giovedì 16 dicembre 2021

TARANTO. Simposio Internazionale di Archeologia Subacquea dal 16 al 18 dicembre

Dal 16 al 18 dicembre 2021 si svolgerà a Taranto il Simposio Internazionale di Archeologia Subacquea. un incontro internazionale organizzata dalla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo dedicato a tre importanti eventi che riguardano l’archeologia subacquea in ambito internazionale e in Italia. 

Quest’anno, infatti, ricorre il ventennale della Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale sommerso, il ventennale del progetto “Restaurare sott’acqua” -“Restoring Underwater” e il primo anno dall’istituzione della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo in seno al Ministero della Cultura” ha dichiarato la dott.ssa Barbara Davidde Soprintendente dell’istituto che nasce per tutelare, gestire e valorizzare un ambito fondamentale del patrimonio culturale del nostro Paese. 

I risultati delle ricerche e le buone pratiche di tutela che verranno presentate rientrano nelle attività istituzionali del Ministero della Cultura in carica alle sedi Abap periferiche. 

A tal riguardo, nel comunicato del 9 dicembre lo stesso Ministro Franceschini ha così suggellato il valore della ricerca archeologica e del segmento del Turismo Archeologico Subacqueo: “In Italia abbiamo circa 8.000 km di coste con un patrimonio enorme da esplorare. La Soprintendenza ha sede a Taranto e la stiamo rafforzando perché crediamo sia una sfida molto importante. Questa strada può coniugare – ha concluso Franceschini – la tutela e la valorizzazione del patrimonio con un turismo sostenibile, intelligente e rispettoso, che può trovare in questo settore una linfa importante anche per avere più risorse per poi intervenire a tutela del patrimonio.

Taranto, 16 -18 dicembre 2021, presso Circolo Ufficiali della Marina Militare Piazza Kennedy, 4 (TARANTO)

CLICCARE QUI PER SCARICARE IL PROGRAMMA COMPLETO (PDF)


martedì 30 novembre 2021

Il documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" in proiezione al Festival ESPELEOCINE 2021

Il documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" di Massimo D'Alessandro (Produzione A.S.S.O./HYPOGEA) è nella selezione ufficiale delle Giornate internazionali del cinema speleologico ESPELEOCINE 2021 che si terrà a Mondoñedo in Spagna dal 3 al 5 dicembre 2021.


La proiezione del documentario sarà nella mattina di sabato 4 dicembre.

CLICCARE QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL



I giovedì dell'archeologia: Conferenza "Archeologia subacquea: dai relitti alle grotte" (2 dicembre 2021, ore 17:00)


Nell'ambito dei "Giovedì dell'archeologia", una serie di incontri culturali sull'antichità e il territorio  che si terranno presso il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, il 2 dicembre 2021 alle ore 17:00 si terrà la conferenza di Mario Mazzoli, Direttore Generale A.S.S.O. Onlus, "Archeologia subacquea: dai relitti alle grotte".

L'appuntamento è presso la Biblioteca Comunale "Alessandro Cialdi", in Piazza Calamatta, 18, Civitavecchia.

Per informazioni e prenotazioni: Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, Largo C. Benso Conte di Cavour n. 1, 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel. 0766-23604

Cliccare qui per il programma completo degli incontri (pdf)

mercoledì 10 novembre 2021

Selezione ufficiale del XXI Festival del Cinema Archeologico di Bidasoa del documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" di Massimo D'Alessandro


Il documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" di Massimo D'Alessandro (Produzione A.S.S.O./HYPOGEA) è nella selezione ufficiale del XXI FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI BIDASOA che si svolgerà dal 15 al 20 novembre 2021 presso il Museo OIASSO ad IRUN (Paesi Baschi - Spagna)

Il documentario sarà proiettato mercoledì 17 novembre alle ore 19:00

CLICCARE QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL



mercoledì 27 ottobre 2021

SPELEOKAMARATON - Camerota (SA), 31 ottobre, ore 15:30 : Proiezione del documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario"

Nell'ambito dell'Incontro Internazionale di Speleologia SPELEOKAMARATON 2021, che si terrà a Camerota (SA) dal 29 ottobre al 1 novembre 2021 verrà proiettato il documentario di Massimo D'Alessandro "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" prodotto da A.S.S.O. e HYPOGEA.

La proiezione si terrà presso il palco principale della speleobar alle ore 15:30 del 31 ottobre 2021.

Il documentario narra la campagna di esplorazione e documentazione in corso da più di tre anni da parte degli speleologi della Federazione HYPOGEA all'interno dell'antico emissario Albano.


mercoledì 20 ottobre 2021

28 ottobre, Marina di Camerota (SA): CONVEGNO: Grotte, Speleologia e Aree Marine Protette

 


21 ottobre 2021 ore 18:00: Conferenza conclusiva “Ricerche subacquee 2021 a Torre S. Sabina: la nave ritrovata” - Castello Dentice di Frasso, Carovigno



Progetto UnderwaterMuse - “Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion” 

Programma Interreg V-A Italia-Croazia 2014/2020 

Progetto pilota “Torre Santa Sabina. L’approdo ritrovato” 

Conferenza conclusiva “Ricerche subacquee 2021 a Torre S. Sabina: la nave ritrovata” 

21 ottobre 2021 ore 18:00 – Castello Dentice di Frasso, Carovigno 

Giovedì 21 ottobre alle ore 18:00 presso il Castello Dentice di Frasso si terrà l’incontro “Ricerche subacquee 2021 a Torre S. Sabina: la nave ritrovata”, a conclusione della campagna di scavo archeologico subacqueo “Torre Santa Sabina 2021”. Le ricerche si sono svolte nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno) dal 30 agosto al 10 ottobre 2021 e sono state condotte nell’ambito del Progetto UnderwaterMuse, di cui Regione Puglia è partner, grazie alla concessione di scavo del MiC - Ministero della Cultura all’Università del Salento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. 

