lunedì 30 settembre 2024

4 ottobre 2024: proiezione del documentario "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO" al RAM Festival di Rovereto

Il 4 ottobre alle ore 18 circa, nell'ambito dell'edizione 2024 del RAM Film Festival di Rovereto verrà proiettato il nostro documentario UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO. Il nostro regista Massimo D'Alessandro sarà presente all'evento per presentare il documentario e incontrare il pubblico.

La proiezione si inserisce nel ricchissimo programma del Festival che vi invitiamo a consultare a questo link: www.ramfilmfestival.it

IL FESTIVAL:

"Dal 1990, la Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza un festival cinematografico dedicato all'archeologia e al patrimonio culturale, oggi conosciuto come RAM - Rovereto Archeologia Memorie. Il festival si tiene ogni anno all'inizio di ottobre e propone una formula che include proiezioni di film, incontri, esposizioni, corsi di formazione e visite guidate.   L'edizione 2024 del festival si svolgerà dal 2 al 6 ottobre, presentando i più recenti documentari, docu-fiction e cortometraggi animati sulla ricerca archeologica e sul patrimonio culturale. Quest'anno, il focus principale è intitolato "Sguardi sulle migrazioni", un tema che esplora le migrazioni del passato, dai grandi flussi alle piccole migrazioni, avvenute per motivi economici, guerre, cambiamenti climatici e ambientali. L'attenzione sarà posta sui popoli in movimento che hanno influenzato e mescolato culture, tradizioni, architetture ed espressioni artistiche."

IL DOCUMENTARIO "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO"

Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate. Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive. Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano. Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata. Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità. Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell'isola di Sant'Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato. 

Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe 
Produttori esecutivi: Mario Mazzoli, Maria Teresa Pilloni 
Montaggio e Regia: Massimo D'Alessandro 

Produzione: - A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione) Ets - Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Dirium, Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica) - Università degli Studi di Foggia (Distum, Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione) con il contributo di Progetto CHANGES, Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society (cod.: PE_00000020 – CUP: H53C22000860006), Spoke 1 – Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities




 

lunedì 16 settembre 2024

Presentazione del libro "Portus. Studio sul cosiddetto portico di Claudio" (Ostia Antica)


Venerdì 20 settembre alle ore 17 presso la Sala Mireille Cébeillac (Antiquarium) di Ostia antica sarà presentato il volume "Portus. Studi sul cosiddetto Portico di Claudio" di Riccardo Frontoni. 

Introduce il direttore del Parco Alessandro D'Alessio, presentano Stefano Borghini, funzionario architetto del Parco archeologico del Colosseo e Patrizia Verduchi, professoressa di architettura antica all'Università egli Studi di Udine. 

Interviene l'autore. 

L'ingresso è libero, per assistere alla conferenza è necessario recarsi in biglietteria e ritirare il titolo di accesso gratuito, a partire dalle ore 16,45 e fino alle 18.

Nuova Esplorazione speleosub nella Risorgenza La Rolaga (da SCINTILENA)

A.S. Gullivert e Scuola Nazionale di Speleologia Subacquea e Collaborano per Indagare il Secondo Sifone

Il 21 e 22 settembre, la Scuola Nazionale di Speleologia Subacquea della Società Speleologica Italiana, in collaborazione con A.S. Gullivert, condurrà un’importante esplorazione nella risorgenza della Rolaga, situata nel comune di Giuliano di Roma (FR). L’obiettivo principale di questa missione è indagare il secondo sifone, che fino ad oggi rimane inesplorato. 

La squadra di esplorazione sarà composta da tre speleosub e cinque speleologi di supporto, tutti esperti nel campo della speleologia subacquea. Questa attività rappresenta la continuazione di un’esplorazione avvenuta nel 2020, durante la quale fu confermato lo stato del rilievo della grotta.


La risorgenza della Rolaga è una delle aree più affascinanti e meno conosciute del territorio, e questa nuova esplorazione potrebbe fornire dati preziosi per la comunità scientifica. 

La missione si concentrerà sull’analisi delle caratteristiche geologiche e idrologiche del secondo sifone, con l’obiettivo di mappare e documentare l’area in modo dettagliato. L’esplorazione del 2020 ha già fornito importanti ... CONTINUA A LEGGERE SU SCINTILENA.COM

sabato 14 settembre 2024

Vintage Scuba Days. Sabato 28 e domenica 29 settembre a Trevignano Romano


Sabato 28 e domenica 29 settembre a Trevignano Romano 

Avanguardia e tradizione della subacquea sul Lago di Bracciano 

Vintage Scuba Days è un evento unico nel suo genere. È promosso da Pippo Cappellano, tra i più apprezzati documentaristi subacquei a livello internazionale con al suo attivo migliaia di ore di immersione; ha iniziato ad immergersi negli anni ’50 ed è stato testimone di quello che definisce “Il taglio ombelicale con la superficie, quando i subacquei divennero finalmente liberi di respirare con un paio di bombole d’aria sulle spalle.” 

