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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

lunedì 9 luglio 2012

Progetto Sebino: Abisso Bueno Fonteno, Sifone Smeraldo. Luca Pedrali e Nadia Bocchi in immersione (dal sito scintilena.com)


(foto M. Pozzo)
Nel week end appena trascorso, il Progetto Sebino ha organizzato una nuova spedizione nelle profondità dell’Abisso Bueno Fonteno, per permettere alla mitica coppia Luca Pedrali e Nadia Bocchi, di immergersi nel Sifone Smeraldo, posto ad un dislivello totale di 502 metri (-451; +51). Qualche mese fa, Luca si era fermato su una grande verticale, ad una profondità di circa 40 metri e per un totale di 100 metri di esplorato. La vastità dell’ambiente lo ha fatto optare per utilizzo del Rebreather (smontato a pezzi e rimontato in loco) mentre Nadia ha usato le bombole.
Inutile numerare i sacchi trasportati fino al fondo, oltre ad un riarmo nuovo del percorso e l’allestimento del campo base che ha ospitato le 12 persone necessarie (i sacchi erano circa il triplo).
Per non sporcare le acque in entrata da ben due fiumi nel sifone i due speleosub sono stati calati dall’alto tramite un’altalena degna di un Leonardo speleo.
L’immersione ha svelato l’esistenza di un nuovo universo sommerso: ambienti spropositati e potenzialità indefinibili. Il “Pedralo” si è immerso per 70 minuti in totale, rimanendo per 45 minuti oltre i -50 m. Nadia ha compiuto due viaggi di trasporto materiale fino a – 30 m. Dopo i primi 40 metri orizzontali, Luca ha puntato il fondo del pozzone fino a – 54 m, in una verticale larga oltre i 15 metri, con qualche diramazione sparsa lungo le pareti. Poi è entrato in una galleria enorme dai colori caraibici (10x3m), con sabbietta sul fondo, e ha ondeggiato per circa 300 metri..... CONTINUA A LEGGERE SUL SITO SCINTILENA.COM

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