Verranno presentati quindi i risultati della seconda campagna di scavo nella Baia, dopo quella dello scorso settembre 2020, svolta sempre per il Progetto UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale e il coinvolgimento diretto degli attori territoriali. 

PROGRAMMA:

Saluti 
Commissione Straordinaria del Comune di Carovigno 

Interventi:

  • Rita Auriemma, Università del Salento - Danilo Leone, Università di Foggia per il gruppo di lavoro Torre S. Sabina 2021 - UnderwaterMuse 
  • Alessandro Leoci, Consiglio Regionale della Puglia 
  • Luigi De Luca, Poli biblio-museali e cooperazione territoriale – Regione Puglia 
  • Raffaele Casciaro, Dipartimento Beni Culturali, Università del Salento 
  • Barbara Davidde - Roberto Rotondo, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo 
  • Sante Levante, Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio per le arti e la cultura – Regione Puglia  
  • Mauro Saìto, MS Architetti   

Si ringraziano Riva Marina Resort e Hotel Victoria per il sostegno dato al progetto e al gruppo di ricerca.   

L’evento avrà luogo nel cortile del Castello o, in caso di maltempo, nella sala conferenze al primo piano (40 posti). 

Sono pertanto necessarie le prenotazioni al numero 347 6546787 (green pass obbligatorio). 



Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Croazia 2014-2020, vede la Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio tra i partner insieme a ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (Lead Partner), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela (Croazia). 

Le indagini di quest’anno si sono focalizzate sull’importante relitto tardoimperiale Torre S. Sabina 1 (fine III – inizi IV sec. d.C.), che ha rivelato, grazie a uno scavo accurato e paziente, elementi di eccezionale interesse: caso quasi unico nel Mediterraneo, esso conserva anche parti delle sovrastrutture, quali il ponte, le travi che lo sorreggono (bagli), i puntelli per i bagli, ecc. 

Si tratta probabilmente di una nave mercantile lunga 25 m o più e di medio tonnellaggio, impegnata lungo rotte di linea e che proveniva dalle coste tunisine, come suggeriscono le anfore del carico recuperate, e trasportava vino o salse di pesce delle province nordafricane presumibilmente a Brindisi o in un altro importante terminal dell’Adriatico. 

Obiettivo primario di questa campagna è stato quello di scavare e documentare integralmente con tecniche fotogrammetriche il relitto per studiarlo in dettaglio e realizzare un modello tridimensionale della nave originaria che, grazie alla realtà virtuale, potrà essere protagonista di animazioni e racconti in grado di permettere la più ampia fruizione di questo prezioso bene comune. 

Per quest’ambizioso progetto, anche in questa occasione le ricerche subacquee sono state condotte in collaborazione con i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia e di Bari, grazie alla convenzione stipulata tra la Regione e le tre Università pugliesi; quest’anno, inoltre, si sono avvalse per la prima volta della presenza di restauratori del Nucleo per gli interventi di Archeologia Subacquea dell’ICR - Istituto Centrale per il Restauro del Ministero dell’Istituto Centrale per il Restauro, che hanno assicurato il prezioso supporto alle operazioni di scavo, movimentazione e consolidamento dei resti lignei, consentendo anche di sperimentare soluzioni di conservazione e trattamento in situ, i cui risultati potranno essere modello di buone pratiche da replicare, come previsto proprio dal Progetto UnderwaterMuse.



Il progetto coinvolge però anche altri attori, in un’ottica di condivisione e di sinergie: i Dipartimenti di Architettura e Design e di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, che hanno curato i rilevamenti e la modellazione 3D, l’Associazione Onlus A.S.S.O. – Archeologia Subacquea SpeleologiaOrganizzazione, che fin dal 1990 si occupa di ricerche archeologiche e speleologiche subacquee, la ditta Angelo Colucci, che ha garantito l’efficace supporto tecnico-logistico. Infine, l’intervento pilota di Torre S. Sabina e lo stesso progetto UnderwaterMuse trovano una loro più ampia cornice in ESAC (Euromediterranean Seascapes Archaeology Center), il Centro Euromediterraneo per l’Archeologia dei Paesaggi costieri e subacquei istituito di recente per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio sommerso di Puglia, gestito in maniera condivisa da Regione Puglia-Poli Biblio-Museali, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e dai tre Dipartimenti universitari. 

Con l’ormai consueta disponibilità, l’ospitalità al gruppo di lavoro è stata generosamente assicurata per l’intero periodo dal Consorzio Albergatori di Carovigno, in particolare Riva Marina Resort e Hotel Victoria; il Comune, come nella precedente campagna, ha messo a disposizione i locali per il ricovero temporaneo dei reperti. 

Notizie, informazioni e aggiornamenti sulle seguenti pagine FaceBook ufficiali:

Segreteria scientifica:

Antonella Antonazzo - Info 347 6546787; antonella.antonazzo@libero.it 

Rita Auriemma, Dipartimento Beni Culturali - Università del Salento v. D. Birago 64 - 73100 Lecce cell.: +39 348 0613439; e-mail: rita.auriemma@unisalento.it 

Segreteria scientifico-organizzativa:

dr. ssa Antonella Antonazzo cell. +39 347 6546787; e-mail: antonella.antonazzo@libero.it 

venerdì 15 ottobre 2021

Sabato 16 ottobre, ore 19:30: Anteprima assoluta on-line del nuovo documentario "ECCO CHE COMINCIAMO A DIPINGER CON LA PIETRA" di Massimo D'Alessandro


Sabato 16 ottobre, alle ore 19:30, nell'ambito della Rassegna del cinema archeologico di Licodia Eubea (CT), verrà proiettato in anteprima il nuovo documentario di Massimo D'Alessandro, "Ecco che cominciamo a dipinger con la pietra" prodotto dal Parco archeologico di Ostia antica in collaborazione con A.S.S.O. onlus

Il documentario è in concorso per il premio del pubblico che potrà votare sia in sala che sulla piattaforma di streaming on line

Per vedere il documentario e votarlo on-line basta accedere al seguente link: https://www.streamcult.it/streaming/ e registrarsi gratuitamente. 

