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Ritrovamenti archeologici nei fondali di Acciaroli (SA): recuperati due ceppi d’ancora e un’anfora romana

Acciaroli (Pollica) – 20 giugno 2025 

Proseguono le operazioni di ricognizione subacquea lungo la costa di Acciaroli, nel comune cilentano di Pollica, nell’ambito di un progetto di ricerca archeologica promosso dal Comune di Pollica e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. 

Le attività sono condotte dal Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Napoli con il supporto tecnico-scientifico degli archeologi dell’organizzazione A.S.S.O. di Roma (Archeologia, Subacquea, Speleologia e Organizzazione). 

L'obiettivo dell’iniziativa è la mappatura e il recupero di reperti archeologici sommersi risalenti all’epoca greco-romana, in un’area notoriamente ricca di tracce della civiltà ellenica, che trova il suo epicentro nell’antica Elea-Velia. Le ricerche, coordinate dalla Soprintendenza, si concentrano in tratti di fondale già oggetto in passato di segnalazioni e studi preliminari. 

Questa mattina, i subacquei hanno riportato alla luce un ceppo d’ancora in piombo del peso stimato di circa 500 chilogrammi. Il reperto, probabilmente di epoca romana, è stato individuato e recuperato nelle acque antistanti “Torre La Punta”, area che il Comune di Pollica intende trasformare in zona marina protetta. Il ceppo è stato trasportato al porto di Acciaroli e sollevato con una gru messa a disposizione dalla Nautica La Greca. Attualmente si trova custodito in un locale comunale per i successivi accertamenti. 

Alle operazioni ha assistito il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, che ha commentato: “Questo recupero dimostra come anche l’archeologia subacquea possa diventare una grande risorsa per il territorio. Il Cilento si conferma custode di un patrimonio storico e culturale straordinario.” 


Nel pomeriggio, le attività di immersione sono proseguite con il ritrovamento di un secondo ceppo d’ancora, di dimensioni minori ma dotato di contromarra, elemento strutturale funzionale all’ancoraggio. Insieme al ceppo, è stata recuperata anche un’anfora romana, probabilmente utilizzata per il trasporto di vino. L’anfora, in ottimo stato di conservazione, rappresenta un ulteriore indizio della vitalità commerciale e marittima di questa fascia costiera in epoca antica. 

Il merito delle prime segnalazioni, che hanno dato impulso alle attuali ricerche, va ai subacquei Guglielmo Mazziotti, Gabriele Baratta e Stefano Antolini. Grazie alle loro osservazioni, la Soprintendenza ha potuto attivare con il Comune di Pollica un piano di monitoraggio e recupero sistematico del patrimonio sommerso. 

A suggellare l’impegno congiunto, nella giornata di ieri il Comune di Pollica ha firmato un protocollo d’intesa con l’associazione A.S.S.O., finalizzato alla promozione di attività di ricerca, formazione e divulgazione nel campo dell’archeologia subacquea. Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di ampliare la mappatura dei fondali e di restituire alla collettività nuovi frammenti della storia millenaria del Cilento.

(fonte: stiletv.it)