lunedì 28 settembre 2020

30 settembre 2020: Conferenza sui risultati della campagna di scavo 2020 a Torre S.Sabina nell'ambito del Progetto UnderwaterMuse

Si concludono il 30 settembre le ricerche archeologiche subacquee nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno, Brindisi), condotte su concessione di scavo del Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo al Dipartimento di Beni Culturali UniSalento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto.

I risultati saranno presentati il 30 settembre, alle ore 18.30, a Carovigno, nella bella cornice del Castello Dentice di Frasso.


La campagna 2020 ha rappresentato la prima fase dell’intervento-pilota sul sito archeologico di Torre S. Sabina nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croatia UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale.  La Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, partner del progetto UnderwaterMuse, ha coinvolto gli atenei regionali grazie a una convenzione, avviando queste ricerche finalizzate alla valorizzazione. 

La proficua sinergia tra i vari attori coinvolti – SABAP, Regione Puglia, le Università del Salento, Foggia e Bari, il Politecnico di Torino, il Comune di Carovigno, il Consorzio Albergatori, l’Associazione A.S.S.O., la ditta Angelo Colucci – e il supporto del territorio e della comunità hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi di questa campagna preliminare al più ampio e articolato intervento del prossimo anno.

Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino, tutto il tratto di costa è stato mappato con voli da drone, in modo da ricostruire il paesaggio costiero nelle varie fasi, a partire dall’età del Bronzo. La costa è infatti punteggiata da una sorprendente quantità di tracce, anche semisommerse e sommerse: buchi di palo, solchi, escavazioni, canali, cave che descrivono l’avanzata del mare e la scomparsa o le profonde modificazioni di terre prima emerse, che hanno condizionato la vita delle comunità.

È stato condotto un intervento mirato sul relitto romano di età imperiale, spiaggiato e abbandonato presso la riva antica, oggi sommersa per effetto dell’innalzamento relativo del livello del mare. Lo stato di conservazione, garantito dall’efficace copertura di sacchetti di sabbia e lastroni di cemento realizzata dalla Soprintendenza nel 1998, ha rivelato anche nella parte messa in luce, quella di poppa, la presenza di elementi dell’opera morta, cioè della parte alta del relitto, come le tavole del ponte e i bagli su cui poggiavano e, forse, anche strutture del boccaporto e una conduttura di bordo.

L’intervento ha inoltre consentito di mettere a punto la strategia di rilevamento fotogrammetrico – veloce e puntuale – che l’anno prossimo riguarderà tutta la nave e restituirà il modello 3D dell’imbarcazione, per permettere anche ai non subacquei un’immersione “virtuale” con visori e altre tecnologie innovative.

Un altro obiettivo era accertare la presenza dei resti della nave della Serenissima, la Galea Magna partita da Candia (Creta) che fece naufragio all’ingresso della baia il 1 gennaio del 1598, dopo aver tentato inutilmente di cercarvi rifugio. Il recupero di dotazioni di bordo ha confermato l’avvincente identificazione suggerita dalla ricca documentazione degli archivi veneziani.

Un altro importante focus era rappresentato dalla stratigrafia di carichi esito dei vari episodi di naufragio, accumulatisi ai piedi della scogliera occidentale. In questo caso il saggio ha verificato l’estensione di questo ricco giacimento, che ha restituito nel corso delle varie campagne mercanzie di una nave greca arcaica (fine VI – inizi V sec. a.C.), di un carico romano che trasportava olio e vino del Salento insieme a raffinate ceramiche d’importazione (fine del II sec. a.C.), e di un altro carico della tarda antichità proveniente dal Mediterraneo orientale (V-VI sec. d.C.). È certo ormai che la sovrapposizione di questi carichi si estende fino all’imboccatura della baia, dove più imbarcazioni si sono sfracellate sulle insidiose scogliere affioranti...

La campagna ha dato quindi i risultati attesi e ha aperto scenari più ampi per ridisegnare rotte, contatti e popolamento antico di questi paesaggi di mare.

È possibile seguire tutte le notizie, le informazioni e gli aggiornamenti attraverso le pagine ufficiali del Progetto UnderwaterMuse, della Regione Puglia e dell’insegnamento di Archeologia Subacquea dell’Università del Salento.

Rita Auriemma
Dipartimento Beni Culturali - Università del Salento
v. D. Birago 64 - 73100 Lecce
cell.: +39 348 0613439; e-mail: rita.auriemma@unisalento.it

Segreteria scientifico-organizzativa

dr. ssa Antonella Antonazzo

cell.  +39 347 6546787; e-mail: antonella.antonazzo@libero.it

UnderwaterMuse

www.italy-croatia.eu/web/underwatermuse

www.facebook.com/Project-UnderwaterMuse-106106884192806/

 

Archeologia Subacquea – Università del Salento

www.unisalento.it/scheda-utente/-/people/rita.auriemma/didattica/1182442019/scheda

https://www.facebook.com/ArcheoSubUniSalento/

 

lunedì 21 settembre 2020

Licodia Eubea (CT), al via dal 15 al 18 ottobre la X edizione del Festival Internazionale del Cinema Archeologico


Dal 15 al 18 ottobre Licodia Eubea diventerà la capitale internazionale del Cinema Archeologico
. Da giovedì 15 ottobre il pittoresco borgo adagiato sul versante nord-occidentale dei Monti Iblei ospiterà per il decimo anno consecutivo la Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica, uno dei più importanti festival cinematografici italiani (l'unico nel sud Italia) dedicato alla divulgazione dell'Antico attraverso le arti visive.