La visione sarà in tempo reale durante la proiezione in sala e la votazione chiuderà al termine della serata.


 


venerdì 24 settembre 2021

15 e 16 ottobre 2021: prima nazionale del nuovo documentario di Massimo D'Alessandro, "ECCO CHE COMINCIAMO A DIPINGER CON LA PIETRA"


in collaborazione con A.S.S.O. onlus
è lieta di presentare il nuovo documentario di Massimo D'Alessandro
"ECCO CHE COMINCIAMO A DIPINGER CON LA PIETRA".

Il racconto del lungo e complesso restauro del mosaico di un edificio termale nel grande porto degli imperatori Claudio e Traiano, frequentato per secoli dai marinai della flotta imperiale romana.

Le 2 prime proiezioni assolute si terranno il 15 ottobre al RAM Film Festival di Rovereto (TN) e il 16 ottobre alla Rassegna del cinema archeologico di Licodia Eubea (CT)


Oltre che in presenza ai festival sarà possibile vedere i documentari anche sulle piattaforme di streaming on-line predisposte dai due festival. Tutte le informazioni ed i programmi completi sono disponibili sui siti web ufficiali dei festival.



mercoledì 22 settembre 2021

Dal mare al digitale: un tuffo nella storia (di Stefano Barbaresi)


La regione Puglia da almeno un decennio vanta un bell’incremento di presenze turistiche, soprattutto nazionali e sebbene viene ricordata come la regione dei trulli, delle orecchiette con le cime di rapa e degli ulivi, in pochi sanno che la sua costa di ben 865 km, vanta una cospicua presenza di relitti navali di tutte le epoche. 

Essendo socio della A.S.S.O. ho potuto collaborare nei primi dieci giorni in un progetto pilota per lo studio di un relitto romano del III/IV sec. d.c. che si trova nella Baia dei Camerini a Torre Santa Sabina, marina del comune di Carovigno a circa 30 km a nord da Brindisi. Il progetto UnderwaterMuse tratta, dopo quella dello scorso settembre 2020, della seconda campagna d’indagini dell’intervento-pilota nell’ambito del progetto internazionale che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, attraverso la creazione .... CONTINUA A LEGGERE SUL BLOG DI STEFANO BARBARESI

lunedì 20 settembre 2021

Il 24 e 25 settembre a Brindisi e Torre Santa Sabina (Carovigno): Evento "Il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione: il progetto UnderwaterMuse in Puglia"

24 e 25 settembre 2021

Brindisi e Torre Santa Sabina (Carovigno) 

"Il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione: il progetto UnderwaterMuse in Puglia"

L'evento è correlato al Progetto di Cooperazione Territoriale Europea UnderwaterMuse "Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion” (Interreg Italia-Croazia 2014-2020). E' organizzato dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, partner di progetto, e si svolgerà nelle giornate del 24 e 25 settembre p.v. tra Brindisi e Torre Santa Sabina (Carovigno), in stretta connessione con la campagna di scavo Torre Santa Sabina 2021 (seconda campagna dell'intervento pilota del Progetto UnderwaterMuse) diretta da Università del Salento, di Foggia e di Bari. 

Venerdì 24 settembre, Museo F. Ribezzo (Brindisi): 

ore 16:00-19:00 - Incontro partecipato con esperti, operatori e cittadini pugliesi, per il confronto su azioni e buone pratiche per la valorizzazione del patrimonio culturale sommerso e l'approfondimento dei risultati del Progetto UnderwaterMuse. 

ore 19:00-20:30 - Rinfresco ore 21:00 - Spettacolo “Mediterraneo” (Teatro le Forche) organizzato nell'ambito del circuito "ArcheoLive. La Storia tra due mari" - Festival "Strade di sabbia. Suoni e parole dal Mediterraneo". 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

Sabato 25 settembre, Baia dei Camerini Torre S. Sabina (Carovigno): 

dalle ore 09:00 - Open day cantiere di scavo – relitto Torre Santa Sabina 1 con attività di snorkeling guidata da archeologi e tecnici alla scoperta di uno dei relitti di età romana tardoimperiale tra i più interessanti del Mediterraneo. 

PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

Le iniziative sono gratuite e aperte all'intera comunità, con l’auspicio di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale regionale e di coinvolgere i diversi attori territoriali nella sua valorizzazione. 

Esse saranno precedute dagli appuntamenti del Thematic Meeting riservato ai partner del Progetto UnderwaterMuse, che si svolgerà nelle giornate del 23 e 24 settembre. 

Informazioni e modalità di iscrizione nella locandina e nell'agenda dell'incontro del 24 settembre.

Qui di seguito i programmi dettagliati dei due incontri:






lunedì 13 settembre 2021

Progetto UnderwaterMuse: “Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion” - Parte la nuova importante campagna di scavo archeologico subacqueo a Torre Santa Sabina



Progetto UnderwaterMuse

“Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion” 

Programma Interreg V-A Italia-Croazia 2014/2020 

Progetto pilota “Torre Santa Sabina 2020. L’approdo ritrovato” 30 agosto-30 settembre 2021

Baia dei Camerini (Torre Santa Sabina, Carovigno – Brindisi)



Riprendono in questi giorni e proseguiranno per tutto il mese di settembre le ricerche nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno, Brindisi), grazie alla concessione di scavo del MiC - Ministero della Cultura all’Università del Salento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. 

