I reperti sono stati rinvenuti nel corso di un recente intervento per la risistemazione del Parco. Secondo gli esperti sono databili in gran parte tra la fine del I e il II secolo d.C
Oggetti connessi ai culti pagani oracolari, utilizzati nel periodo Imperiale e legati alla quotidianità dei nostri antenati. Sono i nuovi frammenti archeologici emersi dagli scavi nell'area sacra del Parco archeologico di Ostia antica. Ceramiche di varia tipologia, lucerne, frammenti di contenitori in vetro, ossa animali e noccioli di pesca sono stati rinvenuti nel corso di un recente intervento per la risistemazione del Parco - in vista della sua prossima riapertura al pubblico - durante lo svuotamento di un pozzo davanti alla scalinata del tempio di Ercole.
Secondo gli esperti i reperti sono databili in gran parte tra la fine del I e il II d.C. Fra i reperti più significativi - conservati in ottimo stato in quanto immersi in un fango povero d'ossigeno - c'è un oggetto in legno lavorato, a forma di imbuto, dall’aspetto incredibilmente moderno e decorato con una serie di leggere incisioni e cerchi concentrici all'interno.
Nell’area della scoperta i sacerdoti predicevano l'esito delle spedizioni militari ai generali in procinto di partire per le campagne militari. L'attivita' di ricerca nel sito e' stata coordinata dal responsabile scientifico Dario Daffara, mentre l'esplorazione del pozzo e lo scavo dei sedimenti sono stati condotti dall'archeologo Davide Affidati alle cure dell'ufficio restauro del Parco, i legni sono ora in corso di studio e consentiranno di fare nuova luce sugli oggetti in uso nei santuari romani di età imperiale.
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