Trentadue pellicole in programma, tra documentari, docu-fiction, film di animazione e cortometraggi; otto film stranieri, sette prime nazionali, oltre quattordici ore di proiezioni, un ricco calendario di eventi collaterali e tante novità. Sono i numeri della X edizione del Festival, organizzato negli spazi polifunzionali dell'ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara dall'Associazione Culturale ArcheoVisiva in collaborazione con la sezione locale dell'Archeoclub d'Italia "Mario Di Benedetto", con il sostegno della Regione Siciliana (Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, nell'ambito del Programma Sensi Contemporanei) e del Comune di Licodia Eubea.
 
«Non è stato semplice – afferma il co-direttore artistico Lorenzo Daniele – decidere di confermare l'edizione del festival in una situazione così critica, generata dall'emergenza sanitaria, che ha messo in ginocchio il settore degli eventi dal vivo. Ma ci è sembrato doveroso nei confronti di registi, produttori e ricercatori organizzare un festival che ha come suo obiettivo quello di adoperare la pervasività del cinema per avvicinare gli spettatori alla conoscenza del patrimonio culturale, della Storia e dell'Archeologia. Lo faremo nel pieno rispetto delle normative Anti-Covid che prevedono, tra l'altro, un pubblico contingentato. Anche per questo ci apriremo al web, con un'edizione che sarà trasmessa interamente in streaming. Una novità, questa, introdotta in via sperimentale ma che potrebbe permanere anche in futuro, quando la situazione tornerà alla normalità».
 
«Quest'anno il palinsesto dei film in concorso è particolarmente ricco e vario – aggiunge Alessandra Cilio, co-direttore artistico - I documentari selezionati spaziano dall'antropologia culturale all'archeologia, coprono un arco temporale di oltre seimila anni, comprendendo Paesi come Italia, Serbia, Ungheria, Spagna, Grecia, l'isola di Cipro e ancora Iran, Iraq ed Egitto. Editi tutti tra il 2019 e il 2020, vengono presentati al pubblico italiano per la prima volta. Il denominatore comune sarà il concetto di skills. Si tratta delle abilità sviluppate dall'uomo nel corso dei secoli per insediarsi in un ambiente e sfruttarne le risorse, migliorando il proprio stile di vita. Ma sono anche quei saperi quasi dimenticati, immortalati dalla pellicola perché possano sopravvivere nel tempo: canti, gesti, incastri perfetti di pietre, risultato di secoli di sperimentazioni, tentativi ed errori. Abilità necessarie, oggi più che mai, per adattarsi all'imprevedibilità dei tempi. Dove anche un limite può trasformarsi in opportunità».
 
Assieme alla sezione "Cinema e Archeologia", ci saranno le sezioni "Ragazzi e Archeologia", "Cinema ed Antropologia", e ancora la "Finestra sul Documentario Siciliano", inaugurata da Sebastiano Gesù nel 2014 con l'intento di favorire la conoscenza dei documentari prodotti da Siciliani e sulla Sicilia nell'arco di oltre un secolo. Tra gli eventi collaterali, spicca la mostra fotografica "Le pietre raccontano", a cura del circolo APF associato alla FIAF. Previsti anche incontri con specialisti di vario genere nel campo dell'archeologia e della comunicazione.
 
Come ogni anno, saranno tre i premi conferiti nella serata conclusiva: il premio "Archeoclub d'Italia" al film più votato dal pubblico; il premio "ArcheoVisiva" assegnato al miglior film da una giuria internazionale di qualità; il premio "Antonino Di Vita" conferito dal comitato scientifico a una personalità che si è distinta nella divulgazione dell'Antico. Il festival sarà interamente trasmesso in streaming sulla piattaforma www.streamcult.it: basterà registrarsi gratuitamente e accedere ai contenuti comodamente da casa. Per essere presenti in sala, invece, sarà necessario prenotare il proprio posto gratuitamente sul sito www.rassegnalicodia.it, dove sarà possibile scaricare il programma completo delle proiezioni e degli eventi.
 