Si tratta, dopo quella dello scorso settembre 2020, della seconda campagna d’indagini dell’intervento-pilota nell’ambito del progetto internazionale UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale. 

Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Croazia 2014-2020, vede la Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio tra i partner insieme a ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (Lead Partner), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela (Croazia). 

La scelta di Torre S. Sabina come scenario di quest’ambizioso progetto trova ragione nelle precedenti campagne di ricerca condotte dal 2007 al 2012 nella baia dall’Università del Salento. 
L’approdo millenario, frequentato lungo un arco temporale che va dalla protostoria all’età medievale e moderna, ha gelosamente conservato resti di carichi e di imbarcazioni che si sono infrante contro le sue scogliere o si sono spiaggiate, e, avvolte dalla sabbia, si sono conservate talvolta in maniera eccezionale: è il caso del relitto tardoimperiale di Torre S. Sabina 1 (fine III – inizi IV sec. d.C.), protagonista di questa campagna 2021. 

L’intervento di quest’anno riguarderà infatti lo scavo completo e la documentazione integrale con tecniche fotogrammetriche di questo relitto che, caso quasi unico nel Mediterraneo, conserva anche parti delle sovrastrutture: il ponte, le travi che lo sorreggono (bagli) i puntelli per i bagli, ecc. Era probabilmente una nave mercantile che proveniva dalle coste tunisine, come suggeriscono alcune anfore ritrovate nell’unico saggio fatto nel 2007, lunga 25 m o più, di medio tonnellaggio, impegnata lungo rotte di linea, che trasportava vino o salse di pesce delle province nordafricane presumibilmente a Brindisi o in un altro importante terminal dell’Adriatico.




L’obiettivo è documentare integralmente il relitto per studiarlo in dettaglio e realizzare un modello tridimensionale della nave originaria che, grazie alla realtà virtuale, potrà essere protagonista di animazioni e racconti in grado di permettere la più ampia fruizione di questo prezioso bene comune. 

L’intervento sarà condotto, come il precedente, dagli atenei regionali: i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia (Danilo Leone; Maria Turchiano) e di Bari (Giuliano Volpe) e il Dipartimento di Beni Culturali Università del Salento, grazie alla convenzione stipulata tra la Regione e le tre Università pugliesi. Ma il progetto coinvolge altri attori, in un’ottica di condivisione e di sinergie: i Dipartimenti di Architettura e Design e di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, che cureranno i rilevamenti e la modellazione 3D, l’Associazione Onlus A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, che fin dal 1990 si occupa di ricerche archeologiche e speleologiche subacquee, la ditta Angelo Colucci, che garantisce l’efficace supporto tecnico-logistico. 

Inoltre, da quest’anno e proprio per quest’ambizioso progetto, grazie alla SABAP, parteciperanno alla campagna i restauratori del Nucleo per gli interventi di Archeologia Subacquea dell’ICR - Istituto Centrale per il Restauro del MiC, che garantiranno il prezioso supporto alle operazioni di scavo, movimentazione e consolidamento dei resti lignei. 

Infine, l’intervento pilota di Torre S. Sabina e lo stesso progetto UnderwaterMuse trovano una loro più ampia cornice in ESAC (Euromediterranean Seascapes Archaeology Center), il Centro Euromediterraneo per l’Archeologia dei Paesaggi costieri e subacquei istituito di recente per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio sommerso di Puglia, gestito in maniera condivisa da Regione Puglia-Poli Biblio-Museali, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e dai tre Dipartimenti universitari. L’ospitalità al gruppo di lavoro per l’intero periodo è generosamente assicurata, con l’ormai consueta disponibilità, dal Consorzio Albergatori di Carovigno, e in particolare dall’Hotel Victoria e dal Riva Marina Resort; il Comune, come nella precedente campagna, garantisce il supporto alle iniziative correlate. 

Questa bella risposta del territorio, della comunità e degli operatori turistici e culturali, è già un risultato importante del progetto, che punta al coinvolgimento prioritario degli attori locali. Il patrimonio culturale è una risorsa unica per il benessere sociale ed economico delle comunità: farsene carico significa riconoscerne il senso di bene comune e di lievito di uno sviluppo sano e responsabile. 

È possibile seguire tutte le notizie, le informazioni e gli aggiornamenti attraverso le pagine Facebook ufficiali del Progetto UnderwaterMuse, del Dipartimento Turismo della Regione Puglia - Piiil Cultura Puglia, di ESAC, del Museo Ribezzo-Polo BiblioMuseale di Brindisi, di ARCHEOLIVE e dell’insegnamento di Archeologia Subacquea dell’Università del Salento (hashtag #TSS2021). Rita Auriemma

Project UnderwaterMuse:
www.italy-croatia.eu/web/underwatermuse
www.facebook.com/Project-UnderwaterMuse-106106884192806/

Piiil Cultura Puglia 
https://www.facebook.com/PiiilCulturaPuglia 

Archeologia Subacquea – Università del Salento
https://www.facebook.com/ArcheoSubUniSalento/ 

ESAC - Euromediterranean Seascapes Archaeology Center
https://www.facebook.com/esacpuglia/

Museo Archeologico Ribezzo - Brindisi 
https://www.facebook.com/MuseoRibezzo/ 

ARCHEOLIVE
https://www.facebook.com/ARCHEOLIVE/

sabato 11 settembre 2021

Sull'ultimo numero di ARCHEOLOGIA VIVA ora in edicola un articolo sui trent'anni di attività della nostra onlus A.S.S.O.

