mercoledì 4 dicembre 2019

Etruschi: scoperta del secolo. HINTHIAL: l’Ombra di San Gimignano (dalla rivista ARCHEOLOGIA VIVA)

È stata nominata con il termine etrusco Hinthial, che significa ‘anima’, ‘sacro’, la stupenda statuetta di offerente rinvenuta a Torraccia di Chiusi, nella tipica forma allungata degli ex voto dell’epoca, capace, per dimensioni e accuratezza di esecuzione, di oscurare la fama, a sua volta celeberrima, dell’Ombra della sera di Volterra (come la definì Gabriele D’Annunzio, che nel guardarla gli aveva fatto venire in mente le lunghe ombre del tramonto).

Paragoni a parte, è assolutamente da non perdere l’ultimo inaspettato “regalo” del popolo etrusco, ammirabile fino al 31 maggio 2020 presso il Museo archeologico di San Gimignano.“Hinthial. L’Ombra di San Gimignano. 
L’Offerente e i reperti rituali etruschi e romani”: il titolo dell’esposizione che svela per la prima volta l’eccezionale bronzetto votivo tornato in luce nel sito di una panoramica altura non lontano dalla città “dalle belle torri”, da cui si domina sul paesaggio di mezza Toscana.

La scoperta è avvenuta casualmente, a circa due metri sotto il piano campagna, nel corso di alcuni lavori per ..... LEGGI IL REPORTAGE COMPLETO SU ARCHEOLOGIA VIVA

domenica 1 dicembre 2019

"THALASSA: meraviglie sommerse del Mediterraneo", la mostra dal 5 dicembre 2019 al 20 marzo 2020 al Museo Archeologico di Napoli


“Thalassa non è solo una mostra sul Mediterraneo antico ma è, soprattutto, un esempio di metodo. Al centro del nostro lavoro ci sono la ricerca scientifica, il sostegno tra enti statali e territoriali, l’apporto delle Università, le professionalità dei giovani archeologi, le azioni innovative di aziende tecnologiche private. Le costellazioni del cosmo celeste dell’Atlante Farnese, simbolo della mostra, non sono dunque solo un riferimento alle rotte nel mondo antico ma, per noi, equivalgono ad una guida verso un nuovo corso. Nelle molte sezioni troverete temi legati al Mediterraneo antico, nelle quali dialogano reperti archeologici riemersi dalle acque, tecnologia, ricostruzioni: dai tesori al commercio, dal mito all’economia, dalla vita di bordo alle ville d’otium fino ai rinvenimenti nelle acque profonde il visitatore potrà avere un quadro aggiornato dello stato dell’arte dell’archeologia subacquea del Meridione. Vi saranno naturalmente anche le nuove scoperte provenienti dall’area portuale di Neapolis. Thalassa disegna, nel complesso, rotte culturali tra tanti siti campani, del Meridione e di altri paesi mediterranei. Si tratta di una connessione storica che però deve rafforzare l’idea che il Mare Nostrum sia un ponte e non una separazione. In questo senso vanno intese anche le mostre collaterali, che ci parlano di migranti napoletani e Ischitani fra fine Ottocento e primi del Novecento” (Paolo Giulierini, Direttore del MANN)


Molteplici, dunque, i filoni tematici che saranno approfonditi dalla mostra “Thalassa”: se un focus ad hoc sarà dedicato all’archeologia subacquea, dagli albori degli studi negli anni Cinquanta del Novecento (tra i primi ritrovamenti, le statue del porto di Baia, le migliaia di lucerne dal porto di Pozzuoli, l’elmo dal relitto di Albenga) alla sperimentazione tecnologica del terzo millennio (grazie a robot e strumentazioni raffinate, è possibile oggi conoscere la ricchezza degli abissi del Tirreno), l’esposizione si connoterà come una vera e propria enciclopedia, per immagini, della vita e della cultura antica dedicata al mare. Indispensabile, per delineare questa summa di significati, l’analisi dei carichi delle imbarcazioni che sono affondate in epoca antica: in “Thalassa”, sarà possibile ammirare raffinati gioielli in oro, pregiate coppe di vetro, parti di statue bronzee ed oggetti della vita di bordo del relitto di Antykithera, così come .... CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DEL MANN

domenica 24 novembre 2019

The 6th European Conference on Scientific Diving (ECSD) 2020 will be held in Freiberg, Germany from 22 to 25 April 2020

The conference will be organized and conducted by the Scientific Diving Center of the TU Bergakademie Freiberg.

The European Conference on Scientific Diving (ECSD) provides a major international forum to present scientific results achieved by means of scientific diving as a research tool. 

Every year, the ECSD attracts the European leaders in the field of scientific diving, but also provides a platform to encourage significant participation from students and early stage researchers.



sabato 23 novembre 2019

Cosa è successo alla Rassegna del Documentario e della Comunicazione archeologica di Licodia Eubea (da generazionediarcheologi.com) di Marina Lo Blundo


Sono appena rientrata dalla Sicilia perché nel weekend appena concluso si è svolta la IX edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione di Licodia Eubea (CT). 

Si tratta di una manifestazione culturale che, attraverso la proiezione di documentari, porta le grandi tematiche dell’archeologia attuale, anche internazionale, e dell’antropologia declinate nelle più diverse sfaccettature in un piccolo paese del cuore della Sicilia orientale. 

Ho pensato di strutturare questo post, in cui parlo della mia esperienza come spettatrice consapevole alla Rassegna del Documentario e della Comunicazione di Licodia Eubea in forma di intervista a me stessa. 

Non perché io abbia manie di grandezza, ma perché semplicemente immagino le domande che già domani a lavoro mi faranno i colleghi quando alla domanda “E tu che hai fatto nel weekend?” risponderò: “Sono stata a Licodia Eubea”. 

