The conference will be organized and conducted by the Scientific Diving Center of the TU Bergakademie Freiberg.
The European Conference on Scientific Diving (ECSD) provides a major international forum to present scientific results achieved by means of scientific diving as a research tool.
Every year, the ECSD attracts the European leaders in the field of scientific diving, but also provides a platform to encourage significant participation from students and early stage researchers.
Si tratta di una manifestazione culturale che, attraverso la proiezione di documentari, porta le grandi tematiche dell’archeologia attuale, anche internazionale, e dell’antropologia declinate nelle più diverse sfaccettature in un piccolo paese del cuore della Sicilia orientale.
Ho pensato di strutturare questo post, in cui parlo della mia esperienza come spettatrice consapevole alla Rassegna del Documentario e della Comunicazione di Licodia Eubea in forma di intervista a me stessa.
Non perché io abbia manie di grandezza, ma perché semplicemente immagino le domande che già domani a lavoro mi faranno i colleghi quando alla domanda “E tu che hai fatto nel weekend?” risponderò: “Sono stata a Licodia Eubea”.
Marina, che ci sei andata a fare a Licodia Eubea?
Licodia Eubea è un piccolo paese della Sicilia Orientale, posto a un’ora di strada dall’aeroporto di Catania e immerso in un territorio splendido e ricco di storia e tradizioni legate non solo al Barocco siciliano (Noto, Modica e Ragusa Ibla non sono poi così lontane), ma anche al passato più antico. Anche qui, come altrove in Sicilia, Paolo Orsi scrisse le prime pagine dell’archeologia del territorio, individuando i primi insediamenti indigeni poi venuti a contatto con i Greci. In questo territorio, poi, sono attive tante associazioni culturali e ..... CONTINUA A LEGGERE SU GENERAZIONEDIARCHEOLOGI.COM
Palazzo Patrizi Clementi, Piano Nobile, Via Cavalletti 2, Roma
L’ingresso è gratuito ma si consiglia la prenotazione al numero 06 6723 3002-03 oppure inviando una mail a: info@assonet.org
L’emissario del lago Albano, nel comune di Castel Gandolfo, è una delle più antiche testimonianze romane di ingegneria idraulica di straordinario valore storico, archeologico e geologico, sino ad oggi scarsamente indagata per le enormi difficoltà esplorative. Lungo quasi un chilometro e mezzo, consentiva il deflusso ottimale e regolabile delle acque del lago Albano dall’ingresso denominato "incile" verso l’uscita in località Le Mole di Castel Gandolfo.
Dal 2013 la Federazione Speleologica HYPOGEA, costituita dai tre maggiori gruppi speleologici romani specializzati in esplorazione e documentazione di antiche cavità artificiali, (A.S.S.O., Egeria Centro Ricerche Sotterranee e Roma Sotterranea), sta affrontando in modo sistematico e con tecniche avanzate per la prima volta l’esplorazione completa dell’emissario per realizzare la mappatura topografica completa, l’analisi costruttiva dettagliata e, aspetto non secondario, acquisire dati sufficienti per valutare un progetto di recupero e valorizzazione che permetta finalmente, dopo più di duemila anni, di restituire alla comunità questa importante opera di ingegneria idraulica antica.
Ulteriori informazioni sul progetto al seguente link: http://progettoalbanus.assonet.org
Non solo le miniere di selce più antiche d’Europa, che hanno trovato l’interesse della Sovrintendenza e delle Università di Foggia, Bari e Nizza, o la riapertura della Salata e dello splendido museo dedicato a Michele Petrone, ora anche lo struggente isolotto di Santa Eufemia, sede del faro di Vieste, è al centro di una nuova collaborazione nel mondo della ricerca e dell’alta formazione tra il Comune di Vieste e l’Ateneo di Foggia.
Dal Paleolitico al Medioevo e oltre, fino ai primi del Novecento. Il faro nasconde segreti inesplorati e un patrimonio archeologico e storico di notevole importanza nel fondo delle grotte santuario dedicate al culto di Venere Sosandra.
È stato sottoscritto nella località regina delle vacanze pugliesi, nel palazzo comunale viestano, un protocollo tra ricercatori e amministrazione, che nasce nel vivo di una ricerca già in corso nell’isolotto di Santa Eufemia e che ha visto la presenza di numerosi gruppi scientifici.
Lo studio è coordinato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, su autorizzazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Foggia e BAT, in stretta collaborazione con il Comune di Vieste, la ASSO Onlus, con il supporto della società ArcheoLogica.
Il progetto si propone di effettuare uno studio completo della grotta, attraverso la realizzazione delle planimetrie e delle sezioni e il rilievo digitale e tridimensionale delle iscrizioni e delle raffigurazioni presenti sulle pareti, con una parallela analisi del contesto archeologico e delle acque antistanti.
Le grotte di Venere Sosandra, rappresentata in mille modi a Vieste, ma identificata in particolare con la colomba, sono state per millenni un luogo di culto della navigazione, noto da tanti anni ma mai sottoposto ad indagini sistematiche. Sulle pareti ci sono centinaia di iscrizioni, greche, latine, medievali, simboli di culto, tante croci, messaggi devozionali. Un patrimonio murario, che servirà a ricostruire i transiti e i passaggi navali verso Vieste e l’estremo Est delle rotte adriatiche italiane. Il protocollo servirà a rendere fattivo l’approfondimento delle iscrizioni dal momento che la ricerca è ferma ..... CONTINUA A LEGGERE SU BONCULTURE.IT