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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

venerdì 6 settembre 2024

San Cataldo: un porto sommerso a poche bracciate dalla costa (da ARTUU.IT)

San Cataldo: un porto sommerso a poche bracciate dalla costa (di Stefania Malerba)


A poche bracciate dalla costa adriatica, nella località di San Cataldo, a una decina di chilometri da Lecce, l’acqua per secoli ha celato memorie che, solo da poco, sono state rese pubbliche e “visitabili”. Per esplorare il fondale e immergersi nella storia, è sufficiente portare con sé maschera e boccaglio, e nelle giornate in cui l’acqua è limpida – fortunatamente accade abbastanza spesso – non sono necessari neanche quelli. Munirsi di pinne non è obbligatorio, ma è utile a darsi una spinta in più.

Vastissimo il patrimonio sommerso che è stato riportato alla vista ed è giornalmente monitorato, con cura e dedizione estrema, e costanti gli interventi di rimozione della sabbia che, a causa di venti e correnti, si sedimenta sui reperti. 

Il fautore di molte di queste scoperte, soprattutto in Puglia, è il è il Centro Euromediterraneo per l’Archeologia dei Paesaggi Costieri e Subacquei ESAC, coordinato da Rita Auriemma, docente di Archeologia subacquea presso l’Università del Salento.Per immergersi in un’altra epoca, a volte non serve fare lunghi cammini. Può bastare fare un tuffo giù e tenere gli occhi ben aperti. È quello che succede quando si visita il “Porto Sommerso”, in località “Posto San Giovanni”, lungo la costa tra San Cataldo e ... CONTINUA A LEGGERE SU ARTUU.IT

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