Sull'ultimo numero della rivista ARCHEOLOGIA VIVA, ora in edicola, è stato pubblicato un articolo sui 30 anni di attività della nostra onlus A.S.S.O.

Una redazione che ci conosce molto bene grazie ad una collaborazione reciproca ed una amicizia che ci lega da più di vent'anni in progetti di collaborazione attiva, articoli e documentaristica.

ASSO: IN GROTTA COME A CASA




lunedì 30 agosto 2021

Firenze, 9 settembre 2021 : Proiezione del documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario" al FIRENZE ARCHEOFILM 2021


Siamo lieti di annunciare che dopo i prestigiosi premi internazionali assegnati nel corso del 2020/2021, il documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO" di Massimo D'Alessandro (Produzione A.S.S.O./HYPOGEA) è stato selezionato in concorso all'edizione 2021 del FIRENZE ARCHEOFILM -Festival Internazionale del Cinema di Archeologia, Arte, e Ambiente che si terrà a Firenze dall'8 al 12 settembre 2021 presso il Cinema LA COMPAGNIA.

Dopo la fortunata anteprima alla Rassegna del Cinema Archeologico di Licodia Eubea nel 2019 e la sospensione dei festival in presenza del 2020, questa rappresenta la prima proiezione assoluta italiana in sala di quest'opera.

Il documentario sarà proiettato nella mattinata di giovedì 9 settembre (indicativamente verso le ore 11:15) presso il Cinema LA COMPAGNIA, Via Cavour 50R, Firenze.

L'ingresso è gratuito ma è indispensabile la prenotazione dei posti a QUESTO LINK.

Informazioni sulle regole di accesso alla proiezione nonchè il programma completo del festival sono disponibili a questo link.

Il trailer del documentario nonchè tutte le informazioni sul progetto di ricerca sono disponibili su: progettoalbanus.assonet.org


Vi aspettiamo numerosi!!!

martedì 17 agosto 2021

La rivista ARCHEOLOGIA VIVA dedica un'editoriale ai trent'anni della nostra A.S.S.O.

Per i nostri trent'anni, compiuti nel 2020, Archeologia Viva ha voluto regalarci questa testimonianza, li ringraziamo con grande affetto e stima.



sabato 14 agosto 2021

La 32.ma Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto diventa sezione del 1° RAM (Rovereto Archeologia Memorie) Film Festival. Dal 13 al 17 ottobre 2021 a Rovereto (TN)

Dopo 31 fortunate edizioni, la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto si rinnova allargando i temi archeologici alla più ampia tematica della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sia materiale che immateriale e su nuovi stili comunicativi come l’animazione.

Il focus si amplia sulla città ospitante, che diventa protagonista della manifestazione, con appuntamenti anche al Museo della Città e importanti siti sul territorio. La memoria RAM è universalmente conosciuta in informatica ed elettronica come la memoria operativa del computer. Analogamente anche il RAM film festival si pone come una memoria fattiva, uno strumento per la conservazione e valorizzazione attiva, attraverso il cinema documentario e la voce di esperti e testimonial, di ciò che non deve essere dimenticato, il patrimonio dell'umanità.

Un appuntamento culturale di ampio respiro, atteso per l'ampia proposta di film e documentari delle migliori produzioni italiane e straniere. Il respiro internazionale si coniuga con le esigenze di divulgazione, per questo tutte le opere che partecipano alla Rassegna vengono tradotte e doppiate in italiano in modo da diventare fruibili da un pubblico vasto e non solo dagli addetti ai lavori. Siamo convinti, infatti, che il cinema rappresenti un valido strumento di conoscenza per trasmettere elevati contenuti culturali, nella fattispecie quelli legati alla nostra storia e al nostro passato. 

Ogni anno viene attribuito il Premio "Città di Rovereto" al film risultato più gradito al pubblico. Altri riconoscimenti sono la Menzione speciale Archeoblogger, assegnata da una giuria selezionata di archeoblogger e la Menzione speciale CinemAMoRe, che vede riuniti i tre concorsi cinematografici internazionali del Trentino: il RAM film festival (già Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto), il Trento Film Festival e il Religion Today Filmfestival.

A cadenza biennale viene attribuito anche il Premio "Paolo Orsi", all'opera giudicata la più meritevole da una Giuria Internazionale composta da personalità di chiara fama nel mondo archeologico, cinematografico e culturale. A completamento di un programma basato in gran parte sulla proposta di film e documentari a carattere storico-archeologico, la Rassegna propone anche numerosi incontri con esperti, presentazioni di libri, laboratori didattici.

martedì 10 agosto 2021

NUOVE INDAGINI SUBACQUEE NEL LAGO DI NEMI

E’ di questi giorni l’avvio di nuovi rilevamenti subacquei nel lago di Nemi da parte di un team multidisciplinare, debitamente autorizzato e coordinato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti, nella persona della dott.ssa Simona Carosi. 

Il progetto vede la collaborazione tra Soprintendenza, A.S.S.O. - organizzazione no profit specializzata nel settore e nelle ricerche in ambienti sotterranei - e le Università di Haifa, Vienna, Monaco e Salisburgo oltre al supporto dell’Ecole Francaise di Roma, dell’Antica Piscicoltura Catarci, del Parco dei Castelli Romani e del New Centro Sub Castelli

Tra i principali obiettivi, rientra la comparazione delle antiche strutture cementizie e lignee di banchinamento del lago con quelle identificate nel Mare di Galilea nel 2021

I rilevamenti saranno integrati da analisi C14 e dendrocronologiche utili ad affinare la conoscenza su queste strutture e sulla relazione tra le stesse e il vasto contesto archeologico del lago.

domenica 1 agosto 2021

Beni sommersi ed emersi di Civitavecchia al centro di un convegno di Incitur il 5 e 6 agosto

Da un’idea e da una forte volontà di Incitur, Società Cooperativa nata per la promozione turistica di Civitavecchia e del territorio limitrofo, nasce una iniziativa dal notevole intento promozionale, una conferenza sui “Beni Sommersi ed Emersi di Civitavecchia”. 

