gli equipaggi delle imbarcazioni che venivano trattenuti in
quarantena. Diversi gli interventi papali sul molo che risalgono ai primi
decenni del 600 ma furono completati solo nel dicembre 1755, per opera di
Benedetto XIV, che realizzò l’ultimo tratto di quelli che dovevano essere dei
magazzini. Nel 1656 si diffuse un’epidemia di peste ed il Fortino venne
trasformato in un ricovero per i contagiosi fino al 1800, da qui il nome di
Lazzaretto. Dopo aver resistito in parte anche ai bombardamenti del 1943, oggi
versa in totale abbandono.
E’ per restituire dignità e conoscenza dell’opera e dell’intera area del
molo, unico resto visibile del porto antico, che si sono avviate due
iniziative: l’illuminazione a cura dell’Autorità Portuale e rilevamenti
subacquei, aerei e di superficie per verificare la consistenza della base di appoggio del Fortino, l’eventuale presenza in mare di elementi
architettonici o archeologici di interesse e la possibilità di gettare una
nuova luce sulla storia dell'intero contesto archeologico.
Chi voglia sapere di più sulle realtà che hanno composto il team operativo può
consultare i riferimenti che seguono:
A.S.S.O. - Archeologia, Subacquea, Speleologia e Organizzazione - www.assonet.org
CENTRO ARCHEOLOGICO STUDI NAVALI - casn-lans
progetto navalia (facebook)
SUB SEA SERVICES
- www.subseaservices.it
DRONE SOLUTION -
www.dronesolution.it
Associazione "La civetta di civitavecchia": www.lacivettadicivitavecchia.it
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