A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.
Il centro storico di Foligno ben si presta ad un evento di questo tipo vista la sua natura ricca di storia, architettura e archeologia che si notano camminando per le strade dell’attuale città che si mescola con i resti dell’antica Fulginia, a tratti visibile nelle strtture più moderne a tratti nascosta dalla stratificazione architettonica nel tempo e visibile in ambienti ipogei.
Palazzo Trinci è una location ideale ed estremamente suggestiva: entrando troviamo il cortile porticato, perfetto come area espositiva, al primo piano invece una bellissima sala delle udienze con le poltroncine rosse nell’ala est dell’edificio e nella parte ovest si arriva al pozzo.
Istituzione ospitante: Università di Perugia
Contatto di riferimento: Dott.ssa Giuliana Galli
Luogo Convegno: Palazzo Trinci 2 aule (170 pp, 120 pp).
Spazio espositivo: cortile del Palazzo Trinci
Enti e istituzioni coinvolte: Comune di Foligno, Ordine Architetti Perugia, Ordine Ingegneri Perugia, Ordine dei Geometri di Perugia, Agenzia Spaziale Italiana, Diocesi di Foligno, Ministero dell'Ambiente della Sicurezza Energetica, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Nata nel 2004, grazie all’intuizione e alla volontà di Sebastiano Tusa, la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana compie vent’anni.
Per l’occasione, mercoledì 16 ottobre, presso il Palazzetto Mirto a Palermo, si terrà una giornata di celebrazione e studi per ripercorrerne la storia.
Un semplice articolo di legge ne dispose la creazione, seguendo in ciò l’esempio della “Eforìa alle antichità subacquee” già da tempo esistente in seno al Ministero della Cultura della Grecia. In Europa si trattò della seconda istituzione governativa appositamente demandata alla ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo.
«Oggi – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – la Soprintendenza del Mare vuole celebrare e ripercorrere la sua storia. Rivolgiamo un pensiero commosso a Sebastiano Tusa che ci ha prematuramente lasciato nel 2019.
La sua memoria è presente in tutti noi che portiamo avanti i suoi insegnamenti proiettati nel futuro dell’archeologia subacquea».
Molti gli ospiti impegnati a ripercorrere venti anni di ricerche, di scavi, di ritrovamenti importanti.
Tra questi il comandante della Direzione marittima della Sicilia occidentale .... CONTINUA A LEGGERE SU TELESUD
Ci sono posti che custodiscono segreti antichi quanto l’uomo. Tra questi annoveriamo, senza ombra di dubbio, la Turchia, paese che continua a regalarci straordinarie scoperte. Il numero degli scavi archeologici nel Paese, che era di 670 nel 2021, è salito per la prima volta a 720 nel 2023 e si prevede che aumenterà ulteriormente a 750 nel 2024, raggiungendo gli 800 nel 2026.
Alcuni antichi tesori, però, non emergono dagli scavi, ma sono custoditi sul fondo del mare come i relitti della battaglia di Gallipoli (Gelibolu in turco) del 1914, una delle prime operazioni di guerra anfibia dell’epoca moderna. 110 anni fa una flotta anglo-francese per permettere alle forze via terra di arrivare a Costaninopoli e costringere la Turchia a uscire dalla triplice alleanza intraprese una serie di sanguinose battaglie nello stretto dei Dardanelli. Le forze turche, mettendo in campo una straordinaria resistenza, costrinsero i soldati australiani e neozelandesi a ritirarsi dopo aver subito ingenti perdite.
I relitti di questa guerra sono visitabili dal 2021, quando è stato inaugurato Il Parco Storico Subacqueo di Gallipoli, punto d’incontro ... CONTINUA A LEGGERE SU THE WATCHER POST
Entrano nel vivo le operazioni di recupero del relitto denominato “Gela 2”, individuato nel 1995 nei fondali di contrada Bulala a Gela, nel Nisseno. Si tratta di una nave greca del V secolo a.C. lunga circa 15 metri e larga 5, rinvenuta a circa 6 metri di profondità. La Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, grazie ad un finanziamento del Fondo sociale di coesione di oltre 900 mila euro, già nel mese di luglio aveva avviato lo scavo archeologico subacqueo per liberare i legni dell’imbarcazione, oltre che i materiali relativi al carico della nave, dai fondali particolarmente sabbiosi.