Vintage Scuba Days, la cui prima edizione venne realizzata nel 2016, vuole essere un punto di contatto tra le vecchie e le nuove generazioni di subacquei, per mantenere la memoria e promuovere la divulgazione e la conoscenza di questa attività che per alcuni è hobby, per altri lavoro e per altri ancora campo di ricerca e innovazione. 

Vintage Scuba Days sarà un viaggio emozionante tra i cimeli d’epoca (perfettamente funzionanti) e le nuove attrezzature, arricchito da conferenze, workshop, resoconti di viaggio, immersioni, laboratori, proiezioni, esposizioni, editoria, arte, attrezzature tecniche, offerta e scambio di attrezzature d’epoca. 

Tra i momenti clou, la dimostrazione in acqua del livello tecnico raggiunto dalla telemedicina a cura del DAN; il racconto di Gianna Casazza, la prima biologa italiana che si è immersa nelle acque dell’Antartide; l’allarme sull’aumento del livello degli oceani spiegato dal geologo dell’INGV Marco Anzidei. E molto altro ancora. 

Vintage Scuba Days si svolge presso lo Skipper White in via della Rena 81 e nello specchio d’acqua antistante, dalle 9 alle 19 sia sabato 28 che domenica 29. 

Vintage Scuba Days è realizzato con il Patrocinio del Comune di Trevignano Romano, di DAN – Divers Alert Network, HDS – Historical Diving Society Italia e del Premio Atlantide e con la collaborazione di CTS – Centro Tecnico della Subacquea, WAC – World Activity Com, Stefanelli Edilizia, Ireco e Ocean4Future. 

Per informazioni : vintagescuba2024@gmail.com 

Questo il programma completo:



giovedì 12 settembre 2024

Orvieto e la fine della libertà etrusca: la mostra “Volsinio capto. 265-264 a.C.” (Orvieto, Museo Etrusco “Claudio Faina”)


Un episodio centrale nella storia dell’Etruria: la conquista di Velzna (Volsinii, in lingua latina), l’odierna Orvieto, l’ultima città-stato etrusca a cadere in mano romana, è raccontato nella mostra “Volsinio capto. 265-264 a.C.”, allestita a Orvieto nel Museo Etrusco “Claudio Faina” (fino all’8 dicembre). Lo scopo della mostra è ricomporre i frammenti di una vicenda storica che si sono eccezionalmente conservati. 

Catalogo a cura di Giuseppe M. Della Fina pubblicato da Palombi (testi di Claudio Parisi Presicce, Monica Ceci, Francesca de Caprariis, Anna Maria Rossetti e del curatore). 

Il racconto di uno storico bizantino 

L’episodio è raccontato, a partire dalle sue cause, da Giovanni Zonara (XII sec.), che scrive lontano dagli avvenimenti, ma avendo a disposizione fonti storiche andate perdute per noi. Lo storico bizantino narra le sconfitte inanellate da Velzna nei confronti di Roma che costellarono i decenni iniziali del III sec. a.C. e che portarono a una delegittimazione delle classi dirigenti locali e a un rivolgimento violento degli assetti istituzionali e sociali. L’aristocrazia, allontanata dal potere, chiese nel 265 a.C. l’intervento dell’esercito romano che, dopo un lungo assedio, nell’anno successivo, arrivò a saccheggiare la città e a trasferire ... CONTINUA A LEGGERE SULLA RIVISTA ARCHEOLOGIA VIVA

Bronzi di mezza età. Il miracolo Riace e la ‘rivoluzione’ naufragata dell’Italia (di Enrico Felici, dalla rivista "L'Archeologo Subacqueo"


La rivista "L'Archeologo Subacqueo" ha già ospitato varie riflessioni critiche sulla gestione italiana del patrimonio archeologico subacqueo e sui comportamenti degli attori che su di esso agiscono. Stavolta proviamo a ricostruire quanto in particolare è avvenuto nella politica dell’archeologia subacquea nel periodo che è iniziato con la scoperta dei Bronzi, l’evento che ha costituito un discrimine per l’archeologia subacquea in Italia. 