 
Info e contatti
Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea
Direzione Artistica: (+39) 349.1504378 -  (+39) 340.4740609
Resp. Comunicazione Fabio Fancello: (+39) 3332419496

venerdì 11 settembre 2020

La A.S.S.O onlus partecipa al Progetto pilota “Torre Santa Sabina 2020. L’approdo ritrovato” 07-30 settembre 2020 – Baia dei Camerini (Torre Santa Sabina, Carovigno – Brindisi) - Progetto UnderwaterMuse

 



Progetto UnderwaterMuse - “
Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion”

Programma Interreg V-A Italy-Croatia 2014-2020

Progetto pilota “Torre Santa Sabina 2020. L’approdo ritrovato”

07-30 settembre 2020 – Baia dei Camerini (Torre Santa Sabina, Carovigno – Brindisi)

 

Sono riprese in questi giorni, e proseguiranno per tutto il mese di settembre, le ricerche del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno, Brindisi), grazie alla concessione di scavo del Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto.

Questa campagna d’indagini si pone in continuità con le precedenti ricerche del Progetto UniSalento “L’approdo ritrovato” (dal 2007 al 2012), ma segna un’importante novità: Torre S. Sabina diviene lo scenario di un intervento-pilota nell’ambito del progetto internazionale UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, altrimenti invisibile o comunque riservato a pochi, attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale.

L’approdo millenario, frequentato lungo un arco temporale che va dalla protostoria all’età medievale e moderna, si configura come un testimone pressoché unico dell’evoluzione del paesaggio costiero, di rotte e flussi commerciali, di movimenti di uomini, tecniche, saperi: la piccola baia ha gelosamente conservato importanti resti di carichi e di scheletri di navi che si sono infrante contro le sue scogliere (talora accumulandosi sui preesistenti fino a creare una stratigrafia compatta e densa di materiali eterogenei), ma anche tracce significative di insediamenti e di attività che l’innalzamento del mare ha occultato per secoli...

Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italy-Croatia 2014-2020, vede la Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio tra i partner, insieme a ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (Lead Partner), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela (Croazia).

L’intervento sarà inoltre il frutto di un’importante e promettente collaborazione tra gli atenei regionali: al Dipartimento salentino e alla direttrice scientifica Rita Auriemma si affiancano da quest’anno i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia (Danilo Leone; Maria Turchiano) e di Bari (Giuliano Volpe), grazie alla convenzione stipulata tra la Regione e le tre Università pugliesi.

Ma il progetto coinvolge altri attori, in un’ottica di condivisione e di sinergie: il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che curerà rilevamenti e modellazione 3D con voli da drone, laser scanner e altre tecniche innovative, e l’Associazione Onlus A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, che fin dal 1990 si occupa di ricerche archeologiche e speleologiche subacquee.

Tutte le operazioni si svolgeranno con il prezioso supporto logistico del Comune di Carovigno e la generosa disponibilità del Consorzio Albergatori di Carovigno, che ha reso possibile la permanenza dei ricercatori per l’intero periodo.

Questa bella risposta del territorio, della comunità e degli operatori turistici e culturali, è già un risultato importante del progetto, che punta al coinvolgimento prioritario degli attori locali. Il patrimonio è una risorsa unica per il benessere sociale ed economico delle persone: farsene carico significa riconoscerne il senso di eredità culturale e di bene comune, promessa di vie altre e nostre per uno sviluppo armonioso.

Il viaggio alla scoperta dei paesaggi d’acqua del Salento, iniziato con la mostra Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento all’aeroporto di Brindisi, prosegue quindi anche con questo progetto: sarà ancora una volta il mare a raccontare storie nuove e antiche insieme.

È possibile seguire tutte le notizie, le informazioni e gli aggiornamenti attraverso le pagine ufficiali del Progetto UnderwaterMuse, della Regione Puglia e dell’insegnamento di Archeologia Subacquea dell’Università del Salento.


giovedì 3 settembre 2020

La storia di un giacimento archeologico raccontata nel nuovo punto vendita EuroSpin di Tor Vergata a Roma

Presso il nuovo punto vendita Eurospin di Tor Vergata, recentemente inaugurato nel quartiere alla periferia di Roma, sono stati esposti nel parcheggio i pannelli illustrativi del giacimento archeologico e delle aree sotterranee rinvenute nell'area, rilevate e documentate dalla A.S.S.O. sotto la conduzione tecnico-scientifica degli archeologi Maria Helena Marchetti e Davide Ivan Pellandra.



Rinvenuto grazie alle indagini preliminari del 2013 e 2014 a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e commissionate dalla società Eurospin Lazio proprietaria dell'area, il giacimento archeologico si estende per 1000 mq ed è costituito da un fitto reticolo di strutture murarie di età Romana che proseguono oltre i limiti di proprietà. 

Al termine del minuzioso e completo lavoro di documentazione dell'area questa è stata ricoperta per proteggerla in attesa di una possibile riapertura per una fruizione turistica ma ad oggi è possibile vederne le principali strutture nei pannelli fotografici esposti presso il parcheggio clienti. I reperti più importanti rinvenuti sono stati restaurati e si trovano oggi presso l'Antiquarium di Lucrezia Romana, di cui vi consigliamo una visita.

Nel video seguente, realizzato durante i lavori di scavo è possibile vedere le strutture nella loro interezza e complessità.