Assumere il mare quale prospettiva privilegiata per l’analisi della storia della Puglia consente di reinterpretare processi insediativi, economici e culturali di lunga durata. Il mare, infatti, non rappresenta solo una cornice geografica, ma un attore dinamico e strutturante dello sviluppo antropico e ambientale della regione.
In quest’ottica si colloca il progetto M.A.R.E.A. (Mediterraneo, Archeologia, Etnografia, Ambiente), finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU, nell’ambito del progetto CHANGES (Spoke 1 – Università degli Studi di Bari).
Il progetto intende promuovere lo studio interdisciplinare e la valorizzazione del patrimonio archeologico costiero e subacqueo della Puglia, attraverso la collaborazione tra Università di Foggia, Università del Salento e la Società di Topografia s.r.l.
I siti oggetto di indagine includono contesti di rilevanza storica e ambientale lungo l’intero sviluppo costiero pugliese: dalle Isole Tremiti a Vieste, dal Gargano a Siponto, da Salapia a Taranto, fino a Porto Cesareo, le Cesine (Vernole) e Santa Maria di Leuca–Canale d’Otranto.
Alla missione hanno partecipato allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici UniBa-UniFG, studenti, dottorandi e assegnisti delle due Università.
Le attività si sono concentrate sull’indagine di edifici riconducibili alla frequentazione dell’isola in età romana e medievale.
Grazie al supporto dei tecnici speleosubacquei dell’Associazione ASSO, particolare attenzione è stata riservata all’analisi di un articolato sistema di pozzi e cisterne che costituisce una testimonianza significativa delle strategie di captazione, conservazione e gestione delle risorse idriche in ambiente insulare.
La distribuzione topografica, le tecniche costruttive e le fasi di riutilizzo di queste strutture evidenziano una continuità d’uso pluristratificata, attestata tra l’età romana e moderna, e documentano processi di adattamento tecnologico e funzionale dell’insediamento alle condizioni ambientali e climatiche. Tali evidenze confermano l’importanza dell’acqua come elemento infrastrutturale e simbolico all’interno di un paesaggio marittimo complesso e dinamico.
Qui il servizio di Pietro Loffredo del Tg Norba sulla campagna di scavi alle Isole Tremiti a cui abbiamo partecipato. Un primo breve resoconto sugli scavi del Prof. Danilo Leone. Immagini di Massimo D'Alessandro (ASSO - Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione)