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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

venerdì 11 settembre 2020

La A.S.S.O onlus partecipa al Progetto pilota “Torre Santa Sabina 2020. L’approdo ritrovato” 07-30 settembre 2020 – Baia dei Camerini (Torre Santa Sabina, Carovigno – Brindisi) - Progetto UnderwaterMuse

 



Progetto UnderwaterMuse - “
Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion”

Programma Interreg V-A Italy-Croatia 2014-2020

Progetto pilota “Torre Santa Sabina 2020. L’approdo ritrovato”

07-30 settembre 2020 – Baia dei Camerini (Torre Santa Sabina, Carovigno – Brindisi)

 

Sono riprese in questi giorni, e proseguiranno per tutto il mese di settembre, le ricerche del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno, Brindisi), grazie alla concessione di scavo del Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto.

Questa campagna d’indagini si pone in continuità con le precedenti ricerche del Progetto UniSalento “L’approdo ritrovato” (dal 2007 al 2012), ma segna un’importante novità: Torre S. Sabina diviene lo scenario di un intervento-pilota nell’ambito del progetto internazionale UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, altrimenti invisibile o comunque riservato a pochi, attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale.

L’approdo millenario, frequentato lungo un arco temporale che va dalla protostoria all’età medievale e moderna, si configura come un testimone pressoché unico dell’evoluzione del paesaggio costiero, di rotte e flussi commerciali, di movimenti di uomini, tecniche, saperi: la piccola baia ha gelosamente conservato importanti resti di carichi e di scheletri di navi che si sono infrante contro le sue scogliere (talora accumulandosi sui preesistenti fino a creare una stratigrafia compatta e densa di materiali eterogenei), ma anche tracce significative di insediamenti e di attività che l’innalzamento del mare ha occultato per secoli...

Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italy-Croatia 2014-2020, vede la Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio tra i partner, insieme a ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (Lead Partner), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela (Croazia).

L’intervento sarà inoltre il frutto di un’importante e promettente collaborazione tra gli atenei regionali: al Dipartimento salentino e alla direttrice scientifica Rita Auriemma si affiancano da quest’anno i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia (Danilo Leone; Maria Turchiano) e di Bari (Giuliano Volpe), grazie alla convenzione stipulata tra la Regione e le tre Università pugliesi.

Ma il progetto coinvolge altri attori, in un’ottica di condivisione e di sinergie: il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che curerà rilevamenti e modellazione 3D con voli da drone, laser scanner e altre tecniche innovative, e l’Associazione Onlus A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, che fin dal 1990 si occupa di ricerche archeologiche e speleologiche subacquee.

Tutte le operazioni si svolgeranno con il prezioso supporto logistico del Comune di Carovigno e la generosa disponibilità del Consorzio Albergatori di Carovigno, che ha reso possibile la permanenza dei ricercatori per l’intero periodo.

Questa bella risposta del territorio, della comunità e degli operatori turistici e culturali, è già un risultato importante del progetto, che punta al coinvolgimento prioritario degli attori locali. Il patrimonio è una risorsa unica per il benessere sociale ed economico delle persone: farsene carico significa riconoscerne il senso di eredità culturale e di bene comune, promessa di vie altre e nostre per uno sviluppo armonioso.

Il viaggio alla scoperta dei paesaggi d’acqua del Salento, iniziato con la mostra Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento all’aeroporto di Brindisi, prosegue quindi anche con questo progetto: sarà ancora una volta il mare a raccontare storie nuove e antiche insieme.

È possibile seguire tutte le notizie, le informazioni e gli aggiornamenti attraverso le pagine ufficiali del Progetto UnderwaterMuse, della Regione Puglia e dell’insegnamento di Archeologia Subacquea dell’Università del Salento.


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