Le operazioni sono state realizzate dalla ditta specializzata in lavori subacquei Atlantis scrl di Monreale, in provincia di Palermo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza del mare. Il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori di recupero è di 270 giorni.
Con la seconda giornata, giovedì 10 ottobre 2024, il XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Ct) entra nel vivo. Non solo film (undici tra mattina, pomeriggio e sera), ma anche laboratori didattici, una masterclass per la regia, e il primo "Incontro sull'Antico" incentrato sulle grotte di Licodia Eubea, durante il quale saranno presentati i risultati di uno studio condotto sugli scavi delle Grotte di Marineo, al quale parteciperanno rappresentanti della Soprintendenza ai Beni Culturali e dell'Università di Catania.
Dopo i laboratori didattici riservati alle scuole, per tutta la mattinata al polo culturale della Badia mentre al teatro della Legalità c'è la sezione di film "Ragazzi e archeologia", il pomeriggio si apre alle 15, con la Masterclass di regia "La terza dimensione della Storia. Le antiche aree sotterranee: ricerca ed opportunità" a cura di Massimo D'Alessandro, autore e regista di documentari, video teatrali, servizi televisivi di avventura, esplorazione e ricerca subacquea. ... CONTINUA A LEGGERE SU ARCHEOLOGIAVOCIDALPASSATO
Ecco i volti dei della Giuria Internazionale di Qualità di questa edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea. A loro, l'arduo compito di assegnare il "Premio ArcheoVisiva" al film che meglio di tutti riesce a coniugare ricerca scientifica e linguaggio cinematografico.
Massimo D'Alessandro è autore e regista di documentari, video teatrali, servizi televisivi di avventura ed esplorazione. È responsabile comunicazioni della ASSO - Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione e della Federazione Hypogea.
Giulia Iannello è responsabile della progettazione culturale di Magmafestival Acireale. È formatrice in ambito audiovisivo per istituti scolastici ed enti di formazione, organizzatrice di eventi culturali e produttrice esecutiva nel settore audiovisivo.
Vassilis Loules è regista di documentari e lungometraggi. Collabora con la principale emittente televisiva greca, la ERT e con l'Archivio film del Ministero greco degli Affari Esteri.
Maria Turco è archeologa preistorica ed opera come funzionario presso la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania.
I nostri giurati sono al lavoro da settimane per individuare, tra le tante opere in concorso, il "Premio ArcheoVisiva" 2024. Quale sarà? Seguiteci fino alla fine per scoprirlo!
Condensati in dieci minuti i momenti salienti della campagna di scavo archeologico stratigrafico 2024 di sei settimane avvenuta nell’ambito del The Bisenzio Project. Questo video è una sintesi delle oltre duecento ore di documentazione filmica dello scavo della campagna 2024.
Il Progetto Bisenzio (Bisenzio Project) nasce come progetto di ricerca multidisciplinare triennale, finanziato inizialmente dalla DeutscheForschungsgemeinschaft (DFG), sotto gli auspici della Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale e di fatto reso possibile in principio dalle autorizzazioni da questa concesse ed oggi dalla concessione ministeriale.
Il team internazionale di ricerca è composto da prestigiosi Istituti di Ricerca, tra i quali l’ISPRA, ed è diretto dal Dr. Andrea Babbi ricercatore CNR ISPC.
Scopo del progetto è lo studio della città “Etrusca” di Bisenzio.
Il primo triennio di ricerca si è concluso nel dicembre 2017. Nel luglio 2021 ha avuto avviola seconda fase delle ricerche che consentiranno di approfondire, anche attraverso la realizzazione di carotaggi nella terraferma e nell’area del lago, il quadro delle conoscenze relativo alle trasformazioni ambientali avvenute nel corso del lungo periodo di frequentazione del sito.
Ubicato lungo le sponde del settore sud-occidentale del Lago di Bolsena, l’insediamento di Bisenzio fiorì tra il IX e gli inizi del V secolo a.C. Una evidente espressione della vitalità della comunità che viveva questo territorio sono i ricchi e numerosi corredi funerari rinvenuti, attualmente in mostra presso numerosi musei e, in particolare, presso il Museo Nazionale Etrusco di Viterbo e il Museo di Villa Giulia in Roma.
