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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

martedì 28 novembre 2017

Marina della Lobra, attesa per i risultati del sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza (da IlMattino.it)


MASSA LUBRENSE - I resti di una villa Patrizia o un antico santuario? Ipotesi, solo ipotesi. Rimarranno tali fino a quando i tecnici della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell’area metropolitana di Napoli non avranno esaminati i rilievi subacquei effettuati ieri mattina, insieme a due sommozzatori del gruppo dei volontari della Protezione civile di Massa Lubrense. Ovviamente, dal sopralluogo, non è trapelata nessuna indiscrezione sulle origini dei reperti archeologici rinvenuti nello scorso mese di settembre nello specchio d’acqua che circonda il porticciolo di Marina della Lobra, nel circondario della Riserva marina protetta di Punta Campanella.

Il sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza era stato richiesto dai vertici del Parco marino per una attenta valutazione dei reperti presenti tra una profondità di tre e nove metri in una vasta area di notevole valenza archeologica. I sub di Massa Lubrense, su segnalazione di un appassionato frequentatore dei luoghi, poco più di un mese fa, si erano trovati davanti in un gran numero di blocchi lapidei cesellati in varie forme e dimensioni.

L'Archeoclub di Massa Lubrense, aveva ipotizzato che potesse trattarsi dei resti di una villa Patrizia o di un antico santuario. Rilievi fotografici sono stati realizzati anche da Marco Gargiulo, esperto di immagini subacquee. La vicenda ha sollevato curiosità, con prospettive sulle potenzialità di un sito destinato ad ampliare l’attenzione degli appassionati del ..... CONTINUA A LEGGERE SU ILMATTINO.IT

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