La conferenza, che si terrà a Molo Vespucci nei giorni 5 e 6 agosto, ha lo scopo di offrire una rassegna divulgativa delle emergenze archeologiche ed artistico-monumentali presenti sotto e sopra il livello del mare nonché un approccio storiografico al tema della nascita e dello sviluppo della città nel corso dei secoli. A tale scopo, il programma si pregia della presenza di relatori di caratura accademica ed istituzionale nonché di noti e competenti esperti locali. 

“Punto saldo ed imprescindibile di tale iniziativa – spiegano da Incitur – è la partecipazione e collaborazione dell’Autorità di Sistema Portuale che ospiterà l’evento all’interno della propria Sala Conferenze, grazie alla spiccata sensibilità del suo presidente, Pino Musolino, rispetto alle tematiche connesse alla promozione e valorizzazione dei beni culturali”.









giovedì 29 luglio 2021

Vacanze da sub alla scoperta del museo in fondo al mare (da ILSOLE24ORE)

Al largo di Alonissos, tra le isole Sporadi, un tuffo per immergersi fino al relitto della grande nave con 4mila anfore o per esplorarlo in 3D

di Maria Lusia Colledani


C’è un altro Partenone, blu e maestoso. In fondo all’Egeo, laddove il mare smeraldo diventa macchina del tempo, nei fondali dell’isola di Peristèra, il relitto di un’imbarcazione dell’ultimo ventennio del V secolo a.C. si mostra nella sua bellezza e integrità: basta tuffarsi nell’Egeo e nell’antichità che questo museo subacqueo restituisce in tutti i suoi dettagli.

La scoperta del relitto La disabitata Peristèra, a mezzo miglio nautico da Alonissos, fa parte dell’arcipelago delle Sporadi settentrionali, le isole sparse (a differenza delle Cicladi, in cerchio), che in epoca classica dovevano essere un gran viavai di imbarcazioni sulla direttrice nord-sud dell’Egeo. Quella rete di commerci ha lasciato in eredità anche il museo subacqueo che si può visitare avendo in tasca un brevetto da sub di secondo livello e appoggiandosi ai diving center autorizzati di Alonissos. Questa storia blu inizia nel 1985 quando il pescatore Dimitris Mavrikis scopre il relitto. 

Poi, vengono i primi studi a cura dell’Eforato greco per le Antichità subacquee, con la direzione di Elpida Hadjidaki: «Si tratta di un’imbarcazione che trasportava oltre 4mila anfore vinarie - spiega Salvatore Medaglia, docente di Archeologia subacquea all’Università della Tuscia di Viterbo e studioso anche del relitto greco - e le dimensioni dello scafo, che si trova a una profondità compresa tra i 22 e i 33 metri, lasciano credere che fosse ...... CONTINUA A LEGGERE SU ILSOLE24ORE.COM

martedì 20 luglio 2021

Un nuovo premio prestigioso per il documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO"

Nell'ambito dell'edizione 2021 del ROSHANI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL che si è tenuto a Aurangabd (India) è stato assegnato a Massimo D'Alessandro il premio come miglior regista straniero per il documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario", prodotto da A.S.S.O. in collaborazione con Federazione HYPOGEA.

A questo link tutte le informazioni sull'esplorazione dell'Emissario, il documentario  ed il trailer.



lunedì 12 luglio 2021

“Indiana Jones” a Vieste, ricerche archeologiche nel santuario di Venere Sosandra sull’isola di Sant’Eufemia (da l'immediato.net)

Le indagini sono parte del Progetto di rilevante interesse nazionale Food&Stones (Ships, Trade, Objects, Networks, Economy, Society) incentrato sul mare Adriatico, con il coinvolgimento di varie università italiane.

Dal 12 al 17 luglio si svolgerà la seconda campagna di ricerche sull’isola di Sant’Eufemia a Vieste, nell’aria del santuario rupestre di Venere Sosandra, dove nel 2019 si è svolta una prima campagna di documentazione, che ha portato al censimento di circa 250 iscrizioni e segni di vario tipo (croci, palmette, ecc.), databili tra l’età romana e l’età contemporanea. Una iscrizione è in caratteri greci ed è riferibile a un certo Gaios Gellios, sei sono quelle latine di età repubblicana e imperiale di cui ben cinque con dedica a Venere Sosandra, oltre trenta quelle latine databili tra Tarda Antichità e Medioevo. Numerose sono poi le iscrizioni lasciate dai fanalisti almeno fino al 1926

l culto di Venere Sosandra è legato alla sfera del mare e soprattutto al viaggio marino. I marinai durante la navigazione adriatica, sostavano a Vieste, per recuperare acqua e viveri, ed esprimevano la loro devozione alla divinità, che qui aveva ..... CONTINUA A LEGGERE SU L'IMMEDIATO.NET

mercoledì 7 luglio 2021

Nomination per il documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario" nella categoria "Best Foreign Director" (Miglior regista straniero) al ROSHANI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2021


Nomination a Massimo D'Alessandro per il documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario" (Albanus project: inside the old emissary)prodotto da A.S.S.O e HYPOGEAnella categoria "Best Foreign Director" (Miglior regista straniero) al ROSHANI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2021 (Aurangabad, India)


martedì 6 luglio 2021

A Vieste si scrive la storia del Santuario di Venere Sosandra: al via la campagna di scavi sull'isola di Sant'Eufemia (da FOGGIATODAY.IT)

Le ricerche sono condotte dall’Università di Bari e dall’Università di Foggia, in regime di concessione di scavo del Ministero della Cultura, con la collaborazione del Comune di Vieste e con il supporto dell'associazione Asso di Roma. Si parte il 12 luglio

a storia del santuario rupestre di Venere Sosandra, situato sull’isola di Sant’Eufemia, a Vieste, è ancora tutta da indagare e scrivere. Per questo, il sito - di grande interesse storico-archeologico -sarà presto oggetto di una nuova campagna di scavi, in programma dal 12 al 18 luglio.