Marina, che ci sei andata a fare a Licodia Eubea? 

Licodia Eubea è un piccolo paese della Sicilia Orientale, posto a un’ora di strada dall’aeroporto di Catania e immerso in un territorio splendido e ricco di storia e tradizioni legate non solo al Barocco siciliano (Noto, Modica e Ragusa Ibla non sono poi così lontane), ma anche al passato più antico. Anche qui, come altrove in Sicilia, Paolo Orsi scrisse le prime pagine dell’archeologia del territorio, individuando i primi insediamenti indigeni poi venuti a contatto con i Greci. In questo territorio, poi, sono attive tante associazioni culturali e ..... CONTINUA A LEGGERE SU GENERAZIONEDIARCHEOLOGI.COM

mercoledì 13 novembre 2019

21 novembre 2019, ore 16:30, Roma: Proiezione del documentario: "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario"


A.S.S.O. onlus in collaborazione con Federazione HYPOGEA presenta:

PROGETTO ALBANUS: DENTRO L’ANTICO EMISSARIO
Un documentario di Massimo D’Alessandro
Esplorazioni, archeologia, scienza, avventura e prospettive di una delle più importanti opere idrauliche del mondo antico

21 novembre 2019, ore 16:30 
Palazzo Patrizi Clementi, Piano Nobile, Via Cavalletti 2, Roma

L’ingresso è gratuito ma si consiglia la prenotazione al numero 06 6723 3002-03 oppure inviando una mail a: info@assonet.org 


L’emissario del lago Albano, nel comune di Castel Gandolfo, è una delle più antiche testimonianze romane di ingegneria idraulica di straordinario valore storico, archeologico e geologico, sino ad oggi scarsamente indagata per le enormi difficoltà esplorative. Lungo quasi un chilometro e mezzo, consentiva il deflusso ottimale e regolabile delle acque del lago Albano dall’ingresso denominato "incile" verso l’uscita in località Le Mole di Castel Gandolfo. 

Dal 2013 la Federazione Speleologica HYPOGEA, costituita dai tre maggiori gruppi speleologici romani specializzati in esplorazione e documentazione di antiche cavità artificiali, (A.S.S.O., Egeria Centro Ricerche Sotterranee e Roma Sotterranea), sta affrontando in modo sistematico e con tecniche avanzate per la prima volta l’esplorazione completa dell’emissario per realizzare la mappatura topografica completa, l’analisi costruttiva dettagliata e, aspetto non secondario, acquisire dati sufficienti per valutare un progetto di recupero e valorizzazione che permetta finalmente, dopo più di duemila anni, di restituire alla comunità questa importante opera di ingegneria idraulica antica.
Ulteriori informazioni sul progetto al seguente link: http://progettoalbanus.assonet.org 

domenica 10 novembre 2019

Vieste – PROTOCOLLO CON UNIVERSITA’ DI FOGGIA - STARACE: “E’ UNA GIORNATA STORICA PER VIESTE” [Video] ( da retegargano.it)

Naviganti greci e latini, il Doge Pietro II e i fanalisti: i tesori rupestri dedicati a Venere Sosandra nelle iscrizioni di Vieste (da bonculture.it)

Non solo le miniere di selce più antiche d’Europa, che hanno trovato l’interesse della Sovrintendenza e delle Università di Foggia, Bari e Nizza, o la riapertura della Salata e dello splendido museo dedicato a Michele Petrone, ora anche lo struggente isolotto di Santa Eufemia, sede del faro di Vieste, è al centro di una nuova collaborazione nel mondo della ricerca e dell’alta formazione tra il Comune di Vieste e l’Ateneo di Foggia.

Dal Paleolitico al Medioevo e oltre, fino ai primi del Novecento. Il faro nasconde segreti inesplorati e un patrimonio archeologico e storico di notevole importanza nel fondo delle grotte santuario dedicate al culto di Venere Sosandra. 

È stato sottoscritto nella località regina delle vacanze pugliesi, nel palazzo comunale viestano, un protocollo tra ricercatori e amministrazione, che nasce nel vivo di una ricerca già in corso nell’isolotto di Santa Eufemia e che ha visto la presenza di numerosi gruppi scientifici. 

Lo studio è coordinato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, su autorizzazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Foggia e BAT, in stretta collaborazione con il Comune di Vieste, la ASSO Onlus, con il supporto della società ArcheoLogica. 

Il progetto si propone di effettuare uno studio completo della grotta, attraverso la realizzazione delle planimetrie e delle sezioni e il rilievo digitale e tridimensionale delle iscrizioni e delle raffigurazioni presenti sulle pareti, con una parallela analisi del contesto archeologico e delle acque antistanti. Le grotte di Venere Sosandra, rappresentata in mille modi a Vieste, ma identificata in particolare con la colomba, sono state per millenni un luogo di culto della navigazione, noto da tanti anni ma mai sottoposto ad indagini sistematiche. Sulle pareti ci sono centinaia di iscrizioni, greche, latine, medievali, simboli di culto, tante croci, messaggi devozionali. Un patrimonio murario, che servirà a ricostruire i transiti e i passaggi navali verso Vieste e l’estremo Est delle rotte adriatiche italiane. Il protocollo servirà a rendere fattivo l’approfondimento delle iscrizioni dal momento che la ricerca è ferma ..... CONTINUA A LEGGERE SU BONCULTURE.IT

sabato 26 ottobre 2019

Il documentario "Progetto ALBANUS: dentro l'antico emissario" terzo classificato alla Ressegna del Cinema Archeologico di Licodia Eubea


L'intervista a Massimo D'Alessandro, socio fondatore della A.S.S.O. e regista del documentario "Progetto Albanus: dentro l'antico emissario", terzo classificato per il "Premio Archeoclub d'Italia" alla IX Rassegna del Cinema e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea.

