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domenica 22 aprile 2018

Archeologi Cinesi inziano la loro prima missione in mare (fonte: CCTV+)

Il 18 aprile è salpata da Sanya, nella provincia cinese di Hainan, la nave oceanografica Tuanso-1 per effettuare la prima missione archeologica in alto mare del paese.
Sei archeologi a bordo del sommergibile Shenhai Yongshi (Deep Sea Warrior) completeranno sei immersioni nelle acque al largo di Beijiao delle Isole Xisha come parte di un'indagine archeologica, secondo l'Amministrazione statale dei beni culturali (SACH). Le immersioni, che vanno da sei a otto ore ciascuna, variano in profondità da 50 a 200 metri, anche se possono immergersi fino a 1.000 metri se necessario. Il sommergibile con equipaggio è progettato per raggiungere una profondità massima di 4.500 metri.

La missione promuoverà l'istituzione di un meccanismo interdisciplinare per l'archeologia e getterà solide fondamenta per una migliore protezione dei reperti culturali sottomarini, secondo Song Jianzhong, vice direttore del National Centre of Underwater Cultural Heritage. "Il Mar Cinese Meridionale rappresenta i due terzi delle acque marine della Cina, o circa 2 milioni di metri quadrati, e la sua profondità in media supera i 1.000 metri Se vogliamo proteggere i resti culturali sottomarini nel Mar Cinese Meridionale, con la maggior parte delle reliquie nascoste in alto mare, prima dobbiamo conoscere alcune informazioni di base sul mare, è il lavoro che non potevamo fare 30 anni fa ", ha detto Song. "Sappiamo che è una buona opportunità per effettuare esplorazioni subacquee con l'uso dello Shenhai Yongshi, che ci fornisce una piattaforma per le immersioni", ha aggiunto. 

Fondamentale per la via della seta marittima del XXI secolo, il mare che circonda le Isole Xisha è un centro di scambio culturale per diversi paesi. È anche importante per la ricerca e la protezione dei resti subacquei lasciati dalle antiche navi. La nave oceanografica Tansuo-1 è di proprietà dell'Istituto di scienza e ingegneria del mare profondo (IDSSE) sotto l'Accademia cinese delle scienze. Nel settembre 2017, l'IDSSE e il Centro nazionale del patrimonio culturale subacqueo hanno firmato un accordo quadro di cooperazione per promuovere il lavoro archeologico del mare profondo del paese. Un laboratorio archeologico di acque profonde è stato istituito congiuntamente dalle due parti a gennaio.

VEDI QUI LA NOTIZIA ORIGINALE SU CCTV+ (VIDEO IN LINGUA CINESE)

lunedì 16 aprile 2018

THE TERROR, la nuova serie su Amazon Prime Video basata sulla storia vera della scomparsa dei velieri EREBUS e TERROR


E' in onda su AMAZON PRIME VIDEO l'avvincente serie TV THE TERROR che racconta l'affascinante e drammatica vicenda della "spedizione perduta di Franklin", una missione nel mare artico del 1845 in cui scomparirono le due navi e tutto il loro equipaggio.

La serie televisiva, prodotta da Ridley Scott, si basa per la sua ricostruzione di fantasia sul romanzo dal titolo omonimo scritto nel 2007 da Dan Simmons che rappresenta solo l'ultimo racconto di questa incredibile e misteriosa vicenda che da Charles Dickens a Jules Verne, da Clive Cussler a Sinead O'Connorha continuato ad affascinare scrittori ed artisti di tutti i tempi.


Il trailer originale della serie in onda anche in versione italiana su Amazon Prime Video

La "spedizione perduta di Franklin" fu un viaggio di esplorazione artica guidato dal Capitano Sir John Franklin partito dall'Inghilterra nel 1845. Franklin, ufficiale della Marina britannica ed esperto esploratore, aveva già preso parte a tre precedenti spedizioni artiche, le ultime due come comandante in capo. Con la sua quarta e ultima, che intraprese all'età di cinquantanove anni, si proponeva di attraversare l'ultimo tratto, fino ad allora mai percorso da nessuno, del passaggio a nord-ovest. Dopo alcune traversie i due velieri EREBUS e TERROR sotto il suo comando rimasero bloccate dai ghiacci nello stretto di Vittoria, nei pressi dell'Isola di Re William nell'artico canadese. Tutti i membri della spedizione, Franklin e 128 uomini, non furono mai più ritrovati. (fonte Wikipedia; Cliccare qui per approfondire e leggere tutta la storia).