Riace, 16 agosto 1982: Stefano Mariottini (a sin.) con il bronzo B (da Guzzo 2015)

Questa non è dunque una rassegna delle ricerche, che richiederebbe uno spazio molto più ampio; è una carrellata di fatti, di personaggi e di riflessioni. Per la quale prendiamo appunto le mosse dal ‘compleanno’ dei Bronzi di (rectius: da 1) Riace, che hanno compiuto nell’anno appena trascorso i cinquanta; per quanto riguarda noi, ovviamente, essendo essi per il mondo contemporaneo ‘nati’ nel 1972. I compleanni sono belle ricorrenze, ricordano che il festeggiato c’è, esiste: ciò rende il ‘bilancio Bronzi’ positivo, poiché essi, frutto - non va dimenticato - di un rinvenimento casuale, ci sono, per la percezione mondiale dell’Italia, per la scienza, per la Cultura, per l’Umanità ecc.; i Bronzi hanno rivelato, se ce ne fosse stato bisogno, le potenzialità della porzione litoranea e sommersa del territorio. 

I compleanni costringono però a considerazioni sul tempo che passa e sui suoi effetti; assumiamo qui la commemorazione come punto di passaggio convenzionale, per ripercorrere questi cinque decenni: a futura memoria, ma anche tentando di scorgere segni di possibili scenari futuri per l’archeologia subacquea in Italia.

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venerdì 6 settembre 2024

PYRGI SCAVO APERTO: alla scoperta del porto e del grande santuario Etrusco

 



San Cataldo: un porto sommerso a poche bracciate dalla costa (da ARTUU.IT)

San Cataldo: un porto sommerso a poche bracciate dalla costa (di Stefania Malerba)


A poche bracciate dalla costa adriatica, nella località di San Cataldo, a una decina di chilometri da Lecce, l’acqua per secoli ha celato memorie che, solo da poco, sono state rese pubbliche e “visitabili”. Per esplorare il fondale e immergersi nella storia, è sufficiente portare con sé maschera e boccaglio, e nelle giornate in cui l’acqua è limpida – fortunatamente accade abbastanza spesso – non sono necessari neanche quelli. Munirsi di pinne non è obbligatorio, ma è utile a darsi una spinta in più.

Vastissimo il patrimonio sommerso che è stato riportato alla vista ed è giornalmente monitorato, con cura e dedizione estrema, e costanti gli interventi di rimozione della sabbia che, a causa di venti e correnti, si sedimenta sui reperti. 

Il fautore di molte di queste scoperte, soprattutto in Puglia, è il è il Centro Euromediterraneo per l’Archeologia dei Paesaggi Costieri e Subacquei ESAC, coordinato da Rita Auriemma, docente di Archeologia subacquea presso l’Università del Salento.Per immergersi in un’altra epoca, a volte non serve fare lunghi cammini. Può bastare fare un tuffo giù e tenere gli occhi ben aperti. È quello che succede quando si visita il “Porto Sommerso”, in località “Posto San Giovanni”, lungo la costa tra San Cataldo e ... CONTINUA A LEGGERE SU ARTUU.IT

Dal 7 al 29 settembre: Notti magiche... aperture serali nei weekend di settembre: Castello di Giulio II e Museo delle Navi (Parco Archeologico di Ostia Antica)

Si amplia l'offerta culturale del Parco Archeologico di Ostia Antica che a settembre, grazie all'adesione al Piano di Valorizzazione, estende l'orario di apertura alla fascia serale nei weekend nelle due sedi espositive del Museo delle Navi di Fiumicino e del Castello di Giulio II. 

A settembre, quindi, il Museo delle Navi di Fiumicino e il Castello di Giulio II nel borgo di Ostia antica sono aperti in notturna i sabati e le domeniche. 

Il Museo delle Navi sarà aperto a partire da sabato 7 settembre fino a domenica 29 settembre, dalle ore 19.30 alle 23 (ultimo ingresso 22.30); il Castello di Giulio II aprirà dal weekend successivo, 14-15 settembre, dalle ore 19.30 alle 23 (ultimo ingresso 22.30) fino al weekend del 5-6 ottobre. Entrambi i siti offrono nelle aperture serali ingresso gratuito. Maggiori informazioni qui

martedì 3 settembre 2024

Ostia antica, da nuovi scavi preziosi indizi sulla vita nell’età imperiale (dal canale YouTube del MIC)

Ostia antica, da nuovi scavi preziosi indizi sulla vita nell’età imperiale (dal PARCO ARCHEOLOGICO DI OSTIA ANTICA)

Sangiuliano: “Complimenti a chi sta lavorando per riportare alla luce testimonianze importanti”

Nuovi frammenti archeologici di oggetti utilizzati nella vita imperiale e legati ai rituali del culto emergono dagli scavi nell’Area Sacra del Parco archeologico di Ostia antica. 