La cittadina calatina dal 9 al 13 ottobre è quartiere generale del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico che, giunto alla XIV edizione, ha l'ambizione di comunicare l'importanza del patrimonio culturale e della sua tutela ad un pubblico sempre più ampio e giovane.
I direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele: «Abbiamo l'obbligo morale di proteggerlo e di consegnarlo alle future generazioni attraverso un linguaggio consono»
Sabato 19 ottobre, a Chiaramonte Gulfi, la giornata dedicata al cinema documentaristico siciliano.
Licodia Eubea (Ct), da mercoledì 9 a domenica 13 ottobre 2024 e a Chiaramonte Gulfi (Rg), sabato 19 ottobre 2024
Il Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea nasce con l'obiettivo di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il cinema, avvicinando soprattutto i giovani a queste tematiche. Licodia Eubea, cittadina con una profonda eredità archeologica, diventa il centro di un'iniziativa che punta a comunicare l'importanza del patrimonio culturale, sottolineando la sua tutela e memoria.
Gli ideatori del festival sono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, rispettivamente archeologa-sceneggiatrice e regista-autore. Da 14 anni, Cilio e Daniele portano avanti questa iniziativa, nata grazie alla collaborazione tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”, con l’intento di utilizzare il cinema per raccontare l'archeologia e il patrimonio culturale.
L'edizione 2024, la XIV del festival, è rappresentata da un'immagine simbolica: un elmo dorato decorato da foglie scure, ideato dall'illustratore Pierluigi Longo. Questo elmo, ispirato a motivi antichi, rappresenta la continuità tra passato e presente e invita il pubblico a riflettere sul rapporto tra storia e modernità. I direttori artistici sottolineano l'importanza di proteggere il patrimonio culturale dalla dimenticanza e di trasmetterlo alle future generazioni. Per farlo, è fondamentale utilizzare un linguaggio adatto che renda comprensibile e affascinante il lavoro degli archeologi al grande pubblico. Questo è il motivo per cui il festival si arricchisce di altre attività, oltre al cinema, come incontri con specialisti, mostre e workshop.
L’edizione 2024 del festival, sostenuta da enti come la Sicilia Film Commission e il MIC - Direzione generale Cinema e audiovisivo, si svolgerà a Licodia Eubea dal 9 al 13 ottobre, con una speciale finestra a Chiaramonte Gulfi (Rg) il 19 ottobre dedicata al cinema documentaristico siciliano. Durante il festival saranno proiettati 40 film, di cui 4 fuori concorso, provenienti da ogni parte del mondo. L’inaugurazione si terrà presso il Teatro della Legalità il 9 ottobre alle ore 17, con la partecipazione dei direttori artistici, delle autorità locali e di Donatella Irene Aprile , Soprintendente dei Beni culturali di Catania. Subito dopo, si aprirà la mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone , presso l’ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina.
Uno degli aspetti distintivi del festival è il suo forte legame con il territorio. Licodia Eubea, un piccolo centro periferico della provincia di Catania, viene presentata come un luogo ricco di bellezze archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche. Il festival mira a valorizzare questa area attraverso attività culturali che coinvolgono non solo il cinema, ma anche il turismo e l’enogastronomia. Tra le attività previste ci sono passeggiate, aperitivi con prodotti locali e incontri con le delegazioni artistiche dei film in concorso. Un evento centrale del festival sarà l’incontro “Le grotte di Licodia Eubea. Ricerca, tutela e valorizzazione di un territorio” , previsto per il 10 ottobre . Parteciperanno esperti come Maria Turco (funzionaria archeologa), Orazio Palio (docente di Preistoria e Protostoria) e Antonio Barone , autore ed esperto Pnrr per i beni culturali di Licodia Eubea.