Il film, presentato in prima assoluta, narra l’esplorazione ancora in progress dell’Emissario Albano, una delle più antiche testimonianze romane di ingegneria idraulica. A questo link maggiori informazioni sul Progetto Albanus, condotto dalla Federazione HYPOGEA.


mercoledì 23 ottobre 2019

I vincitori della IX Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea

Si è conclusa la IX Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica.

L’ultima serata della nona edizione della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea, realizzata con il sostegno di Sicilia Film Commission e del Comune di Licodia Eubea e la collaborazione della sezione locale dell'Archeoclub d’Italia presieduta da Giacomo Caruso, si è conclusa con la cerimonia di premiazione, nel corso della quale sono stati assegnati tre premi. 

I leoni di Lissa” documentario prodotto da “Allegria Film” e diretto dal regista Nicolò Bongiorno, si è aggiudicato il premio “Archeoclub d’Italia”, assegnato dal pubblico votante. 

Il regista, secondogenito del noto conduttore televisivo Mike Bongiorno, ha ricevuto il premio dalla mani di Enzo Piazzese (Archeoclub d’Italia di Ragusa). 

Il premio “Archeovisiva”, assegnato da una giuria internazionale di qualità composta da Diego D’Innocenzo, Anthony Grieco, Lada Laura, Laura Maniscalco e Brian McConnell è stato assegnato alla produzione francese “A la rencontre de Néandertal”, di Rob Hope e Pascal Cuissot, prodotto dalla Fred Hilgemann Films, presentato in anteprima nazionale a Licodia Eubea. 

La giuria di qualità ha inoltre assegnato una menzione speciale al film “C’era una volta Iato”, prodotto dall’Istituto Comprensivo di San Giuseppe Jato. 

Infine, il premio “Antonio Di Vita”, attribuito dal comitato scientifico del festival, a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico-artistico e archeologico, è stato attribuito all’archeologo Massimo Vidale, che ha svolto negli ultimi quarant’anni ricerche archeologiche ed etnoarcheologiche in Italia, Iran, Kuwait, Iraq, Pakistan, Turkmenistan, India, Nepal, Indonesia, Tunisia ed Eritrea. 

A consegnarlo, come di consueto, la moglie dell'archeologo chiaramontano Antonino Di Vita, la prof.ssa Maria Antonietta Rizzo. 

La premiazione è stata preceduta dalla consueta Finestra sul documentario siciliano, che quest’anno è stata dedicata alla Sicilia di Vittorio De Seta, padre del documentarismo moderno, raccontata da Alessandro De Filippo, critico cinematografico e docente di Tecnica della rappresentazione audiovisiva presso il DISUM di Catania. 

Nel corso dei quattro giorni di festival, addetti ai lavori, registi, produttori, archeologi e centinaia di visitatori, si sono ritrovati a Licodia Eubea, da nove anni punto di riferimento, a livello internazionale, per il cinema archeologico. 

I direttori artistici del festival, Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele, soddisfatti dell’eccezionale riuscita di questa nona edizione e della grande affluenza di pubblico, complice il clima quasi estivo che ha caratterizzato i quattro giorni, hanno già fissato le date della decima edizione dell’evento, che sarà dal 16 al 19 ottobre 2020. 

lunedì 21 ottobre 2019

Sea Drone Tech Summit 2019, Ostia (RM) - 29 e 30 ottobre 2019


Il Sea Drone Tech Summit 2019 si svolgerà a Ostia (Roma) nei giorni martedì 29 e mercoledì 30 ottobre 2019. Oltre alle sessioni congressuali, sono anche previste un'ampia area espositiva, con i desk di Enti di ricerca, Università e Aziende, che presenteranno i propri mezzi in mostra statica. In programma anche alcune dimostrazioni operative in vasca e in mare.

venerdì 11 ottobre 2019

17 ottobre 2019, Licodia Eubea (CT): proiezione in prima nazionale del documentario "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO"

Il 17 ottobre 2019, nell'ambito della "IX Rassegna del documentario e della comunicazione archeologica" che si terrà a Licodia Eubea (CT) dal 17 al 20 ottobre, verrà proiettato in concorso e in prima assoluta "PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO",  il documentario di Massimo D'Alessandro, realizzato da A.S.S.O. e Federazione HYPOGEA che narra l'esplorazione in corso dell'Emissario Albano, una delle più antiche testimonianze romane di ingegneria idraulica.




Il documentario narra la campagna di esplorazione e documentazione in corso da più di tre anni da parte degli speleologi della Federazione HYPOGEA all'interno dell'antico emissario Albano.

L’emissario del lago Albano, nel comune di Castel Gandolfo, cuore dei Colli Albani, è una delle più antiche testimonianze romane di ingegneria idraulica. Secondo solo alla Cloaca Massima, è una struttura di straordinario valore storico, archeologico e geologico, sino ad oggi scarsamente indagata per le enormi difficoltà esplorative. 

L’emissario, lungo quasi un chilometro e mezzo, consentiva il deflusso ottimale e regolabile delle acque del lago Albano dall’ingresso denominato "incile" verso l’uscita in località Le Mole di Castel Gandolfo. Nel 2013 la Federazione Speleologica HYPOGEA, costituita dai tre maggiori gruppi speleologici romani specializzati in esplorazione e documentazione di antiche cavità artificiali ASSO, Egeria Centro Ricerche Sotterranee e Roma Sotterranea, decide di affrontare in modo sistematico e con tecniche avanzate per la prima volta l’esplorazione completa dell’emissario del lago Albano. 

Si pone l’obiettivo di realizzare la mappatura topografica completa, l’analisi costruttiva dettagliata e, aspetto non secondario, acquisire dati sufficienti per valutare un progetto di recupero e valorizzazione che permetta finalmente, dopo più di duemila anni, di restituire alla comunità questa importante opera di ingegneria idraulica antica. 

