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 A.S.S.O. è una organizzazione no profit operante da 35 anni. Si occupa di ricerca scientifica, individuazione, studio e valorizzazione di beni culturali e naturalistici sommersi, sotterranei ed emersi; della diffusione della cultura sul patrimonio naturale ed archeologico mediante ricerche e attività operative condotte con Università, Soprintendenze, Istituti di ricerca, Centri Culturali nazionali ed esteri attraverso progetti, convegni, scavi, rilevamenti, congressi, mostre, collaborazioni esterne, filmati, seminari, realizzazioni multimediali, pubblicazioni. Sviluppa, in proprio ed in partnership con soggetti nazionali ed esteri, progetti nazionali ed internazionali di ricerca scientifica e di crescita socioeconomica. A.S.S.O., direttamente o attraverso i suoi soci, è rappresentata e accreditata presso numerose realtà del mondo istituzionale, scientifico, tecnico ed archeologico. Opera anche come consulente di diversi Comuni italiani, Università, Soprintendenze, CNR e Parchi Archeologici per ricerche e prospezioni presso ambienti archeologici sotterranei o archeologiche subacquee, per riprese aeree ed elaborazioni topografiche di prossimità e oltre che per progetti di valorizzazione di ipogei, aree sommerse, zone archeologiche e beni culturali o naturalistici.

martedì 3 settembre 2024

Area Sacra di Ostia antica: nuove scoperte archeologiche (da ARTEMAGAZINE.IT)

ROMA – Nuovi e significativi frammenti archeologici, utilizzati nella vita quotidiana e nei rituali del culto imperiale, sono stati rinvenuti durante recenti scavi nell’Area Sacra di Ostia antica. Questa scoperta nel Parco archeologico, che segue il recupero di due frammenti dei Fasti Ostienses avvenuto lo scorso anno, è stata possibile grazie a un intervento finanziato dai fondi CIPE, mirato alla risistemazione generale dell’area in vista della sua riapertura al pubblico. 


Il ritrovamento in un pozzo 

Durante le operazioni di svuotamento di un pozzo situato di fronte alla scalinata del tempio di Ercole, profondo circa tre metri e ancora pieno d’acqua, è emersa una notevole quantità di reperti databili in gran parte tra la fine del I e il II secolo d.C. Gli oggetti, perfettamente conservati grazie al fango povero di ossigeno, includono ceramiche di varia tipologia, lucerne, frammenti di contenitori in vetro, lacerti di marmo ... CONTINUA A LEGGERE SU ARTEMAGAZINE.IT

 

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