Il festival non si limita alle proiezioni cinematografiche. Sabato 12 ottobre , ci sarà l’incontro “Mo(n)stre. Ironia e comunicazione del patrimonio culturale” , con Fabrizio Federici , storico dell’arte e noto fenomeno social. Federici racconta il patrimonio culturale con ironia attraverso il suo profilo Mo(n)stre , utilizzando meme e giochi di parole. Domenica 13 ottobre , prima della cerimonia di premiazione, si terrà una tavola rotonda dal titolo “Rubare il passato. Tombaroli, ladri e cacciatori di tesori: il reale e immaginario” , con la partecipazione di Tsao Cevoli (direttore della rivista Archeomafie), Dania Mondini (giornalista Rai), Lidia Vignola (archeologa e presidente dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie) e Serena Raffiotta , che modererà l’incontro.
Il cuore del festival rimangono le proiezioni cinematografiche. I film in concorso provengono da Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, Svizzera, Grecia, Turchia, Bulgaria e persino Cina . Di particolare rilievo sono 24 film in prima regionale , 6 in prima nazionale e 4 in prima assoluta . Alla fine delle cinque giornate, verranno assegnati tre premi: 1. Premio “Archeoclub d’Italia” , al film più apprezzato dal pubblico. 2. Premio “ArcheoVisiva” , assegnato da una giuria internazionale di qualità composta da Massimo D’Alessandro (autore e regista), Giulia Iannello (project manager di Magma – mostra di cinema breve), Maria Turco (funzionaria archeologa) e Vasileios Loules (regista greco). 3. Premio “Antonino Di Vita” , dedicato al famoso archeologo e assegnato a un professionista che ha contribuito alla promozione del patrimonio culturale.
Per la prima volta, il Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico si espanderà oltre Licodia Eubea, con un evento speciale a Chiaramonte Gulfi il 19 ottobre . Presso il Teatro Leonardo Sciascia , verranno proiettati tre film, tra cui “Terramatta. Il Novecento siciliano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano” , diretto da Costanza Quatriglio , regista palermitana, che sarà presente per un dibattito con il pubblico. Oltre a questo, saranno proiettati “Anima Insulae” di Lorenzo Daniele e “Nothing holier than a dolphin” di Isabella Margara . La giornata si concluderà con la presentazione del libro “Terroir. Metafisica del territorio (e del vino)” di Cristian Aiello e Antonella Giardina .
Il Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea continua a crescere e a consolidarsi come uno dei più importanti eventi dedicati alla comunicazione del patrimonio culturale e archeologico. Grazie all'impegno di Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, il festival attira sempre più l'attenzione del pubblico e degli esperti del settore. L’edizione 2024 promette di offrire un’ampia gamma di contenuti culturali, rafforzando il legame tra cinema, archeologia e promozione del territorio.
Il 4 ottobre alle ore 18 circa, nell'ambito dell'edizione 2024 del RAM Film Festival di Rovereto verrà proiettato il nostro documentario UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO. Il nostro regista Massimo D'Alessandro sarà presente all'evento per presentare il documentario e incontrare il pubblico.
"Dal 1990, la Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza un festival cinematografico dedicato all'archeologia e al patrimonio culturale, oggi conosciuto come RAM - Rovereto Archeologia Memorie. Il festival si tiene ogni anno all'inizio di ottobre e propone una formula che include proiezioni di film, incontri, esposizioni, corsi di formazione e visite guidate. L'edizione 2024 del festival si svolgerà dal 2 al 6 ottobre, presentando i più recenti documentari, docu-fiction e cortometraggi animati sulla ricerca archeologica e sul patrimonio culturale. Quest'anno, il focus principale è intitolato "Sguardi sulle migrazioni", un tema che esplora le migrazioni del passato, dai grandi flussi alle piccole migrazioni, avvenute per motivi economici, guerre, cambiamenti climatici e ambientali. L'attenzione sarà posta sui popoli in movimento che hanno influenzato e mescolato culture, tradizioni, architetture ed espressioni artistiche."
Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate. Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive. Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano. Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata. Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità. Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell'isola di Sant'Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato.
Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe
Produttori esecutivi: Mario Mazzoli, Maria Teresa Pilloni
Montaggio e Regia: Massimo D'Alessandro
Produzione:
- A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) Ets
- Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Dirium, Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica)
- Università degli Studi di Foggia (Distum, Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione)
con il contributo di Progetto CHANGES, Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society (cod.: PE_00000020 – CUP: H53C22000860006), Spoke 1 – Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities