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martedì 15 novembre 2022

Underwater Muse. Il patrimonio è di tutti ... anche sott'acqua ... (dalla rivista ARCHEOLOGIA VIVA)

Il progetto si chiama UNDERWATERMUSE e sta per lmmersive Underwater Museum experience for a wider inclusion. L'idea è quella di promuovere un'esperienza immersiva nelle realtà sottomarine del nostro e di altri paesi mediterranei al fine di condividere la conoscenza del patrimonio archeologico subacqueo con il più ampio pubblico possibile. Finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia 2014-2020, UnderwaterMuse ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione del patrimonio sommerso delle regioni interessate, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, perché ciò che si nasconde agli occhi dei più possa diventare una risorsa per la conoscenza dei singoli e la crescita dei territori interessati. 

Il progetto risponde pienamente ai principi e alle linee guida della Convenzione UNESCO sul la protezione del patrimonio sommerso del 2001 e soprattutto della Convenzione di Faro (2005) ratificata dall'Italia nel 2020 che incoraggia la visione del patrimonio culturale e ambientale come bene comune, fondamentale per lo sviluppo culturale, sociale ed economico dei singoli e delle comunità. Stimolare la consapevolezza del patrimonio da parte della popolazione e svilupparne le potenzialità come risorsa per migliorare la stessa qualità della vita. 

Obiettivo finale: restituire a tutti ciò che è di tutti 
Aree portuali oggi sotto il livello del mare, relitti di navi, stratificazioni subacquee prodotte dalla secolare frequentazione degli approdi: UnderwaterMuse vuole rendere accessibile tutto questo assieme ai paesaggi sommersi, rendendo così visibile l'invisibile. Per farlo si pensa alla creazione di parchi o percorsi archeologici subacquei per la fruizione diretta, diving o snorkeling, ma anche facendo l'operazione opposta, ovvero portare il patrimonio "nelle case" della gente, grazie alle possibilità narrative del la realtà virtuale e delle metodologie digitali. Proprio per questo, in tutte le aree coinvolte, le attività hanno messo in campo azioni diffuse di sensibilizzazione e coinvolgimento degli attori locali: circoli subacquei, associazioni, imprese culturali, enti territoriali e culturali. 

Archeologia dei paesaggi dal cielo agli abissi
Al centro del progetto, dunque, i paesaggi costieri e subacquei da restituire ben leggibili anche ai non addetti ai lavori. Gli strumenti utilizzati sono proprio quelli dell'archeologia dei paesaggi, che mette insieme discipline, tecniche, tecnologie diverse e innovative: impiego dei droni per mappare dall'alto, ma anche di ecoscandaglio, sub bottom profiler, ROV per rilevare i fondali. Protagonista rimane comunque lo scavo stratigrafico con tutte le attività correlate: recupero e restauro dei reperti, soprattutto organici, analisi archeometriche, paleobotaniche, faunistiche. Tutti i dati sono confluiti nel portale UnderwaterMuseMap - un archivio informatico/GIS per il web - dal forte taglio comunicativo, capace di parlare a un pubblico vasto, anche di possibili turisti stranieri. Informazioni accattivanti, testi, immagini, filmati, ricostruzioni in realtà virtuale e aumentata restituiranno infine a tutti ciò che a occhio nudo è impossibile anche solo immaginare. 

Le prospettive e gli scenari possibili
Il progetto UndervaterMuse ha generato una serie di opportunità per il patrimonio sommerso. In Puglia, gli attori coinvolti, ovvero la Regione, le tre università e la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturaie Subacqueo, hanno dato vita al Centro Euromediterraneo per l'Archeologia dei Paesaggi Costieri e Subacquei - ESAC (Euromediterranean Seascapes Archaeology Center) - che ambisce a gestire in maniera integrata la filiera del patrimonio marino, dalla ricerca alla valorizzazione; il suo programma d'azione ha individuato - sulla base del censimento per il portale UnderwaterMuseMap - anche una rete dei siti suscettibili di valorizzazione, nell'ambito della quale saranno condotti interventi mirati. In Friuli Venezia Giulia si mira a un modello di gestione condivisa, che vede la sinergia tra la Soprintendenza, l'ERPAC e i diving club della regione per assicurare la fruizione, il monitoraggio e la manutenzione costante del nuovo "museo sommerso" di Grado 2, anche attraverso percorsi di formazione degli stessi subacquei. 

Tanti protagonisti e un grande progetto 
II Progetto vede, come lead partner, ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia) e, come partner, Università Ca' Foscari Venezia, Public lnstitution for Coordination and Development of Split • Dalmati a County RERA S.D., Comune di Kastela (Croazia) e Regione Puglia • Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio. La Regione Puglia ha coinvolto nella realizzazione delle attività i tre atenei di Foggia, di Bari e del Salento. 

Gruppo di lavoro e autori dei testi: Rita Auriemma, Antonella Antonazzo, Carlo Beltrame, Luigi Coluccia, Elsa Costa, lvanka Karnenjarin, Danilo Leone, Claudia Pizzinato, Ivan Suta, Maria Turchiano, Giuliano Volpe

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