Francesco Tiradritti ci consegna un thriller storico dal ritmo implacabile che restituisce intatta ai lettori una delle figure più indimenticabili della Storia e tra profumi, colori e suoni riviviamo l’antico Egitto come non abbiamo mai fatto finora.
È il IX anno del regno per Tutankhamon. Un oscuro presagio minaccia le Due Terre: le acque del Fiume non accennano a ritirarsi e sono tornate a tingersi di rosso. Gli dei sembrano avere abbandonato il loro figlio, salito al trono del Falco dei viventi ancora bambino. Ora, a sedici anni compiuti, Tutankhamon continua a nutrire scarso interesse per gli affari di governo – lasciati a funzionari come il fidato Ay – e preferisce di gran lunga la caccia. Non ha ancora assicurato un erede alla dinastia e a Uaset i potenti servitori del Nascosto stanno tramando per eliminarlo. La situazione politica è sull’orlo del collasso. Il faraone dovrà attingere a una forza che non sapeva di possedere per reclamare il potere che gli spetta come signore delle Due Terre, affrontando un segreto oscuro sulle sue origini che lo condurrà a un fatale incontro con la verità. Ma l’amore per una Cantatrice dell’Inondazione, una prostituta sacra che per volere divino non potrà mai essere solo sua, stravolgerà la vita di Tutankhamon, proprio mentre si trova al centro di un’ineluttabile spirale di sangue.
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