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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

martedì 20 settembre 2011

Scoperto l'arsenale di Traiano: grandi navate e pilastri del II secolo d.C. (di Fabio Isman da ILMESSAGGERO.IT)

Straordinario ritrovamento tra Ostia e Fiumicino da parte dei ricercatori di Southampton e di Roma.

ROMA - Eccezionale scoperta tra Ostia e Fiumicino: un vastissimo edificio, lungo almeno 145 metri; probabilmente si tratta dell’Arsenale dell’Urbe di Traiano. Doveva possedere volte alte 12 metri, ed è tra l’antico Porto di Claudio, inaugurato da Nerone e dismesso perché spesso si insabbiava, e il bacino esagonale di quello di Traiano, edificato tra l’anno 110 e il 117. E’ stato individuato dagli archeologi dell’Università di Southampton e della British School di Roma, che scavano con l’ausilio di una cooperativa, e in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma: stanno per iniziare la loro quinta campagna.

Finora, dell’edificio sono riemersi una prima navata (pare che fossero otto, parallele), larga 12 metri e lunga 58; e alcuni pilastri in opera laterizia, rettangolari, di due metri per uno e mezzo. Le navate erano aperte sia sul bacino di Claudio, iniziato nell’anno 42 e completato nel 64, sia su quello di Traiano. Si presume che nell’edificio si costruissero le navi, e si riparassero durante l’inverno. La scoperta sarà presentata domani, a Porto; ma è stata già annunciata ieri, con molti dettagli.

Nei pressi, sorge il palazzo imperiale: recenti scavi del professor Simon Keay, che nell’area ha individuato pure un anfiteatro lungo 42 metri e largo 38, fanno ritenere che costituisse la residenza di un funzionario, incaricato di coordinare il movimento delle navi e dei carichi nel porto. Che questo appena scoperto fosse una sorta di arsenale, lo lasciano intendere alcune iscrizioni su pietra, trovate in zona: citano un «collegium» dei «fabri navales portuensis», e un altro dei «fabri navales ostensium»; una corporazione, forse, di schiavi liberati.

Ma non soltanto lo spettacolare immobile rende probabile che Porto, città sorta presso il bacino, fosse il cantiere navale imperiale per buona parte del II secolo d.C., e non soltanto un luogo di magazzini, come finora si riteneva; forse, era anche in relazione con la celebre flotta di Miseno, nel golfo di Napoli, le cui navi potrebbero essere state ricoverate o riparate proprio qui: anche in questo caso, lo fanno supporre iscrizioni che menzionano proprio quei marinai, trovate sia ... CONTINUA A LEGGERE SU "ILMESSAGGERO.IT"

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