Le ricerche sono condotte dall’Università di Bari (con Giuliano Volpe) e dall’Università di Foggia (con Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano De Felice e Valentino Romano), in regime di concessione di scavo del Ministero della Cultura e della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle province Foggia – Bat, con la collaborazione del Comune di Vieste e con il prezioso supporto dell'associazione Asso di Roma (con gli speleologi e archeosub Mario Mazzoli, Bernardino Rochi, Marco Vitelli).

“Si tratta di una breve campagna di scavo, della durata di una settimana, che segue una prima indagine effettuata nel 2019, quando furono censite tutte le iscrizioni presenti nella grotta, una cavità ipogea di formazione carsica, che fu prima un santuario pagano dedicato a Venere Sosandra, protettrice del mare e dei marinai; poi un santuario cristiano. In ogni caso, nel volgere dei secoli, la grotta è rimasta punto di riferimento dei marinai che seguivano la tratta adriatica, dal sud della Puglia verso il nord”, spiega a FoggiaToday Danilo Leone.

All’interno della grotta, infatti, sono state individuate, censite e datate numerosissime iscrizioni, che coprono un arco cronologico amplissimo, dal III secolo a.C. fino ..... CONTINUA A LEGGERE SU FOGGIATODAY.IT

domenica 4 luglio 2021

Il documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario" in concorso al "4th Cyprus Archaeological Ethnographic and Historical Film Festival" dal 7 all'11 luglio 2021



Il documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario" (Albanus project: inside the old emissary) di Massimo D'Alessandro, prodotto da A.S.S.O e HYPOGEA è ufficialmente in concorso al 4th Cyprus Archaeological Ethnographic and Historical Film Festival che si terrà a Nicosia, nell'isola di Cipro, dal 7 all'11 luglio 2021.

Le proiezioni si terranno nell'anfiteatro della Bank of Cyprus Cultural Foundation, in località Faneromi (Nicosia) ma sarà possibile vedere anche i documentari on-line collegandosi alla pagina VIRTUAL SCREENINGS.


Il nostro documentario sarà proiettato venerdì 9 luglio alle ore 22.00 o può essere visualizzato on-line a questo link (testo italiano con sottotitoli in inglese)

Buona visione a tutti!


mercoledì 16 giugno 2021

Mondi sommersi e sotterranei (extra): Quanti vuoti sotto la città. Cosa nasconde il sottosuolo della città eterna.

QUANTI VUOTI SOTTO LA CITTA'. Cosa nasconde il sottosuolo della città eterna. (Mario Mazzoli, General Manager A.S.S.O. Onlus)


Si apre una voragine, si forma una grande buca che espone e danneggia impianti idrici, elettrici e, talvolta i fabbricati soprastanti. Episodi spesso dovuti a un’intricata rete di gallerie sotterranee, anche a più livelli, scavate in passato a vario titolo ma in prevalenza per l’estrazione di materiali da costruzione vulcanici come il tufo e la pozzolana, oppure sedimentari come ghiaie, sabbie e argille. Alcune cave sono state successivamente utilizzate come aree di culto e cimiteriali, catacombe e ipogei privati mentre altre sono state impiegate in tempi successivi come depositi e fungaie. 

Molti sono gli studi di tipo archeologico e geologico-geotecnico riguardanti le cavità sotterranee nel territorio di Roma ma, purtroppo, questi vuoti sotterranei sono conosciuti in modo incompleto oppure, in alcune situazioni locali, sono stati ignorati edificando nella zona soprastante abitazioni e infrastrutture senza operare idonee bonifiche, con tutte le conseguenze del caso. Un antefatto. Era il 1994 e a seguito di studi precedenti e ispezioni in diverse città fu subito chiaro che il sottosuolo di molte aree urbane era praticamente terra di nessuno. Guidato da un approccio rivelatosi quasi subito troppo ottimistico pensai di proporre al Comune di Roma una scelta organizzativa pratica per affrontare un tema così vasto e multidisciplinare. 

La proposta divenne un progetto, non a caso denominato HYPOGEA URBIS. 

Dopo un paio d’anni di infruttuosi tentativi per identificare una controparte che potesse fungere da capo commessa per tutte le organizzazioni (pubbliche, municipalizzate, private o pseudo tali) che mettono mano, o dovrebbero mettere mano, nel sottosuolo, ne pubblicai la sintesi. Grande successo e molto credito venne da parte degli specialisti (geologi, idrogeologi, speleologi, ingegneri, paesaggisti, archeologi, ecc.) ma poco o nulla da parte degli Enti locali e di quelli deputati alla ricerca. Non si trattava certo di una soluzione miracolosa o di una intuizione da marziani ma di sicuro anticipava il crescere di numerosi problemi e identificava con chiarezza l’urgente necessità di un coordinamento scientifico e operativo tra tutte le articolazioni della pubblica amministrazione impattate. Forniva anche alcune soluzioni organizzative rispettose delle prerogative dei molti attori. 