Nasce così il "PROGETTO ALBANUS"

lunedì 30 settembre 2019

Dal 17 al 20 ottobre 2019 a Licodia Eubea l'archeologia sarà sul grande schermo per la nona edizione della rassegna del documentario archeologico

Dal 17 al 20 ottobre Licodia Eubea (Catania) sarà la capitale internazionale del Cinema Archeologico. 

Da giovedì 17 ottobre prenderà il via la IX edizione della prestigiosa Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica, uno dei più importanti festival cinematografici italiani (l’unico nel Sud Italia) dedicato alla divulgazione dell’Antico attraverso le arti visive. Diciotto le opere in concorso, tra documentari, docu-fiction e film di animazione, di cui sette straniere; quattro anteprime nazionali, oltre 13 ore di proiezioni e un ricco calendario di eventi collaterali.
Sono questi i numeri della manifestazione organizzata negli spazi polifunzionali dell’ex chiesa di San Benedetto e Santa Chiara dall’Associazione Culturale ArcheoVisiva in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea “M. Di Benedetto” e con il sostegno della Sicilia Film Commission (programma Sensi Contemporanei).

"Quest’anno - spiegano i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele - il palinsesto dei film in concorso al festival è particolarmente ricco e vario. Andremo alla ricerca dei Neanderthal per comprendere i loro spostamenti e i loro usi e costumi, con le ricostruzioni in 3D; calpesteremo il terreno in cui si svolse la battaglia di Canne, ci sposteremo in Giordania per rivivere la battaglia di Jerash, cercheremo di comprendere il significato enigmatico delle stele di Cabeço da Mina in Portogallo, attraverseremo la penisola italiana per raccontare l’esperienza eremitica, e ancora ci inabisseremo nei fondali dell’Adriatico per rivivere un capitolo dimenticato dell’Unità d’Italia, la battaglia di Lissa. Questo e molto altro in un festival che consente agli spettatori di viaggiare, conoscere il mondo e scoprire l’Antico attraverso il cinema".

Tre i premi, conferiti nella serata conclusiva: il premio “Archeoclub d’Italia” al film più votato dal pubblico; il premio “ArcheoVisiva” assegnato al miglior film da una giuria di qualità; il premio“Antonino Di Vita” conferito dal comitato scientifico a una personalità che si è distinta nella divulgazione dell’Antico. 

La Rassegna, infatti, si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori ma anche a un pubblico più ampio, con l'obiettivo di trasmettere agli spettatori la passione per la conoscenza del mondo antico e la tutelae valorizzazione dei beni culturali attraverso forme di comunicazione più accattivanti.

Cinema a tema archeologico, dunque, ma non solo: il calendario della manifestazione prevede anche incontri di archeologia, workshop sulla comunicazione dell’Antico attraverso i nuovi media, laboratori didattici per le Scuole, una mostra fotografica (in collaborazione con il gruppo fotografico “Obiettivo Grammichele”), una esposizione di costumi teatrali (con Ariana Talio), visite guidate al Museo etno-antropologico, degustazioni enogastronomiche, escursioni sul territorio e tanto altro.


FONTE: ADN KRONOS

venerdì 20 settembre 2019

La A.S.S.O. partner ufficiale del progetto: "Vieste, il mare e il sacro": campagne di scavo nella grotta di Venere Sosandra e ricognizioni archeologiche subacquee presso l'isolotto di Sant'Eufemia



Nuove campagne di scavo sulla punta più ad Oriente di Puglia. Si chiama “Vieste, il mare e il sacro”. Approdi degli uomini e degli dei. 

La grotta di Venere Sosandra a Vieste sarà protagonista di un progetto coordinato da Danilo Leone, Maria Turchiano e Giuliano Volpe dell’Università di Foggia (Dipartimento di Studi Umanistici), in stretta collaborazione con il Comune di Vieste, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Foggia e BAT, la Marina Militare e la Capitaneria di Porto. 

L’attività di studio e di ricerca sarà incentrata sulla grotta di Venere Sosandra, nell’Isolotto di Sant’Eufemia antistante il porto di Vieste, caratterizzato dalla presenza dell’imponente faro costruito intorno alla metà del XIX secolo. Questa ricerca, che inizierà a breve, si inquadra nell’ambito di un progetto di archeologia dei paesaggi adriatici costieri e subacquei, condotto dall’équipe di Archeologia dell’Università di Foggia, sia sul versante apulo che sul versante dell’opposta sponda adriatica. 

L’interesse a indagare con un approccio globale e con metodologie innovative la grotta viestana deriva dalla valutazione delle limitatissime informazioni di cui attualmente si dispone, pur trattandosi di un contesto di straordinaria importanza per ricostruire la ‘geografia sacra’ di un tratto strategico del mar Adriatico. La grotta offre infatti un interessante spaccato sulla intensa e duratura ‘vita religiosa’ di marinai e viaggiatori impegnati nella navigazione di questo settore del basso Adriatico che si connota per la presenza di numerosi ‘santuari’ marittimi. 

Ben studiati sono, ad esempio, la grotta Poesia di Roca, la grotta di San Cristoforo, presso Punta Matarico a Torre dell’Orso, la grotta Porcinara a Capo S. Maria di Leuca, localizzati sulla costa del Salento, e la Baia di Grammata, sulla opposta sponda albanese. La grotta di Venere Sosandra è nota da molti anni, ma finora è stata oggetto di studi importanti ma preliminari da parte di Angelo Russi che ha pubblicato alcune iscrizioni e un rilievo schematico della planimetria del luogo. Le pareti rocciose conservano un ampio repertorio epigrafico con decine di iscrizioni in greco e in latino, incise dai marinai e viaggiatori che hanno voluto lasciare traccia del loro passaggio, a partire dal III sec. a.C. fino a età medievale. 

