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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

giovedì 12 settembre 2024

Bronzi di mezza età. Il miracolo Riace e la ‘rivoluzione’ naufragata dell’Italia (di Enrico Felici, dalla rivista "L'Archeologo Subacqueo"


La rivista "L'Archeologo Subacqueo" ha già ospitato varie riflessioni critiche sulla gestione italiana del patrimonio archeologico subacqueo e sui comportamenti degli attori che su di esso agiscono. Stavolta proviamo a ricostruire quanto in particolare è avvenuto nella politica dell’archeologia subacquea nel periodo che è iniziato con la scoperta dei Bronzi, l’evento che ha costituito un discrimine per l’archeologia subacquea in Italia. 


Riace, 16 agosto 1982: Stefano Mariottini (a sin.) con il bronzo B (da Guzzo 2015)

Questa non è dunque una rassegna delle ricerche, che richiederebbe uno spazio molto più ampio; è una carrellata di fatti, di personaggi e di riflessioni. Per la quale prendiamo appunto le mosse dal ‘compleanno’ dei Bronzi di (rectius: da 1) Riace, che hanno compiuto nell’anno appena trascorso i cinquanta; per quanto riguarda noi, ovviamente, essendo essi per il mondo contemporaneo ‘nati’ nel 1972. I compleanni sono belle ricorrenze, ricordano che il festeggiato c’è, esiste: ciò rende il ‘bilancio Bronzi’ positivo, poiché essi, frutto - non va dimenticato - di un rinvenimento casuale, ci sono, per la percezione mondiale dell’Italia, per la scienza, per la Cultura, per l’Umanità ecc.; i Bronzi hanno rivelato, se ce ne fosse stato bisogno, le potenzialità della porzione litoranea e sommersa del territorio. 

I compleanni costringono però a considerazioni sul tempo che passa e sui suoi effetti; assumiamo qui la commemorazione come punto di passaggio convenzionale, per ripercorrere questi cinque decenni: a futura memoria, ma anche tentando di scorgere segni di possibili scenari futuri per l’archeologia subacquea in Italia.

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