Cerca nel blog

Choose the language:

asso2

 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

giovedì 10 giugno 2021

Archeologia, in fondo al Tevere a visibilità zero: così i carabinieri subacquei scoprono colonne romane (di Laura Martellini dal Corriere della Sera)

I sub sono partiti dalla foce del Tevere e hanno risalito il corso della Fossa Traiana, il canale di Fiumicino realizzato dagli architetti dell’impero. Il servizio Tutela del patrimonio subacqueo appena istituito dal parco archeologico di Ostia Antica.

Tre grandi fusti di colonne in marmo: pur parzialmente interrate nel letto e nell’argine de Tevere, s’intuisce che superano il metro di diametro e i due metri e mezzo di lunghezza. È l’ultima scoperta del Nucleo carabinieri subacquei di Roma, che sono partiti dalla foce del Tevere e hanno risalito il corso della Fossa Traiana, il canale di Fiumicino realizzato dagli architetti dell’impero.

Da Capo Due Rami, raggiunto a bordo di due gommoni, si sono svolte numerose immersioni con la partecipazione dell’archeologa Alessandra Ghelli, neo responsabile del servizio Tutela del patrimonio subacqueo, appena istituito dal parco archeologico di Ostia antica. Per Alessandro D’Alessio, direttore del parco, «non poteva essere più fortunato il battesimo della nuova attività, che ha portato all’individuazione nelle acque del Tevere, alla profondità di cinque metri, di tre grandi fusti di colonne in marmo». Come sono finite nel Tevere? «La Roma imperiale, nei primi secoli dopo Cristo, era senza dubbio l’approdo più ambìto, il più fiorente dei mercati per i marmi provenienti dalle cave disseminate lungo tutto il Mediterraneo — spiega D’Alessio —. Dalla Spagna al Mar Nero, passando per le coste egiziane. A volte una piccola parte dei carichi affidati al trasporto fluviale contro corrente lungo il Tevere, destinato alla stazione dei marmi al Testaccio, subìva a incidenti di percorso, e una volta finita fuori bordo la mercanzia diventava difficilmente recuperabile, specie se di dimensioni imponenti come le nostre colonne. Con il prossimo appuntamento con la tutela ..... CONTINUA A LEGGERE SUL CORRIEREDELLASERA.IT

Nessun commento:

Posta un commento