Non si conosce il numero preciso delle iscrizioni. Numerose sono anche raffigurazioni, croci e altri disegni poco leggibili. Sono state individuate alcune dediche a Venere Sosandra, una delle divinità legate alla sfera del mare e soprattutto al viaggio marittimo, che lasciano supporre la presenza di un luogo sacro adibito al culto della divinità. 

Questo ipogeo fu utilizzato come luogo di culto cristiano e rivestì un ruolo di rilievo nel Medioevo. Il 3 settembre 1002 il doge Pietro II Orseolo fece incidere un’iscrizione per ricordare il suo passaggio durante la spedizione in soccorso di Bari assediata dai Saraceni. Il progetto si propone di effettuare uno studio completo della grotta, attraverso la realizzazione delle planimetrie e delle sezioni e il rilievo digitale e tridimensionale delle iscrizioni e delle raffigurazioni presenti sulle pareti, con una parallela analisi del contesto archeologico. 

Nella prospettiva di una indagine globale dell’isolotto di Sant’Eufemia, verranno effettuate ricerche subacquee nei fondali circostanti per poter disporre di un quadro più completo del contesto e per verificare l’eventuale presenza di indicatori archeologici sommersi, da mettere in relazione alla frequentazione della grotta tra il III sec. a.C. e l’età medievale e moderna. Per queste attività ci si avvarrà della collaborazione dell’Associazione ASSO, associazione specializzata nelle ricerche archeologiche subacquee e speleologiche. Un programma di ricerche e di indagini diagnostiche potrebbe contribuire anche a limitare il degrado dell’area e il rischio di distruzione del patrimonio archeologico. Questi rilievi potrebbero garantire l’accessibilità alla grotta, non direttamente fruibile da tutti, attraverso una visita virtuale e immersiva in una postazione presso il Museo Archeologico.

giovedì 22 agosto 2019

Alla scoperta dei segreti sotterranei dell'Isola di Ponza, ecco il progetto

Una mappa dei "segreti" sotterranei di Ponza lungo i percorsi idraulici realizzati in età romana. Questo il progetto promosso dalla Soprintendenza Archeologica, dall'associazione A.S.S.O., dal Comune di Ponza, dalla Comunità Arcipelago delle Isole Ponziane e dal Centro Studi e documentazione delle Isole Ponziane.

Nei giorni scorsi c'e' stata la presentazione nell'ambito degli eventi legati alla Città della Cultura del Lazio per il 2019, titolo ottenuto da San Felice insieme a Ponza e Ventotene.
Il progetto, in particolare, mira a documentare e riconoscere i percorsi idraulici e le riserve d'acqua dolce dell'isola in epoca romana.

CLICCARE SULL'IMMAGINE SOTTOSTANTE PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO


giovedì 1 agosto 2019

Parco Archeologico del COLOSSEO

Il video promo del Parco Archeologico del COLOSSEO con le riprese aeree di Francesco Marsala,  pilota e istruttore di droni, della nostra A.S.S.O. Onlus.

 

martedì 30 luglio 2019

Secret d'Epave. 50 ans d'archeologie sous.marine en Corse (dalla rivista "L'Archeologo Subacqueo")

Il paradosso che viene evidenziato dalla curatrice della mostra, Franca Cibecchini, costituisce insieme un motivo di riflessione ma anche l'indiretta motivazione che è stata anteposta alla realizzazione del percorso espositivo sull'archeologia subacquea in Corsica e cioè il fatto che proprio la ricchezza e la varietà del patrimonio archeologico sommerso censito fino a questo momento e proveniente per l'appunto alle acque di quest'isola, non era stato ancora oggetto di nessuna forma di "restituzione" al grande pubblico ed era rimasto trop long temps invisible.

Questo dato inoltre assume un contrasto maggiore se messo in rapporto alla data di fondazione del Departement des Recherches Archeologiques Subacquatiques et Sous Marine (DRASSM), organo ministeriale francese che a partire dal 1966 ha operato nell'ambito della ricerca, della salvaguardia e della conoscenza e tutela del patrimonio archeologico subacqueo nazionale.
Su questa stessa carenza riflette il direttore del museo di Bastia, Sylvain Gregori, ponendo particolare attenzione sulla denominazione.... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO QUI

31 luglio 2019, Nardò, evento "Dalla mostra Nel mare dell’intimità al territorio: il Museo del mare antico di Nardo'

Il 5 luglio 2019, nell’inedita cornice dell’Aeroporto di Brindisi, è stata inaugurata la mostra
"Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento"
promossa e organizzata dalla Regione Puglia in collaborazione con Aeroporti di Puglia, ENAC, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Brindisi Lecce Taranto, Comune di Brindisi e Dipartimento Beni Culturali dell’Università del Salento.

Il porto ieri, l’aeroporto oggi, sono le porte, i gate di accesso alle comunità e ai paesaggi, inestimabili ricchezze di questa regione. La storia che la mostra racconta è la storia antica del Salento, del suo rapporto indissolubile con il mare, del suo essere approdo per tutte le genti e porta d’Italia. La racconta in un modo nuovo e in un posto nuovo, attraverso quel patrimonio nascosto nel fondo del mare che conserva memoria di contatti, scambi e contaminazioni. La mostra è solo l’inizio di un viaggio, che prosegue idealmente e materialmente nel territorio e nei musei del Salento, dove la scoperta continua. 

Il 31 luglio si terrà l'evento "Dalla mostra Nel mare dell’intimità al territorio: il Museo del mare antico di Nardò". Il museo in rete: presentazione del modulo espositivo della mostra e lancio del programma di attività del Museo. 