Il trascorrere degli anni ha solo parzialmente migliorato la situazione rispetto a quanto si sarebbe potuto fare e qui sta il problema. Una situazione storicamente molto complessa che presenta rischi ed opportunità multisettoriali non può essere affrontata tramite la frammentazione delle attribuzioni e delle controparti. In sintesi: la competenza c’è, l’organizzazione meno. Questi vuoti sono una eredità del passato remoto mai affrontata in modo integrato nel passato recente. Non a caso il progetto HYPOGEA URBIS nel suo sottotitolo recitava “.. per la costituzione di una organizzazione finalizzata al censimento, rilievo, studio, monitoraggio, pianificazione, valorizzazione e utilizzo degli ambienti ipogei in aree urbane”. L’intento era quindi di indentificare uno strumento che potesse affrontare la tematica sottosuolo delle aree metropolitane nella sua completezza e in un’ottica interdisciplinare per censire, studiare, documentare e controllare in modo integrato ed esaustivo gli ambienti sotterranei vecchi e nuovi. Stiamo parlando di catacombe, acquedotti, cave, cripte, cunicoli, fogne, cisterne, sotterranei, rifugi, cavità naturali, zone di sepoltura, mitrei, cantieri sotterranei, tunnel metropolitani e ferroviari, tracciati e condutture per impiantistica e servizi, camminamenti e fortificazioni militari. Si puntava a centralizzare l’approccio al problema e l’inquadramento della tematica, elementi indispensabili per addivenire ad una visione univoca e per interventi coerenti con lo scenario. 

L’esatto contrario di quanto è avvenuto negli anni successivi, nonostante le sollecitazioni dei professionisti e sporadici contatti con i rappresentanti di tutte le Giunte Comunali che si sono succedute. E’ successo ciò che qualcuno, più sveglio di chi scrive, aveva già predetto: “Il progetto è ben congegnato, ragionevole e necessario ma non credo riuscirai ad attivarlo. L’integrazione, che costituisce la sua forza, è anche la sua debolezza perché te l’aspetti da strutture pubbliche che ragionano diversamente”. Torniamo al tema su tre aspetti rilevanti. Il primo: i vuoti nel sottosuolo non sempre sono un problema ma possono anche rappresentare una opportunità per riutilizzi e valorizzazione. Il secondo afferisce agli impianti delle municipalizzate gestiti negli anni in modo totalmente autonomo e disordinato. Il terzo è riferito alla pesante eredità in materia che si assume chi prende il governo della città; è facile parlare di strategie ma è impossibile aspettarsi da chiunque miracoli che non riguardino aree circoscritte. Come si diceva, per il fatto che si sia persa la memoria della presenza di moltissimi vuoti sotterranei è difficile stabilire quale sia il contributo alle condizioni di rischio che tale fenomeno causa, incidendo anche sulla vulnerabilità delle strutture soprastanti o degli impianti limitrofi. In alcuni casi si verifica il crollo della cavità fino all’apertura di vere e proprie voragini in superficie mentre, altrove, le cattive condizioni di stabilità sono dovute alle reti idriche e fognarie le cui perdite degradano le caratteristiche geomeccaniche del materiale nel quale la cavità sia stata scavata. 

L’analisi di questi vuoti, dal punto di vista professionale, richiede il supporto di tecnici specialisti che forniscono alle amministrazioni pubbliche e ai privati delle valutazioni del rischio, progetti per opere di prevenzione o risoluzione di gravi fenomeni di sprofondamento del suolo indotti dal collasso di calotte, pilastri o setti di roccia che costituiscono gli ipogei. L’interesse per questi ambienti è anche storico culturale poiché idonee politiche di valorizzazione possono portare positive ricadute socio economiche e non solo elementi di preoccupazione per la pubblica e privata incolumità. 

Ciò implica però un costante impegno verso la definizione delle geometrie dei vuoti sotterranei, dei modelli geologici e geotecnici, delle infrastrutture presenti sopra le cavità, dell’uso del suolo nelle aree circostanti, delle analisi di stabilità e del loro controllo e monitoraggio nel tempo. Il tutto attraverso delle fasi di lavoro che riguardano il censimento e catalogazione delle cavità; l’analisi della pericolosità territoriale; le tecniche e procedure di monitoraggio, il consolidamento, la valorizzazione e l’eventuale fruizione. Oltre agli specialisti, tra coloro che chiedono un approccio del genere ci sono gli speleologi che, a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso, hanno censito e documentato in Italia migliaia di sotterranei artificiali di interesse storico e antropologico e che, nell’ambito della Società Speleologica Italiana, hanno sviluppato un data base regionale denominato “Catasto delle cavità artificiali italiane” mediamente ignorato dalle Istituzioni sino a poco tempo fa. 

Tra le prime municipalità ad attrezzarsi in materia, invece, si conta Napoli con la sua banca dati territoriale che riunisce e sistematizza, in un quadro conoscitivo dettagliato, informazioni georiferite relative alle cavità, all’assetto geologico del sottosuolo ed ai fattori predisponenti gli sprofondamenti. Per concludere, diversi sono stati e sono i Gruppi di Lavoro e gli Uffici Pubblici che studiano e operano sul tema ma ciò di cui si sente la mancanza è un coordinamento pratico ed operativo che estenda la sua portata dall’emergenza alla pianificazione e al monitoraggio esteso delle situazioni a maggiore rischio. 

In termini pratici, chi abbia sospetti di tali rischi oppure ne conosca cause o effetti non può che rivolgersi al Municipio di appartenenza. Questo avrà l’onere di contattare i relativi uffici comunali per valutarne il livello di rischio e la conseguente urgenza.