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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

lunedì 29 dicembre 2014

Porti, approdi e itinerari dell’Albania meridionale dall’Antichità al Medioevo. Il ‘Progetto Liburna’

Porti, approdi e itinerari dell’Albania meridionale dall’Antichità al Medioevo. Il ‘Progetto Liburna’ 
GIULIANO VOLPE, GIACOMO DISANTAROSA, DANILO LEONE, MARIA TURCHIANO

Il ‘Progetto Liburna’: dall’elaborazione alla realizzazione della prima fase Il ‘Progetto Liburna. Archeologia Subacquea in Albania’ prende il nome dalla tipica imbarcazione illirica e si è posto, fin dalla sua elaborazione iniziale, come obiettivi principali sia la realizzazione di una carta archeologica del litorale albanese e l’indagine di alcuni siti di particolare interesse archeologico, sia la effettuazione di varie attività mirate alla formazione professionale di archeologi subacquei e alla tutela e valorizzazione del patrimonio sommerso. Il ‘paese delle aquile’, nonostante la straordinaria importanza dei suoi litorali, costellati da porti e approdi antichi, non ha conosciuto nei decenni passati uno sviluppo della ricerca archeologica subacquea paragonabile a quello di altri paesi del Mediterraneo occidentale. Durante gli anni del regime comunista l’attività subacquea era di fatto proibita, mentre dopo la sua caduta, e nella fase dei grandi sconvolgimenti che ha conosciuto il paese nei trascorsi anni Novanta, si è avviata una drammatica e preoccupante attività di depredamento di beni archeologici sommersi. Un’attività di censimento risulta, quindi, non solo necessaria per esigenze di tutela ma anche per poter programmare le ricerche future. Al momento dell’avvio delle nostre ricerche non si aveva alcuna indicazione precisa su relitti antichi e su siti sommersi ad eccezione di alcuni materiali — in particolare anfore —, frutto di rinvenimenti isolati, conservati in vari musei albanesi. Mancano, inoltre, a tutt’oggi attività di indagine sistematica e di tutela di questo importante patrimonio archeologico ancora quasi del tutto inesplorato e specifiche norme sull’archeologia subacquea, cosi come non è ancora previsto un corpo di polizia specializzato. Si teme, pertanto, che, in mancanza di strumenti conoscitivi scientificamente fondati, da un lato la pratica della pesca e le attività edilizie, dall’altro la sempre maggiore minaccia rappresentata dagli scavatori clandestini e dai subacquei sportivi, soprattutto stranieri, possano rapidamente.... CONTINUA A LEGGERE LA RELAZIONE

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