Di seguito è disponibile l'invito alla mostra.


martedì 9 luglio 2019

Ponza, 15 luglio 2019: "LE ANTICHE VIE SOTTERRANEE DELL'ACQUA: UN PROGETTO PER PONZA"

Il 15 luglio 2019, nell'ambito delle manifestazioni culturali estive all'isola di Ponza (LT), la dott.ssa Chiara Delpino (Funzionario Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti) il dott. Mario Mazzoli (General Manager A.S.S.O. onlus) presenteranno il progetto: 
"PONZA: LE ANTICHE VIE SOTTERRANEE DELL'ACQUA".
La storia sotto i nostri piedi: un viaggio negli ambienti scavati dagli antichi nel sottosuolo di città e paesi. Un progetto per la mappatura archeologica delle vie e dei depositi sotterranei delle acque di Ponza. 

Nell'ambito della presentazione verrà anche proiettato in anteprima il nuovo documentario prodotto dalla A.S.S.O., con la regia di Massimo D'Alessandro, “PROGETTO ALBANUS: DENTRO L'ANTICO EMISSARIO”. 





lunedì 8 luglio 2019

La nuova guida aggiornata sulla Villa dei Quintili e la Tenuta di Santa Maria Nova

Presso il bookshop della Villa dei Quintili da qualche giorno è disponibile la nuova guida illustrata sulla storia del complesso e dei lavori di scavo e conservazione finora effettuati. 

A circa vent’anni dalle prime indagini condotte nell’area archeologica, aperta al pubblico a partire dal 2000, esce questa seconda edizione, aggiornata alle più recenti scoperte. 

La villa dei Quintili e la Tenuta di Santa Maria Nova sorgono al V miglio della Via Appia. La villa, maestosa residenza imperiale del suburbio romano, apparteneva ai fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, consoli a Roma nel 151 d.C., ai quali fu requisita dall’imperatore Commodo a seguito di un loro presunto coinvolgimento in una congiura. 

Nelle campagne di scavo più recenti sono stati riportati in luce nuovi ambienti di rappresentanza, giardini porticati, i carceres di un Circo e ambienti connessi con la produzione e il consumo del vino. 

Il Casale di Santa Maria Nova insiste su un edificio di età romana munito di cisterne e impianti termali. Interpretato come alloggio per ospiti di riguardo nel corso della fase di proprietà dei Quintili dovette essere poi successivamente trasformato in presidio militare della Villa imperiale a controllo dell’accesso sulla via Appia. 

La Tenuta, acquisita dallo Stato nel 2006, costituisce oggi, assieme alla Villa dei Quintili, un’unica area archeologica aperta al pubblico. 

R. Paris – R. Frontoni – G. Galli (a cura di), Via Appia. Villa dei Quintili, Santa Maria Nova, Electa, Milano 2019.

The first training course on marine restoration in the Mediterranean - Tricase Porto (Lecce, Italy) 2-­7 September 2019


The call for application for the MERCES summer school on “The first training course on marine restoration in the Mediterranean” is now open! 

The training course will held in Tricase Porto (Lecce, Italy) next 2‐7 September 2019. 

This course is dedicated mainly to a specialized audience: industry, academia, technical staff from territorial authorities etc. 

Details, logistics and preliminary agenda are reported in the attached pdf

Please pay attention to application and timeline: participants shall fill in Annex 1 (see the pdf) and submit it to Reef Check Italia onlus (postmaster@reefcheckitalia.it) not later than July 15 2019. 

See you in Tricase Port!

mercoledì 3 luglio 2019

5 luglio 2019, Brinidisi, Inaugurazione della mostra "NEL MARE DELL'INTIMITA'"

Il 5 luglio 2019 si terrà l'inaugurazione di una nuova edizione della mostra “Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento” presso l’aeroporto di Brindisi. E’ promossa dalla Regione Puglia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il Dipartimento Beni Culturali dell’Università del Salento e Aeroporti della Puglia, e raccoglie idealmente il testimone della mostra triestina per ribadire principi di vicinanza, coesione e scambio. La mostra durerà un anno.


lunedì 17 giugno 2019

JESI / INAUGURATA LA MOSTRA “OMAGGIO A FEDERICO II”

A Palazzo dei Convegni l’esposizione di sculture, medaglie e piastre bronzee di Antonio Laviola.

Le sculture di Antonio Laviola, artista di Lucera, fanno bella mostra di sè nella sala espositiva di Palazzo dei Convegni. L’inaugurazione di Omaggio a Federico II, oggi alle 18 alla presenza dell’assessore alla cultura, Luca Butini, del presidente Paolo Mariani e della vice direttrice del centro studi, Franca Tacconi, della Fondazione Federico II Hohenstaufen (nella foto in primo piano: Franca Tacconi, Antonio Laviola e Luca Butini accanto al busto di Federico II)...CONTINUA A LEGGERE SU QDMNOTIZIE

domenica 19 maggio 2019

Esperienze nell'impiego di aeromobili a pilotaggio remoto nell'esplorazione, documentazione e monitoraggio di cavità artificiali sotterranee (estratto dagli atti del convegno SIGEA)




ABSTRACT:
Alcune strutture ipogee artificiali possono essere totalmente o parzialmente indagate e documentate grazie all’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto. Alle complessità tecniche legate alla situazione e alla opportunità di avvalersi di piloti specializzati, si aggiunge spesso la necessità di modificare gli apparati ed il software perché il mix tra hardware, software e pilota consenta di incontrare concrete possibilità di successo. L’intervento presenta l’esperienza di un team specializzato in materia e due casi concreti di applicazione.

Some artificial hypogean structures can be totally or partially investigated and documented thanks to the use of remotely piloted aircraft. To the technical complexities linked to the situation and the opportunity to make use of specialized pilots, there is often the need to modify the machines, the equipment and the software because the mix between hardware, software and pilot allows to meet concrete possibilities of success. The contribution presents the experience of a specialized team in the fi eld and two concrete cases of application.




