Il 4 ottobre alle ore 18 circa, nell'ambito dell'edizione 2024 del RAM Film Festival di Rovereto verrà proiettato il nostro documentario UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO. Il nostro regista Massimo D'Alessandro sarà presente all'evento per presentare il documentario e incontrare il pubblico.La proiezione si inserisce nel ricchissimo programma del Festival che vi invitiamo a consultare a questo link: www.ramfilmfestival.it
IL FESTIVAL:
"Dal 1990, la Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza un festival cinematografico dedicato all'archeologia e al patrimonio culturale, oggi conosciuto come RAM - Rovereto Archeologia Memorie. Il festival si tiene ogni anno all'inizio di ottobre e propone una formula che include proiezioni di film, incontri, esposizioni, corsi di formazione e visite guidate. L'edizione 2024 del festival si svolgerà dal 2 al 6 ottobre, presentando i più recenti documentari, docu-fiction e cortometraggi animati sulla ricerca archeologica e sul patrimonio culturale. Quest'anno, il focus principale è intitolato "Sguardi sulle migrazioni", un tema che esplora le migrazioni del passato, dai grandi flussi alle piccole migrazioni, avvenute per motivi economici, guerre, cambiamenti climatici e ambientali. L'attenzione sarà posta sui popoli in movimento che hanno influenzato e mescolato culture, tradizioni, architetture ed espressioni artistiche."
IL DOCUMENTARIO "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO"
Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate. Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive. Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano. Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata. Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità. Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell'isola di Sant'Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato.
Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe
Produttori esecutivi: Mario Mazzoli, Maria Teresa Pilloni
Montaggio e Regia: Massimo D'Alessandro
Produzione:
- A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) Ets
- Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Dirium, Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica)
- Università degli Studi di Foggia (Distum, Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione)
con il contributo di Progetto CHANGES, Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society (cod.: PE_00000020 – CUP: H53C22000860006), Spoke 1 – Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities
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