Dal 1850 e fino ai nostri giorni molte spedizioni di ricerca e di indagine hanno cercato di chiarire la dinamica della vicenda e i motivi della scomparsa completa dell'equipaggio. 
Le navi erano ben attrezzate e la spedizione era organizzata per resistere fino a 5 anni bloccati nei ghiacci o muoversi verso rotte più a sud nel periodo estivo di disgelo della banchisa. 

Ma la notizia più eccezionale è stata quando nel 2014 e nel 2016 due spedizioni di ricerca del Governo Canadese e della Arctic Foundation rivelano di aver ritrovato a profondità raggiungibili i due relitti dell'EREBUS (-12 mt) e della TERROR (- 93 mt) che, ben conservati grazie al freddo artico, riappaiono dopo più di 150 anni a seguito della riduzione della banchina artica dovuta ai cambiamenti climatici.

Attendiamo ora l'organizzazione delle spedizioni di ricerca che forse ci aiuteranno a capire meglio la dinamica dell'evento e raccontare storicamente la disperata e drammatica vicenda dei 129 uomini scomparsi nella "spedizione perduta di Franklin".

La EREBUS e la TERROR nei due articoli (in italiano) di National Geographic dedicati al ritrovamento.

                             

La EREBUS e la TERROR nei principali servizi video (in lingua inglese) dedicati al rivenimento:






mercoledì 11 aprile 2018

Archeologia subacquea: il mitico Oro di Atlantide al Museo di Gela (da Messinaora.it)

Presentati nei locali del Museo archeologico regionale di Gela i reperti subacquei recuperati dalla Soprintendenza del Mare nel corso delle campagne di indagine. Interventi effettuati negli ultimi anni in collaborazione con la Guardia di Finanza ROAN di Palermo, la Capitaneria di Porto di Gela e il subacqueo gelese Francesco Cassarino. Esposti i lingotti che facevano parte di un prezioso carico trasportato da un’antica nave naufragata a qualche centinaio di metri dalla costa gelese, ad una profondità di circa cinque metri. I lingotti sono di un metallo particolare, chiamato “oricalco”, definito l’Oro di Atlantide. Una lega di rame e zinco simile al nostro ottone e considerato nell’antichità un metallo prezioso e al terzo posto per valore commerciale dopo l’oro e l’argento.

La scoperta dei lingotti di oricalco è tra le più importanti di questi ultimi anni sia perché costituisce ununicum come ritrovamento, sia perché i reperti finora conosciuti forgiati con questa lega sono molto rari. Inoltre esposti due elmi corinzi provenienti dai fondali di contrada Bulala: si tratta di due oggetti molto simili tra di loro, inquadrabili nella tipologia dell’elmo diffuso in Grecia tra il 650 e il 450 a.C. Sono costituiti da un’ampia calotta con paranaso rettangolare allungato e da due ampie paragnatidi. Una fila di piccoli fori ..... CONTINUA A LEGGERE SU MESSINAORA.IT

sabato 7 aprile 2018

Roma, la neve allla VILLA DEI QUINTILI - Rome, VILLA DEI QUINTILI under the snow (2018)

In collaborazione con il PARCO ARCHEOLOGICO DELL'APPIA ANTICA (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) rendiamo disponibile un breve video, realizzato da A.S.S.O. e DRONE SOLUTION, nell'area della VILLA DEI QUINTILI realizzato nel giorno della nevicata a Roma, 26 febbraio 2018.


Riprese video aeree con drone: FRANCESCO MARSALA (www.dronesolution.it
Montaggio video: MASSIMO D'ALESSANDRO (www.massimodalessandro.com
Musiche: EDIZIONI FLIPPER MUSIC (www.flippermusic.it