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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

domenica 5 agosto 2018

A Cromwellian Warship wrecked off Duart Castle, Mull, Scotland in 1653 (dalla rivista L'Archeologo Subacqueo)

Lungo la costa occidentale della Scozia, sui bassi fondali a poche decine di metri dalla riva del sound of Mull e del castello di Duart, appartenente, da sempre, al clan dei McLean, nel 1979 un istruttore subacqueo scoprì casualmente il relitto della nave seicentesca che venne quindi identificata come la Swan.

Il relitto, malgrado la bassa profondità, appariva come parzialmente coerente e caratterizzato dalla presenza evidente di alcuni cannoni di ferro concrezionati e di molti resti organici in buone condizioni.

I primi rilievi archeologici vennero eseguiti nel 1991 dalla ADU, ossia la Archaeological Diving Unit, un'unità operativa dell'Università di St. Andrews diretta da Martin Dean. 

Anche in conseguenza di alcune operazioni di disturbo condotte da clandestini, le ricerche ripresero nel 1992 e proseguirono fino al 2003 sotto la direzione di Colin Martin dello stesso ateneo scozzese. 

Si calcola che in dieci anni vennero condotte 1645 immersioni per 64 settimane di lavoro sul campo che permisero uno scavo, per settori irregolari, volutamente non esaustivo e una ....... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO QUI (pdf)

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