La scoperta, dopo il recupero di due frammenti dei Fasti Ostienses venuti alla luce l’anno scorso, è avvenuta nel corso di un recente intervento, attuato con fondi CIPE, e finalizzato alla risistemazione generale dell’area per la sua prossima riapertura al pubblico con il restauro dei templi e il ripristino delle canalizzazioni che garantivano lo smaltimento delle acque meteoriche. 


Durante lo svuotamento di un pozzo, posto davanti alla scalinata del tempio di Ercole, profondo circa 3 metri e ancora pieno d’acqua, è emersa una cospicua quantità di reperti databili in gran parte tra la fine del I e il II d.C., molto ben conservati in quanto immersi in un fango povero d’ossigeno. Si tratta di ceramiche di varia ... CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI OSTIA ANTICA

Area Sacra di Ostia antica: nuove scoperte archeologiche (da ARTEMAGAZINE.IT)

ROMA – Nuovi e significativi frammenti archeologici, utilizzati nella vita quotidiana e nei rituali del culto imperiale, sono stati rinvenuti durante recenti scavi nell’Area Sacra di Ostia antica. Questa scoperta nel Parco archeologico, che segue il recupero di due frammenti dei Fasti Ostienses avvenuto lo scorso anno, è stata possibile grazie a un intervento finanziato dai fondi CIPE, mirato alla risistemazione generale dell’area in vista della sua riapertura al pubblico. 


Il ritrovamento in un pozzo 

Durante le operazioni di svuotamento di un pozzo situato di fronte alla scalinata del tempio di Ercole, profondo circa tre metri e ancora pieno d’acqua, è emersa una notevole quantità di reperti databili in gran parte tra la fine del I e il II secolo d.C. Gli oggetti, perfettamente conservati grazie al fango povero di ossigeno, includono ceramiche di varia tipologia, lucerne, frammenti di contenitori in vetro, lacerti di marmo ... CONTINUA A LEGGERE SU ARTEMAGAZINE.IT

 

Ostia antica, ritrovati nuovi frammenti archeologici nell’area sacra (da TGR LAZIO)

I reperti sono stati rinvenuti nel corso di un recente intervento per la risistemazione del Parco. Secondo gli esperti sono databili in gran parte tra la fine del I e il II secolo d.C


Oggetti connessi ai culti pagani oracolari, utilizzati nel periodo Imperiale e legati alla quotidianità dei nostri antenati. Sono i nuovi frammenti archeologici emersi dagli scavi nell'area sacra del Parco archeologico di Ostia antica. Ceramiche di varia tipologia, lucerne, frammenti di contenitori in vetro, ossa animali e noccioli di pesca sono stati rinvenuti nel corso di un recente intervento per la risistemazione del Parco - in vista della sua prossima riapertura al pubblico - durante lo svuotamento di un pozzo davanti alla scalinata del tempio di Ercole. 

Secondo gli esperti i reperti sono databili in gran parte tra la fine del I e il II d.C. Fra i reperti più significativi - conservati in ottimo stato in quanto immersi in un fango povero d'ossigeno - c'è un oggetto in legno lavorato, a forma di imbuto, dall’aspetto incredibilmente moderno e decorato con una serie di leggere incisioni e cerchi concentrici all'interno. 

Nell’area della scoperta i sacerdoti predicevano l'esito delle spedizioni militari ai generali in procinto di partire per le campagne militari. L'attivita' di ricerca nel sito e' stata coordinata dal responsabile scientifico Dario Daffara, mentre l'esplorazione del pozzo e lo scavo dei sedimenti sono stati condotti dall'archeologo Davide Affidati alle cure dell'ufficio restauro del Parco, i legni sono ora in corso di studio e consentiranno di fare nuova luce sugli oggetti in uso nei santuari romani di età imperiale.

Rivelazioni dall’antichità: nuove scoperte ad Ostia Antica (da ARTUU.IT)

Recenti ritrovamenti archeologici nell’Area Sacra del Parco archeologico di Ostia Antica hanno offerto straordinarie testimonianze sulla quotidianeità e sulle pratiche rituali dell’età imperiale. 

La serie di scavi, finanziata con fondi Cipe e mirata alla valorizzazione del sito in previsione della sua imminente riapertura, ha portato alla luce una varietà di oggetti che narrano l’intenso connubio tra vita quotidiana e religione in questo luogo storico. 

Durante i lavori di svuotamento di un antico pozzo davanti al tempio di Ercole, sono stati rinvenuti reperti principalmente ..... CONTINUA A LEGGERE SU ARTUU.IT