Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) attraverso la propria Commissione Speleo-Subacquea e la propria Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleosubacqueo - le due strutture del CNSAS cui sono demandate le operazioni in ambiente confinato ed allagato - ritiene importante offrire all'opinione pubblica ed agli operatori del settore alcune fondamentali linee guida maturate nel corso di 50 anni di esperienza nella prevenzione e nel soccorso medicalizzato agli infortunati in ambiente ostile.
"Il soccorso speleologico - spiega Roberto Carminucci Coordinatore Commissione Comunicazione e Documentazione del CNSAS - già dalla sua costituzione nel 1965, si è occupato delle grotte aeree e di quelle subacquee sia per il soccorso che per la prevenzione, in aderenza a quelli che sono i compiti istituzionali assegnati al CNSAS dallo Stato.
Nel 1984 è stata costituita la Commissione Speleo-Subacquea (Com Sub), un organismo specialistico ed operativo con il compito principale della prevenzione e del soccorso in ambiente confinato ed allagato (grotte subacquee ed altri ambienti sommersi). Sulla base dell'esperienza come speleosubacquei e speleosoccorritori dei componenti della Com Sub e del patrimonio di conoscenze acquisite e maturate dal CNSAS sulla base di un trentennio di operazioni di soccorso e di analisi degli incidenti avvenuti in grotte subacquee in Italia e in tutta Europa, sono state elaborate e sintetizzate 20 regole per affrontare le immersioni in grotta in piena sicurezza. Queste regole di sicurezza sono state recepite e pienamente accettate dalla comunità speleosubacquea internazionale, sono state messe alla prova nel corso di innumerevoli esercitazioni ed interventi e sono offerte dal CNSAS a tutti gli interessati. Queste regole pratiche sono volte ad eliminare tutte quelle situazioni di potenziale pericolo che purtroppo hanno generato e generano incidenti. Anche se al momento non è stata ancora pienamente chiarita la dinamica del recente incidente costato la vita a 4 subacquei nella Grotta degli Occhi di Palinuro, dall' analisi di precedenti eventi analoghi emerge chiaramente che la causa risiede sempre nella mancata osservazione di uno o più dei principi indicati dalle regole di sicurezza.La mancata applicazione di corrette metodologie, l' utilizzo di materiali inadeguati, la mancanza di preparazione e di esperienza costituiscono una situazione potenziale di grave pericolo.
Nonostante il progresso tecnico e l'evoluzione dei materiali in tutti questi anni, le regole e i metodi per utilizzare quelle tecniche e quei materiali restano ancor oggi valide perché quelle raccomandazioni sono basilari per la sicurezza di chi, per diletto o per lavoro, opera in ambiente speleosubacqueo".
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