AUTORI: 
MARIO MAZZOLI (Speleologo e speleosubacqueo, General Manager A.S.S.O., Hypogea Ricerca e Valorizzazione Cavità Artificiali)
ISIDORO BONFÀ (Geologo, Responsabile Ufficio Programmazione Bonifica Siti Inquinati e Geologia Ambientale di Roma Capitale)
FRANCESCO MARSALA (Progettista, istruttore ed esaminatore piloti APR, Drone Solution, A.S.S.O.)

Estratto dagli Atti del convegno nazionale sulle Cavità di origine antropica, modalità d’indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione. A cura di S.I.G.E.A. (Società Italiana di Geologia Ambientale) 

sabato 18 maggio 2019

Esplorazione e documentazione di cavità artificiali sommerse: rischi, cautele esplorative, procedure consolidate in ambito speleo subacqueo (estratto dagli atti del convegno SIGEA)


RIASSUNTO: Le strutture ipogee di approvvigionamento idrico, cave, sistemi di difesa, miniere, sepolture, magazzini, vie di fuga o altre aree sotterranee, possono essere totalmente o parzialmente allagate sia per loro natura intrinseca, sia per modificazioni del contesto che ne hanno mutato, nel corso del tempo, struttura e funzione originaria precludendo l’accesso. 

L’esplorazione, documentazione, monitoraggio e classificazione di strutture sommerse richiede necessariamente il supporto di subacquei per reperire informazioni diversamente non accessibili. È per questo che dopo una prima immersione esplorativa è fondamentale portare fuori dall’acqua dati e immagini, anche se la cattiva visibilità impedisce molto spesso la realizzazione di foto e filmati “accettabili”. 

Considerato che, nella maggior parte dei casi, le strutture artificiali sommerse hanno perso la loro funzione pri- maria e la condizione di allagamento è dovuta ad abbandono con conseguente rischio di degrado strutturale e ambientale, è bene che le competenze subacquee siano di carattere specialistico. 

Un’immersione in questi ambienti, oltre a difficoltà di carattere tecnico, può presentare infatti elevati rischi biologici. Questi sono i principali motivi per i quali, nonostante le scarse profondità, la progressione subacquea in cavità artificiali richiede sempre estrema attenzione, esperienza specifica di immersioni in ambienti chiusi e talvolta l’utilizzo di complesse attrezzature per la protezione dello speleo subacqueo, l’impiego delle quali non sempre è compatibile con le condizioni logistiche ed ambientali del luogo. Non ci si deve quindi far condizionare dalla bassa profondità dell’acqua e dalla apparente banalità di immersioni in ambienti di dimensioni contenute. 

Per uno speleo subacqueo queste esplorazioni, dal punto di vista tecnico, sono molto meno impegnative di una immersione in grotta, ma potrebbero nascondere una serie di insidie non usuali per chi è abituato ad immergersi esclusivamente in cavità naturali. Il contributo è finalizzato ad analizzare le problematiche più frequenti nelle esplorazioni speleo subacquee in cavità artificiali e a fornire elementi esperienziali ed informazioni su strumenti tecnici, procedure e precauzioni da adottare.


AUTORI:
MARIO MAZZOLI (General Manager A.S.S.O., Hypogea Ricerca e Valorizzazione Cavità Artificiali, Scuola Nazionale Speleologia Subacquea Società Speleologica Italiana, Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana)
CARLA GALEAZZI (Egeria Centro Ricerche Sotterranee, Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana)
MARCO VITELLI (Presidente A.S.S.O., Hypogea Ricerca e Valorizzazione Cavità Artificiali, Scuola Nazionale Speleologia Subacquea Società Speleologica Italiana, Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana)


Estratto dagli Atti del convegno nazionale sulle Cavità di origine antropica, modalità d’indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione. A cura di S.I.G.E.A. (Società Italiana di Geologia Ambientale)

martedì 14 maggio 2019

Mostra: "Seafarers' Rituals in Ancient Times (da L'Archeologo Subacqueo n. 67)

L'Haifa Museum - The National Maritime Museum è stato scelto come scenografia espositiva per la mostra Seafarers' Rituals in Ancient Times organizzata durante i mesi invernali del 2016.
Il catalogo dell'esposizione pubblicato per questo evento è stato concepito in una formula agevole in modo di poter offire la raccolta dei dati con immediatezza sopratutto grazie alla resa delle immagini a colori dedicate ai singoli reperti e a schede-didascaliche sintetiche. 
Questa parte illustrata è stata organizzata dal punto di vista editoriale nella porzione centrale del volume, costituendo un vero e proprio divisorio rispetto agli approfondimenti tematici dedicati alla ricostruzione di alcuni dei principali rituali che i marinai nell'Antichità svolgevano per richiedere protezione o allontanare la cattiva sorte durante la navigazione per mare. La divisione è stata inoltre concepita anche rispetto alla doppia sezione in lingua o meglio, la prima per l'ebraico moderno e l'altra per la traduzione in inglese, così da assicurare una maggiore circolazione delle informazioni a livello internazionale. Per meglio distinguere le due parti sono stati utilizzati soggetti diversi ... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO QUI

lunedì 13 maggio 2019

22 Maggio 2019: Presentazione del progetto: "Bisenzio: dalle recenti scoperte al futuro museo" (Palazzo Patrizi Clementi, Roma)

Il giorno 22 maggio 2019 alle ore 16:30, presso Palazzo Patrizi Clementi (via Cavalletti 2, Roma) si terrà la conferenza del Progetto Multidisciplinare “Bisenzio”: dalle recenti scoperte al futuro museo. 

Il promontorio denominato “Monte Bisenzio” (404,8 m), situato sulla costa sudoccidentale del Lago di Bolsena a quattro chilometri a nord della moderna cittadina di Capodimonte (Viterbo), garantisce un’ampia veduta del vasto specchio lacustre oggi a circa 305 m. Sulla sommità di Monte Bisenzio e sui suoi declivi un insediamento andò strutturandosi nel corso dell’età del bronzo e, senza soluzione di continuità, fiorì sino a tutta l’età arcaica. 

Le variazioni climatiche e le conseguenti variazioni del livello del lago che ebbero luogo durante l’età del Bronzo, così come le particolari caratteristiche orografiche del sito, fecero di Bisenzio un fondamentale snodo delle reti di contatti dell’Etruria Meridionale. Paradossalmente è possibile che proprio questa importanza abbia contribuito a determinare la crisi della comunità visentina al principio del V sec. a.C., quando le più potenti comunità urbane della regione non tollerarono più l’esistenza di intraprendenti realtà aristocratiche nei territori limitrofi. 

Fino ad anni recentissimi, nonostante le molteplici e lodevoli ricerche svolte nel passato, solo pochi dati certi erano disponibili. Oggi, grazie ai permessi concessi dalla Soprintendenza e al generoso finanziamento garantito dalla Deutschen Forschungsgemeinschaft (DFG), un’équipe internazionale e multidisciplinare ha intrapreso uno studio accurato e di ampio respiro di Bisenzio e del suo distretto. Durante la conferenza saranno illustrate alcune delle nuove acquisizioni e le possibili ricadute sui modelli interpretativi usualmente adottati per l’Etruria meridionale, nonché le entusiasmanti prospettive di ricerca. 

La conferenza costituisce inoltre l’occasione per presentare l’idea progettuale elaborata dalla Soprintendenza che, inserendosi nel tracciato del Progetto interdisciplinare e in piena armonia con esso, d’intesa con l’Amministrazione comunale di Capodimonte, intende realizzare il Museo Archeologico dell’antica città di Bisenzio nell’insigne complesso monumentale della Cascina, imponente granaio realizzato per volontà della famiglia Farnese.

Info: 06 67233002-3 -  Ingresso libero fino ad esaurimento posti (max 80)

giovedì 9 maggio 2019

PERCHE’ DONARE IL 5 X MILLE ALLA A.S.S.O.

Vogliamo ringraziare chi ha voluto devolvere alle nostre attività la propria quota negli anni scorsi ed estendiamo l’invito alla donazione del 5X1000 anche per quest'anno. 

Perché chi non ci conosce dovrebbe pensare ad ASSO? 

Perché siamo affermati e costantemente attivi, credibili e di sincero approccio no profit, per la scoperta e la tutela di ciò “che c’è sotto” i nostri piedi o le nostre acque. Impieghiamo cuore e testa e prevalentemente risorse economiche personali, operando attraverso ricerche ed esplorazioni nei settori dell’archeologia subacquea, delle cavità naturali, artificiali e nelle aree sotterranee sommerse. 

I risultati ci gratificano e i riscontri sono positivi e, pur nella cronica ristrettezza di risorse economiche, la nostra operazione “conoscenza” prosegue con la dedizione e la determinazione di sempre. 

E' per questo costante impegno che il vostro supporto ci gratifica e ci sostiene, integrando le risorse economiche finanziate direttamente dai soci. 

Invitiamo quindi chi volesse destinarci il 5 per mille della sua Irpef ad indicare il nostro codice fiscale (92003990584) nella dichiarazione dei redditi (modello Unico o 730) o nella scheda CUD nel riquadro riservato al “Sostegno delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale” 

Grazie per il vostro tempo e per quanto vorrete suggerirci. 

Il Team ASSO




lunedì 29 aprile 2019

Napoli, omaggio a Sebastiano Tusa: mostra a Baia e progetto al Mann sui pionieri dell'Archeologia subacquea (da LAREPUBBLICA.IT)

Inaugura il 24 maggio a Baia, alle ore 11 la mostra fotografica “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia”, all’interno del Museo archeologico dei Campi Flegrei. 

L’esposizione, con allestimento e curatela realizzati da Teichos, racconta la stagione di nascita dell’archeologia subacquea in Italia, nell’area Flegrea ed in Sicilia, e per quest’ultima dai suoi esordi fino alle piu? importanti esperienze istituzionali: la costituzione della Soprintendenza del Mare da parte di Sebastiano Tusa. Un percorso, supportato da allestimenti multimediali e sensoriali, con l’utilizzo di materiali video e fotografici, provenienti dagli archivi delle Soprintendenze del ministero per i Beni e le attivita? culturali, dagli istituti specializzati, dagli archivi privati, dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Un’esplorazione dagli anni ’50, tra condizioni e circostanze che hanno determinato la nascita dell’archeologia subacquea come disciplina, evidenziandone ruoli e protagonisti. Una preview che anticipa, essendone complemento necessario, il progetto ..... CONTINUA A LEGGERE SU LAREPUBBLICANAPOLI.IT

È in edicola Archeologia Viva n. 195 - maggio/giugno 2019

È in edicola Archeologia Viva n. 195 - maggio/giugno 2019 

La copertina è dedicata al monumentale sito di DODONA e al suo celebre oracolo di Zeus. 

Segue uno speciale sulle spettacolari scoperte di Roger Wilson nella villa romana di GERACE in Sicilia. 

In provincia di Fermo (Marche) Belmonte è protagonista di nuove importanti ricerche sui PICENI. 

Un articolo sull’Anfiteatro romano di MILANO (che ora rinasce in… verde). 

Filo diretto fra l’etrusca CORTONA ed ERCOLANO. 

Caterina e Cosimo de’ Medici nel quinto centenario della nascita: ne parla CRISTINA ACIDINI. 

Il Canton Ticino e Aldo Crivelli. 

Un reportage su protagonisti e pubblico di TOURISMA 2019.